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Christmas Song: perché è impossibile sfuggire alle canzoni di Natale.

Alessandro Bottero

E ancora una volta è Natale. Immutabile certezza, in un mondo che mastica idoli e pseudodei a ritmo bulimico, Natale resta solido come una roccia e regge all’assalto del tempo. Il ciclo del Natale inizia ogni anno esattamente trenta secondi dopo che passa la mezzanotte del 7 gennaio, e si entra nel tempo “post-natale passato & in attesa del Natale a venire”. Ma in realtà i natali passati rimangono sempre, e in nessun campo questo è vero come nella musica. Vedete, esistono generi che si rinnovano, che mutano. Il rock di oggi non è quello del XX secolo, e così anche per il pop, il Jazz, o il blues. Canzoni arrivano, si impongono, artisti nuovi scalzano i vecchi. Le canzoni di Natale (e in senso ampio la musica di Natale) invece si ripropongono quasi immutabili da un anno all’altro. C’è un quid ineffabile di natalitudine che fa sì che un brano divenga natalizio, e una volta che si viene accolti in questo club molto esclusivo praticamente non ne esci più. Ogni Natale da qualche parte, in qualche momento verrai riascoltato. Le compilation o le playlist natalizie sono quasi tutte omogenee, perché attingono a un catalogo di brani natalosi, molto definito.


Feliz Navidad

Quante volte abbiamo ascoltato Feliz Navidad quest’anno alla radio o in streaming random da una piattaforma musicale? Probabilmente più o meno lo stesso numero di volte degli anni passati. Se un programma TV prevede un intermezzo musicale con un medley natalizio, saranno brani universalmente accettati e conosciuti come facenti parte del canone natalizio, e non altri brani magari contemporanei, a tema nataleggiante. Questo perché soprattutto nel campo del Natale l’ascoltatore vuole il già noto, melodie familiari, canzoni che gli ricordano il Natale dell’anno prima, e di quello prima ancora, e così via. Non è un giudizio, ma un dato di fatto. A Natale si previlegia il consueto. Siccome però qui a Plusnews piace scompaginare un po’ le carte, ecco una possibile Top 10, in ordine assolutamente casuale, di brani natalizi consigliati per le feste. Brani noti, meno noti, e forse anche qualcuno sconosciuto.  Ma è questo il bello delle feste, no? Scoprire sempre qualcosa di nuovo.


Do They Know it’s Christmas?

Partiamo con un classicone moderno che ha ridefinito il concetto di Canzone Natalizia, Do They Know it’s Christmas? brano spakka classifiche UK e mondiali, cantato dai Band Aid, nome dietro cui c’era tutto il meglio del rock- pop UK del 1984. Canzone che ancora oggi trascina fu realizzata per raccogliere fondi con cui combattere la carestia che aveva colpito il Corno d’Africa. Diciamo che ridefinì il concetto di brano natalizio per due motivi: legarsi a un’iniziativa di beneficenza, e essere frutto non di un unico interprete ma di un gruppo ampio (Sting, Midge Ure, Bono, Duran Duran, Wham, Bob Geldof and many more), che comprendeva il meglio della musica del mercato del Paese in cui era stata realizzata. Dopo Do They… in UK c furono molti altri esempi nel periodo seguente, We are the World negli Usa, e altre canzoni di beneficenza/collettive nate in mercato molto diversi tra loro come Italia, Francia, Norvegia, Canada. È interessante notare che mentre i brani degli altri paesi erano tutti originali, in Italia si rinunciò a scrivere qualcosa di inedito e invece si scelse di cantare come canzone collettiva/ di beneficenza la cover di Volare. Oggi tutti ricordano Do They Know… e We are the World, mentre le canzoni degli altri paesi sono dimenticate. Peccato.


We are the World

Arriviamo in Italia per il promo brano nella nostra lingua, ed è una canzone natalizia molto bella, e oggi dimenticata da tutti. E così viene natale di Adelmo e i suoi Sorapis. Si tratta di una ballad realizzata nel 1993 da Zucchero e alcuni amici musicisti, tra cui Dodi Battaglia e Maurizio Vandelli, che all’epoca fu promossa moltissimo in TV, ma che oggi è caduta un po’ nel dimenticatoio, ed è un peccato, perché è un tipico brano lento alla Zucchero, con un sapore autenticamente natalizio nel testo. Se vi capita ascoltatelo.


Un altro brano poco conosciuto ma con un groove natalizio irresistibile, anche grazie al video, è It’s Christmas Time, canzone pubblicata nel dicembre 2008 degli Status Quo. Brano uptempo, marcetta natalizia ma con un’allegria di fondo molto british e tutto sommato familiare, è una canzone che vede mettere in gioco tutto l’armamentario di cliché natalizi come il bacio sotto il biancospino, l’albero di Natale e i rintocchi di campane che chiudono le strofe. Canzone che non ha altra pretesa se non quella di essere natalizia. E ci riesce benissimo.


E dopo alcuni brani un po’ trascurati tornimmo ai classici moderni con Natale di De Gregori, canzone presente su DE GREGORI disco del 1978, e pubblicata poi come singolo in accoppiata con Generale. Natale è una delle canzoni più dolci di De Gregori, La strofa iniziale, che inizia con una progressione Do/DO7+/Do7è stata suonata e cantata milioni di volte dal 1978 a oggi, e dà il via a una delle canzoni natalizie più dolci e serene della discografia italiana. “C'è la luna sui tetti e c'è la notte per strada/le ragazze ritornano in tram/ci scommetto che nevica, tra due giorni è Natale/ci scommetto dal freddo che fa”.

L’universo delle Christmas Song è molto definito, dicevamo. Più dell’interprete o del cantante, conta il brano. Al massimo diversi interpreti danno versioni diverse dello stesso brano, dandogli un sapore più pop, più rock, o più swing. Soprattutto negli USA esiste tutto un circuito di ottimi musicisti che dedicano tempo ed energie a dare le proprie versioni di brani natalizi famosi. Due nomi tra tutti. La Trans-Siberian Orchestra, gruppo di hard rock, specializzato nell’eseguire versioni epic rock di classici natalizi come Oh Holy Night con arrangiamenti Arena Rock. La TSO ha pubblicato 5 dischi, e per alcuni ha contribuito a fondare il sottogenere del Christmas Rock. Un altro nome da ricordare è sicuramente BrianSetzer, negli anni ’80 membro del trio rockabilly degli Stray Cats, e in seguito titolare e leader della Brian Setzer Orchestra, una Big Band di circa 40 elementi con cui porta in giro classici del rock, dello swing, del blues e con cui ha prodotto alcuni dischi di christmas rock-boogie al calor bianco. Tra tutti i brani segnaliamo la versione swing di Jingle Bell del 1996. In questo caso possiamo dire, un classico ma in una versione poco conosciuta qui in Italia.


Step into Christmas

Restiamo all’estero e viriamo nettamente verso il pop, con Step into Christmas, brano del 1973 di Elton John, che andò al n.1 della classifica USA Billboard Christmas. Esempio perfetto Pop-rock del connubio tra Elton John e il paroliere Bernie Taupin, Step into Christmas potrebbe essere considerato un brano minore nella produzione di Elton John, ma rimane sicuramente un must per ogni playlist natalizia dal ’73 a oggi.

A questo punto scantoniamo leggermente dal ferreo canone natalizio, per proporre un brano che di natalizio ha il sapore, ma che fino ad ora non è mai stato inserito in nessuna lista o elenco. La sera dei miracoli di Lucio Dalla, pubblicato nel 1980 su DALLA, è un brano natalizio? Forse formalmente no, visto che non parla di Natale, ma cos’è Natale se non la sera appunto dei miracoli, di angeli che guidano pastori, di stelle comete che segnano la via a carovane nel deserto, di bambini, mangiatoie, e mille altri miracoli? Allora un brano con questo titolo forse ha il Natale dentro, anche se non lo dice. Per contro c’è una canzone nata come atto di protesta contro la guerra in Vietnam e successivamente, diventata tra i più noti classici natalizi, parliamo ovviamente di Happy Christmas (War Is Over), composta nel 1972 da John Lennon.


Jingle Bell Rock

Ultime tre entrate nella lista ed è il turno di un altro brano rock/swing. Jingle Bell Rock di Hall & Oates, cover pubblicata nel 1983 del classicissimo brano natalizio di Bobby Helms, originalmente uscito nel 1957 e da allora uno dei capisaldi del “canone natalizio”. Jingle Bell Rock nella versione di Hall & Oates risulta più mosso, swingato e coinvolgente addirittura dell’originale, e il video uscito per promuoverlo divenne subito un classico

Se qualcuno crede che il punk non festeggi il Natale si deve ricredere. In questa nostra lista (e anche al n.50 di quella analoga di Billboard) troviamo i Ramones con Merry Christms (I don’t want to fight tonight), brano del 1987 presente sul disco HALFWAY TO SANITY. Brano in teoria spiazzante per un gruppo come i Ramones, che nel testo affermano di non voler combattere questa sera tra tutte, perché è natale, anzi, buon Natale. Curiosa natalizia seminascosta nel catalogo dei Godfathers del punk USA.


Prima di chiudere con il classico dei classici, l’insuperata Christmas Song di tutti i tempi, permetteteci di citare un altro brano sconosciuto ai più, ma che 50 anni fa arrivò al n.2 della classifica UK. Si tratta di Wombling Merry Christmas, canzone cantata dai Wombles, gruppo rock nato per incarnare i personaggi di una serie di libri per l’infanzia popolarissimi in UK agli inizi degli anni ’70. Nel 2011 per rilanciare i personaggi, fu girato un video del brano disponibile su YouTube. In una scala di Natalosità da 1 a 100 la canzone arriverebbe a 100.000, facendo saltare i contatori. Ascoltarla a Natale è lecito (anche se parenti e amici potrebbero osservarvi con sconcerto). Farlo nel resto dell’anno espone a potenziali brutte figure.


All i Want for Christmas is You

Ed eccoci alla fine. È vero, per molti ormai da 28 anni in brano natalizio per eccellenza è la trascinante All i Want for Christmas is You, di Mariah Carey, ma a nostro avviso nulla batte Bing Crosby e la sua White Christmas. Scritta da Irving Berlin nel 1942 per il musical Holiday Inn (La taverna dell’allegria), dove era cantata da Bing Crosby, vinse l’Oscar nel 1943, e da allora è stata coverizzata centinaia di volte. La versione originale di Bing Crosby è tuttora il singolo bestseller della storia, con 50 milioni di copie vendute, secondo il Guinness dei primati 2020, mentre sommando tutte le varie versioni le vendite di White Christmas ammontano circa a 100 milioni di copie. Quindi cara Mariah, finora ti sei comportata benino, ma la strada è lunga prima di arrivare alle vette di Bing.

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