Nella grafia cinese, l’ideogramma per scrivere “crisi” coincide con quello che rappresenta “opportunità”, come dire che all’interno dell’una si cela anche l’altra. Il che è tanto più vero quanto più ci si orienta individualmente o collettivamente verso tale ribaltamento che è simultaneamente concettuale e fattivo. Tra i casi virtuosi di gestione reattiva c’è Zètema Progetto Cultura, alla cui guida c’è Remo Tagliacozzo.
Classe 1968, è stato fino a settembre 2017 responsabile Affari legali societari & Corporate governance e Segretario del Consiglio di Amministrazione e dell'Assemblea dei soci del CIRA, Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali.
Ha maturato esperienze in scenari multinazionali, prima in Shared Medical System Italia (SMS -HS), poi per la divisione Health Service di Siemens, con il ruolo di Cfo.
Dal 2004 al 2008 ha ricoperto il ruolo di Cfo e poi di Ceo di Ter SpA, nel settore Ict e successivamente Amministratore unico, Consigliere delegato e Compliance Officer in numerose società del settore Ict.
Già Amministratore delegato di Zètema Progetto Cultura S.r.l. da agosto 2017, a febbraio 2020 diviene Amministratore unico della società partecipata al 100% da Roma Capitale.
Obiettivo dichiarato del suo mandato è il riposizionamento dell’Azienda nel mercato di riferimento, quale brand culturale distintivo e riconosciuto.
Il progetto di Change in corso di realizzazione è fondato su quattro obiettivi strategici: ORIENTAMENTO AL CLIENTE, BENESSERE DELLA PERSONA, SOSTENIBILITÀ, INNOVAZIONE.
Il riconoscimento dei lavoratori come persone, la centralità dell’ascolto e della formazione, nonché la ricerca della soddisfazione del cliente in ottica di customer experience rappresentano i pilasti per il raggiungimento di una nuova identità aziendale.
Questo anno di clausura forzata a causa del Covid, quanto e come ha modificato i programmi di Zetema sul piano dello sviluppo e progettazione?
L’emergenza sanitaria ha velocizzato un processo di change aziendale che avevo avviato nel 2017 con quattro obiettivi precisi: benessere dei dipendenti, innovazione, sostenibilità e soddisfazione del cliente. La contingenza della pandemia ha determinato una accelerazione nello sviluppo digitale dell’azienda che ha consentito di tutelare la salute delle persone e continuare a garantire servizi al pubblico di qualità, attraverso la riconversione in chiave digitale dei servizi turistici e culturali, l’incremento dello smart working aziendale al 75% e un aumento di ore formazione dei dipendenti, riprogettate per essere fruite attraverso piattaforme digitali, pari a +600 %. Il 2020 per noi non è stato solo l’anno del Covid-19 ma l’anno di avvio della trasformazione digitale dell’azienda, sia a livello di processi organizzativi e informatici, sia nell’offerta al pubblico.
Nell’emergenza è stato attivato in tempi rapidissimi il lavoro agile. Quanto ha inciso sulla performance generale e quanto ritiene che possa essere in qualche misura adottato in modo permanente?
Siamo intervenuti con forza e decisione per mettere in sicurezza l’azienda ed i colleghi fin da subito. Tra i primi ad acquisire mascherine artigianali e prodotti di sanificazione grazie ad una rete di partner non solo fornitori. Avendo l’innovazione tra gli obiettivi strategici, abbiamo puntato da un paio di anni al rinnovo del parco tecnologico sia a livello hardware che software e siamo stati in grado in breve tempo di fornire mezzi informatici e connessione a tutti i lavoratori.
Per tale ragione siamo stati in grado di arrivare a picchi di 75% per il lavoro Agile con obiettivo di consolidare nel tempo almeno il 25-30% dei lavoratori operanti in settori che possono essere utilmente remotizzabili. Il nostro sistema informatico gestionale ERP in costruzione ci aiuterà nel medio lungo periodo a misurare la performance dei lavoratori che sarà sempre più legata agli obiettivi di area e aziendali da raggiungere e non alla mera presenza fisica. Anche in quest’ottica il controllo delle attività eseguite da remoto sarà commisurato sempre più ai risultati prodotti e non solo al rispetto dei canonici tempi contrattuali. Siamo pronti ad entrare in un'altra era, quella in cui potremo contribuire anche a diminuire gli spostamenti delle persone da casa a lavoro, meno auto meno smog e magari rendendo le loro condizioni sempre più compatibile ad una vita a misura d’uomo. Questi sono due degli altri obiettivi aziendali, il benessere con operazioni di welfare e wellbeing e la sostenibilità
Le va riconosciuto di aver fatto il massimo per la salvaguardia dei posti di lavoro. Scongiurata la cassa integrazione o misure persino più dolorose...
Da quando è scattata l'emergenza sanitaria, ci siamo immediatamente attivati per tutelare la salute ed il benessere dei dipendenti e consentire, al contempo, la prosecuzione dell’attività dell’azienda, evitando di ricorrere agli ammortizzatori sociali. Zètema ha ripensato i suoi servizi al pubblico, procedendo ad una loro riconversione in attività da remoto, rendendo possibile l’implementazione del lavoro agile e la continuazione dell’attività aziendale. Inoltre, in accordo con Roma Capitale, questo periodo di chiusura dei siti museali e archeologici è diventato anche una occasione per consolidare le competenze del relativo personale attraverso l’erogazione di attività di formazione. La riapertura dei servizi al pubblico ci vedrà tutti pronti e più forti di prima perché la cultura non si può e non si deve fermare ci rende vivi e presenti.
L’introduzione della formazione a distanza è un altro elemento qualificante da ascrivere alla sua gestione...
La formazione è fondamentale in un’ottica di cura della promozione del capitale umano e di miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati al pubblico dall’azienda, in linea con i nostri obiettivi principali tra cui appunto il benessere dei lavoratori. Le attività formative non solo non si sono mai fermate ma sono addirittura aumentate attraverso la progettazione di ulteriori percorsi di sviluppo e sono state riprogettate per essere fruiti attraverso piattaforme digitali, dai corsi di inglese ai percorsi sulle hard e soft skills. Al termine di questo difficile periodo di emergenza sanitaria tutto il personale di Zètema, più di 850 lavoratori, avrà usufruito di una adeguata formazione in azienda che lo renderà più forte a livello di competenze e performante per il pubblico a cui i nostri servizi si rivolgono a tutti i livelli.
Ritiene che tecnologie come la realtà aumentata entreranno in modo sempre più significativo nella divulgazione dell’arte e patrimonio archeologico?
Il recente premio conquistato da Zètema nel contest della Tiqets Remarkable Venue Awards con Circo Maximo Experience, la prima fruizione di realtà virtuale aumentata in outdoor, ci fanno capire quanto crediamo in questo strumento.
Siamo stati dei pionieri anni fa con l’Ara com’era all’Ara Pacis e continueremo ad innovare ed essere protagonisti non dimenticando che non esiste un solo modo di raccontare la cultura e l’arte.
Gli spettacoli che da qualche anno con enorme successo accompagnano gli spettatori nel Viaggio dei Fori, il racconto di Piero Angela sulla storia del Foro di Augusto e Foro di Cesare, con proiezioni multimediali accompagnate da effetti speciali lo stanno a dimostrare.
Abbiamo di fronte la sfida di allargare fruizione della bellezza in tutti i modi possibili ed in quest’ottica ben venga la tecnologia.
In previsione di una possibile riapertura, può darci un anticipazione circa i programmi futuri, la mostra di punta del prossimo trimestre?
Appena sarà consentito, siamo pronti a riaprire l’intero Sistema Musei di Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Tra le novità l'unica tappa italiana della mostra fotografica Josef Koudelka. Radici al Museo dell’Ara Pacis, in collaborazione con Contrasto e Magnum Photos. Il grande fotografo propone un viaggio fotografico alla scoperta delle radici della nostra storia attraverso le immagini di alcuni dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Ma riapriranno anche le mostre che sono state temporaneamente sospese, come la mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini, a Villa Caffarelli. E dal prossimo 1° marzo Roma Capitale riaprirà al pubblico, dopo 14 anni, il Mausoleo di Augusto, una delle più imponenti opere architettoniche della romanità. Una riapertura resa possibile grazie al progetto di recupero e restauro eseguito dalla Sovrintendenza capitolina e all’intervento di musealizzazione, ancora in corso, finanziato con un atto di mecenatismo della Fondazione TIM. Anche in tal caso i servizi museali sono gestiti da Zètema Progetto Cultura.
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