
Lucio Dalla ne intuì le potenzialità. A distanza di un paio di decenni, torna con una ballad trascinante.
Nei primi anni’90 vince quasi tutto ciò che è musicalmente conquistabile, poi si eclissa. Mantiene un piede nella musica scrivendo per un peso massimo come Gianni Morandi ma la musica sembra essere una bella parentesi ormai alle spalle. Uomo pratico, se ne torna al suo antico mestiere in fabbrica, ma poi succede che il destino si ripresenti. Un incontro fortunato e l’insistenza di qualche amico, lo riportano in studio per provarci di nuovo. E questo siciliano-bolognese sembra avere ancora qualcosa da dire.
Lo chiamo dieci minuti prima del previsto. Lo becco che sta rientrando dal turno di lavoro. Un saluto e riattacco. Gli concedo di mettersi comodo. Ma neppure due minuti dopo mi richiama lui.
Insomma questi amici che ti chiedono di tornare a cantare…
L’ho fatto soprattutto per loro. Non ne avevo molta voglia. Tutto sommato è venuto fuori un buon lavoro e ho fatto contenti quei fan che dopo tanto, non credevo di avere ancora.
Non piangere, una ballata country blues contro i compromessi?
Direi di sì, è un viaggio in mezzo alla bellezza del Creato, una contemplazione di ciò che di meraviglioso abbiamo e magari notiamo poco. Il tempo lo dà questo pianto di un bambino ma potrebbe essere anche un adulto.

E una canzone che elogia le persone che reagiscono alle avversità e perseguono i propri obiettivi con determinazione, devo chiederlo inevitabilmente: è autobiografico?
Anche. Sicuramente c’è dentro il mio sentire e la mia storia, però penso che l’idea di fondo riguardi tutti. Non si dovrebbe piangere perché alla fine, ci siamo.
Il video di Non piangere è molto carino e ben asseconda il brano, parliamo della sonorità: hai puntato su un riff country blues che funziona molto bene.
Sì, concordo su entrambe le cose. Il video è veramente adatto, quanto alla musica, credo che il testo ne esca valorizzato. Un certo tipo di suono me lo sento giusto. Con l’armonia tendo a dare un senso di ampiezza al brano.
Ti senti ancora audace?
Ah,caspita! “Passo col rosso…” era una metafora per dire ai giovani anni ‘90 che il futuro ce lo dovevamo inventare.
Oggi forse i giovani sono anestetizzati dal digitale che può essere qualcosa di molto positivo se usato correttamente, oppure molto dannoso.
Dicci di Lucio Dalla
Per me ha rappresentato una grandissima scuola. Io ho cominciato come suo autista, se non avessi visto questo genio all’opera non avrei potuto scrivere cose interessanti. È stato un gigante. Devo dire che purtroppo avemmo un rapporto conflittuale. Tra il 1994 e il 1995 ero all’apice del mio successo con Uomo, poi ci fu la rottura che ha influito inevitabilmente sulla mia carriera. Non so cosa dire. Mi chiedono spesso di questa vicenda ma sai, Lucio non c’è più quindi non ha la possibilità di controbattere, mi limito a dire ciò che Baldazzi scrisse nel sul libro e cioè che Dalla su di me ci aveva ripensato.

Morandi?
Un uomo straordinario. Scrissi per lui Ti comunico amore, nel ‘98 lavoravo in fabbrica, comunque compongo Solo chi si ama veramente, lo contatto e gliela faccio sentire. Beh, lui aveva chiuso l’album (A chi si ama veramente n.d.r.) ma lo ha riaperto e ne ha fatto il primo singolo. Grande, no? Mi chiamò e me lo annunciò con la sua disinvoltura come se non fosse nulla.
Poi gli ho scritto Credo nell’amore. E poi, Tu sei il mio presente, assieme a Mauro Malavasi.
Ma perché ti sei fermato?
Eh, bella domanda. Ho fatto cose importanti, poi quel momento di crisi mi ha fatto disamorare e ho scelto di tornare in fabbrica.
E ora rieccoti.
Eh, già! Ero a una festa di compleanno, mi hanno chiesto di eseguire qualche pezzo. Tra gli invitati c’era Giordano Mazzi, programmatore di Celso Valli, abbiamo fatto un paio di pezzi insieme e poi ci siamo messi a parlare. Il resto è storia recente.
Il pezzo è scaricabile dalle piattaforme e su Youtube. Come ti stai promuovendo e che intenzioni hai?
Vediamo. Vediamo come va. Come risponde il pubblico. Per ora il segnale è incoraggiante. Mi sto promuovendo esattamente come hai detto tu e sono online su facebook WWW.braccodigraci.it
Bene, se suoni a Roma, faccelo sapere.
Certo che sì! Grazie per l’intervista, un saluto ai lettori di Plusnews e ai miei fans.
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