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Pier Luigi Manieri

Per fortuna che Paola c’è!

Accettiamolo. Gli italiani razzisti si meritano eroi raddrizza-coscienze come Paola Egonu.


Paola Egonu è oggettivamente una campionessa di pallavolo. In tale contesto merita ammirazione indipendentemente dal fatto che si segua o meno il suo sport. Ma estrapolata dal suo ambito, per quale specifico motivo qualsiasi pensiero le esca dalla bocca deve diventare un momento di riflessione? Si dirà , perché grazie alla sua fama possono emergere certe problematiche. La risposta è immediata perché è antiproblematica. Non offre una reale ragione ma è facilmente spendibile. Ma non altrettanto difendibile.  Come si quantifica il grado di razzismo italico? In quale percentuale? Alla fine della fiera è sempre e solo un fatto di numeri. 1000 intolleranti definiscono un popolo? Sono pochi? Facciamo 100.000? Un milione? Qual è la soglia in cui l’eccezione diventa norma? Non ce l’ha detto ma cosa più grave, nessuno glielo ha chiesto. 

La Signora Egonu ha un tema fisso. Qualunque sia l’argomento lei trova la strada per entrare a gamba tesa, salire in cattedra e una volta installata sul pulpito fa ciò che le riesce meglio: schiaccia. Dispensa opinioni come fossero assiomi e di fatto li diventano grazie all’indispendabile adesione del realista più realista del re, il quale non vede l’ora di essere parallelamente alzatore e vittima. Apre le ostilità e alla prima occasione (stra)parla di maternità, in astratto dato che non ha figli. Ma siccome è famosa, nera e lesbica qualsiasi castroneria dica, rimbalza come un pallone da pallavolo. Qualcuno tra quelli che hanno letto l’ultimo periodo avrà immediatamente un aumento di temperatura per l’accenno alla sua etnia e il suo orientamento sessuale, sì domanderanno cosa caspita c’entrino, lo chiedano a lei, visto che ne parla continuamente e lo chiedano a chi ne cavalca la tigre. Cosa ci sarebbe di socialmente significativo  nelle continue esternazioni della pallavolista? La sua stessa carriera indica che in Italia è possibile avanzare socialmente.E questo, in un Paese che abbia coscienza di sé dovrebbe tagliare la testa al toro, ma da noi è diverso: in Italia la sola idea di identità nazionale fa gridare al fassista! Grazie a questo grido d’allarme si vincono elezioni, si creano falsi miti, si perpetua un potere. Lo schema è grosso modo sempre il medesimo, si crea il palcoscenico giusto con il macchinista giusto e così Amadeus è assimilabile a Fabio Fazio, nascono come intrattenitori e diventano profeti.

Lei è personaggio pubblico, come tale gode di una rilevanza mediatica indipendentemente dal contenuto dell’esternazione. Nel suo caso vale di più che lo abbia detto di cosa ha detto. Paola Egonu  è un alchimista che trasforma un suo pensiero in un teorema. E lo fa grazie alla notorietà che si è guadagnata sui campi da pallavolo.Lo fa perché in ragione del suo ruolo ogni sua dichiarazione diventa notizia. Alla fine della fiera credo freghi il giusto se vuole un figlio o meno.

Pensa che se nascerà , finirà a raccogliere i pomodori come un Kunta Kinte? Lei è finita a Sanremo strapagata. Se la campionessa rinuncia alla maternità per quelle ragioni, e sente il bisogno di farlo sapere al mondo, fa bene a dirlo. Allo stesso modo possiamo permetterci di asserire che è raccapricciante. Una donna di sport dovrebbe avere un’altra visione dell’esistenza ma va benissimo. Una donna che ha avuto molto dalla vita dovrebbe essere un modello di inclusività ma lei fa di tutto per non esserlo. Lei trasforma la sua esperienza personale, ammesso che tale sia,  in qualcosa di assoluto. La sua realtà  non è oggettiva. È la sua (forse)ma non è oggettiva. Lo diventa artificiosamente quando qualsiasi benpensante le dà sponda. Da ultimo, Paola Egonu percepisce un cachet da 25000€ al giorno per dire quello che vuole dal palco di Sanremo, compreso che  l’Italia è un Paese razzista.

Non siamo inclusivi, siamo razzisti eppure ce lo facciamo dire e per farlo, la paghiamo, anche. Deve esserci un insondabile fondo di coglionaggine nel cuore nero di quasi tutti gli italiani. Diciamo “quasi” perché ha precisato che non proprio tutti siamo razzisti. Evidentemente Amadeus deve essersi fatto sentire. Non è razzista neppure Selvaggia Lucarelli, una che può dire "basta rompere il cazzo con le foibe".  Dire genericamente che non siamo accoglienti, che siamo razzisti, che siamo intolleranti, omofobi etc...è una mistificazione. La società nella sua interezza ha più sfaccettature di quante se ne vogliano rappresentare nelle esternazioni a effetto della signora Degolu che trova sistematicamente il modo di finire sotto i riflettori. Si può vivere la propria notorietà anche in modo meno vistoso.  Paola Degolu ricorda un altro “modello” a gettone, Mario Balotelli, uomo immagine della Nazionale di Prandelli. Anche lui doveva essere il campione d’ebano investito dal destino per liberarci dalle nostre bassezze. Resterebbe il dilemma amletico: se questo Paese è tanto indigesto e  non ha pistole alla tempia che la costringano a rimanerci, che fa ancora qui? E infatti non c’è rimasta! Ha abbandonato questa Nazione di schiavisti che non facevano entrare la madre al bar, per la tollerante Turchia.Lei, lesbica, anzi “fluida” ostentatamente dichiarata, si trova a meraviglia in un Paese che non ha alcun riguardo per i diritti civili ma attenzione, ha 1.000.0000€ di valide ragioni. Per contro, avrebbe potuto giocare con la nazionale della Nigeria ma ha scelto l’Italia, come mai? Le sue stesse azioni la smentiscono. Detto ciò, fa più impressione la pletora di volontari sempre pronti a farsi irregimentare. Quando c’è la possibilità di spararsi da soli, gli italiani non sono secondi a nessuno.L’opposto azzurro è una donna italiana! Dovrebbe farsene una ragione. Oppure, no.

Non siamo particolarmente interessati alla percezione che ha di sé stessa, o voglia riflettere. Ciò che conta e in questo è fenomenale, ha compreso perfettamente quali tasti della nostra psicologia deve schiacciare e lo fa. Avrebbe potuto scegliere la Nazionale nigeriana come chiunque abbia la doppia nazionalità ma ha preferito quella più forte e prestigiosa, sta sul palco più famoso d’Italia strapagata e riesce pure a farsi compatire. Lei è un genio.  

Quindi in ultima analisi basta così poco? Personaggio famoso e strapagato ci dà dei razzisti e noi facciamo atto di fede. Tutto qua? Zero senso critico, zero contestualizzazione? Siamo razzisti. Accettiamolo. Gli italiani razzisti si meritano eroi raddrizza coscienze come Paola Egonu.


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