Dopo nove anni di dominio assoluto nel Campionato Italiano di serie A, la Juventus, nella stagione corrente, avrà qualche grattacapo in più, sia perché la concorrenza si è rinforzata, sia perché la squadra di Torino è in piena sperimentazione.
Il nuovo tecnico, Andrea Pirlo, non ha alcuna esperienza da allenatore, ha una squadra “monca” (manca il centrocampo) ed è Ronaldo-dipendente.
La sconfitta con il Barcellona ne è stata la prova più limpida, perché puoi anche avere una difesa granitica ma se il centrocampo non filtra, non serve a niente.
E con il Ferencvaros, squadra illustre per la sua storia, che qui in Italia stazionerebbe tra serie B e serie C, è stato un test non rilevante.
E qui si chiudono le note dolenti.
Vediamo se ce ne sono invece di positive.
L'attacco. Il tanto bistrattato Morata sta facendo miracoli. Buon acquisto.
Dybala (che prima o poi dovrà esplodere...) e Ronaldo, assicurano classe e gol. Poi c'è Chiesa che, come Dybala, dovrà prima o poi fare il salto di qualità.
Kulusevski è già più che una promessa.
La difesa. Anche per la difesa la situazione è sotto controllo. Bonucci e Chiellini resistono come due highlander, c'è De Light e tanti cursori. Rimane il punto di forza della squadra, infortuni permettendo.
Il centrocampo. È il fulcro di una squadra. Se è carente o manca del tutto, quella squadra potrà vincere ben poco, specialmente in Europa. Arthur ha i numeri per diventare un perno, ma c'è bisogno che gli altri (Bentancourt, Ramsey, McKenny, Bernardeschi, Rabiot, e compagnia cantante) alzino il livello tecnico e caratteriale, perché fino adesso non si sono dimostrati all'altezza del nome Juventus, dove l'unica cosa che conta è vincere. Sono tutti giocatori ibridi, manca la “garra” e c’è poca materia grigia.
In conclusione, possiamo dire che una squadra assemblata non perfettamente potrà vincere il decimo scudetto di fila solo se sopperirà alle carenze d’organico con la crescita caratteriale e tecnica dei suoi talenti.
Il che, tradotto, significa che se Dybala, Chiesa, Bernardeschi, Rabiot, Bentancourt e McKenny faranno un piccolo salto di qualità, anche per quest’anno non ce ne sarà per nessuno.
E anche in Europa potremo dire la nostra.
La redazione sportiva
Comentários