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WOMAN AL CINEMA DAL 2 MARZO 2023

WOMAN è un progetto globale in cui 2000 donne di 50 nazioni diverse si raccontano in un ritratto intimo attraverso la loro storia familiare, la cultura, la professione e la fede.

Il documentario nasce come un racconto che vuole far luce sull’universo femminile, passando attraverso i successi e le ingiustizie che le donne vivono in tutto il mondo. È una comunicazione per immagini che dona la parola alle signore della Terra, celebrando la loro forza interiore, la loro capacità di dare una svolta alla vita malgrado le difficoltà che quotidianamente affrontano.

In un’era in cui le donne in tutto il mondo lottano per essere ascoltate e per ottenere l’uguaglianza su tutti i fronti, il film mette in evidenza diritti e ostacoli del mondo femminile, raccontando anche possibili soluzioni, trasmettendo la forza per metterle in atto.

Nella narrazione si succedono incontri personali con centinaia di testimonianze di donne provenienti da ambiti, culture e tradizioni molto differenti tra loro: la fusione delle loro voci trasmette una visione completa di ciò che significa vivere l’universo femminile al giorno d’oggi. Tra gli incontri, alcune testimonianze artistiche ampliano visivamente le storie delle donne, mostrandocele sia individualmente nella vita di tutti i giorni, che unite nelle grandi manifestazioni.


I due registi hanno collaborato con grandi artisti: grazie al fotografo Peter Lindbergh è stato possibile esplorare alcuni temi come la relazione delle donne con il proprio corpo, mentre le ballerine del Bandaloop, attraverso una danza metaforica, hanno illustrato la forza delle donne e la loro capacità di essere leggere al punto di librarsi nel cielo.


Qualificandosi come un approfondito stimolo di discussione e sensibilizzazione sul tema della gender equality, i racconti delle protagoniste diventano una cassa di risonanza per affermarsi come la più importante opera documentaria sul tema dell’eguaglianza e del rispetto tra i sessi. WOMAN è il primo progetto dedicato all’universo femminile, firmato da Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand, uno dei più grandi fotografi documentaristi contemporanei. Il progetto è stato già ottenuto il favore della cristica in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, ma ancora non è stato diffuso al pubblico.


I registi


Yann Arthus-Bertrand


Fotografo, giornalista, reporter e ambientalista francese, è il fondatore e presidente della GoodPlanet Foundation. Ha iniziato la sua carriera scattando foto ai leoni del Masai Mara in Kenya negli anni ’80 mentre

studiava il loro comportamento. Una volta tornato in Francia, ha pubblicato il suo primo libro “Lions” e creò l’Altitude Agency, agenzia di stampa e banca immagini specializzata in aerofotografia. Nel 1994 ha iniziato uno studio completo sponsorizzato dall’UNESCO sulle condizioni della Terra. Come parte del repertorio, ha organizzato un inventario delle foto dei più belli panorami del mondo scattate da elicotteri e mongolfiere.

Il libro che ne è stato tratto ha venduto più di 4 milioni di copie ed è stato tradotto in 24 lingue. A seguito di questo successo ha nuovamente preso il volo ed ha prodotto il suo primo film, Home, prodotto da Luc Besson.

Home è ad oggi stato visto da 600 milioni di persone in tutto il mondo. Apprezzato ambientalista tanto quanto fotografo, è stato nominato ambasciatore per il programma ambientale delle Nazioni Unite nel 2009. Nel 2015, la premiere del film Human è stata proiettata alle Nazioni Unite e al Festival del Cinema di Venezia. Un incrocio tra Home e il progetto “7 miliardi di altri”, Human miscela aerofotografie scattate in tutto il mondo

e interviste a persone di ogni tipo che vivono in 45 stati diversi.


Anastasia Mikova


Regista e giornalista di origini ucraine, i suoi lavori sono sempre stati focalizzati su argomenti sociali e umanitari. Il suo percorso professionale l’ha vista impegnata come giornalista per documentari incentrati su problemi come l’immigrazione illegale, il traffico di organi e le madri surrogate. Nel 2009 diventò editrice capo della serie di documentari “Earth from above” (La Terra Dall’alto), che segnò l’inizio della sua collaborazione con Yann Arthus-Bertrand. Svolgendo poi il ruolo di regista e co-autrice, ha continuato la collaborazione con Bertrand per il film documentario Human, gestendo il team editoriale e conducendo essa stessa più di 600 interviste per il film. Questa collaborazione continua tutt’oggi.


Commento dei registi sul film


A volte siamo noi a cercare i progetti. Altre volte sono i progetti a trovare noi. Questo è stato il caso di WOMAN. Mentre stavamo girando HUMAN, il nostro film precedente, nel 2012-2014, siamo stati profondamente commossi dalle testimonianze delle donne. Sebbene prima di ogni intervista fossero spesso timide o sospettose, davanti alla telecamera si lasciavano andare come se avessero aspettato quel momento per tutta la loro vita. Come se per loro fosse una questione di vita o di morte. Le donne avevano bisogno di parlare ma soprattutto, avevano bisogno di essere ascoltate. Sentendo le loro storie e vedendo il loro coraggio, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento giusto per produrre un film interamente dedicato alle donne. Così è nato WOMAN, con due anni di anticipo su lo scandalo Weinstein e il movimento #MeToo. WOMAN è un progetto che amplifica la voce delle donne su una scala mai vista prima. Per costruire questo documentario abbiamo condotto 2000 interviste in 50 stati. Sono state proprio le donne a guidarci in ciò che ritenevano veramente importante. Ci hanno parlato di lavoro, educazione, emancipazione e maternità. Ma si sono raccontate in argomenti molto intimi come la relazione con il loro corpo. Hanno condiviso con noi i ricordi divertenti, sorprendenti e commoventi, ma anche episodi terribili. Per molte donne, le interviste si sono rivelate un processo di introspezione, come durante una sessione di terapia. Avevano bisogno di lasciar emergere alcuni dei loro dolori più profondi riguardo ad argomenti che non avevano mai pensato di poter affrontare. E l’hanno fatto. Ciò che ci ha colpito maggiormente è l’incredibile resilienza delle donne, la loro capacità di affrontare ogni difficoltà come se fosse “nel loro DNA”, come una di loro ha giustamente precisato. Fidandosi di noi, queste donne ci hanno anche affidato una grande responsabilità: assicurarci che le loro voci siano finalmente ascoltate così che un domani, coloro che rappresentano metà dell’umanità, non siano mai più viste come “il sesso debole”.


I temi raccontati attraverso il documentario


Essere donna: da cosa derivano i cliché relativi alla rappresentanza di genere, come si definisce cosa è femminile e cosa non lo è, e perché molte donne avrebbero preferito essere uomini?


Amore: tema universale che parla della complementarità di uomini e donne e cosa possano condividere gli uni con le altre. Bellissime storie d’amore tra sessi opposti oppure dello stesso sesso e, in particolare, le testimonianze del bisogno essenziale di sentirsi amati, istintivo in ognuno di noi.


Maternità: il documentario dà voce alle donne sul tema della maternità, come essa cambia il corpo e la vita di una donna. E ancora alle donne è lanciata una domanda che, nonostante il passare del tempo, è sempre attuale: una donna essere può sentirsi completamente soddisfatta anche senza diventare madre? E perché la società ha il costante bisogno di controllare il corpo delle donne?


Coppia/matrimonio: l’unica istituzione trasversale a tutte le culture e le tradizioni. Donne da tutto il mondo hanno parlato del giorno del loro matrimonio: per alcune il più bel momento della loro vita, per altre il peggiore.


Il corpo e i suoi tabù: Mestruazioni e sessualità: come mai il corpo delle donne solleva così tanti tabù e interdizioni, al punto da essere spesso visto come un fardello, un ostacolo per molte donne in tutto il mondo?


Donne al potere: Per suscitare un profondo cambiamento nella società, più donne hanno bisogno di essere rappresentate all’interno dei settori chiave della vita e in aree dove è concentrato il potere: più donne in politica, ma anche in posizioni decisionali di grandi aziende e in campi scientifici e religiosi. Donne-simbolo ci parlano della loro carriera e ci aiutano a comprendere come nei loro settori le cose stanno cambiando.


Emancipazione: In alcuni paesi, nascere femmina è un problema. Accesso limitato all’educazione, retribuzione sproporzionata tra uomini e donne: le donne sono vittime di molestie e discriminazioni di ogni tipo. Quali sono gli ostacoli e le chiavi per il successo delle donne?


Sessualità: Verginità, riti di iniziazione, orgasmi... la scoperta del piacere e il suo ruolo nelle loro vite. Molte testimonianze divertenti e inaspettate diventano una vera liberazione delle voci delle donne.


Violenza: Una donna su tre nel mondo è vittima di violenze. Ascoltando tutte le storie delle donne protagoniste del documentario, sono due i temi principali: la violenza domestica e lo stupro. Questi sono temi nevralgici per l’evoluzione del film, mentre altri tipi di violenza (incesto, matrimonio forzato, mutilazione dei genitali) sono affrontati in più parti del documentario.


Politica: Le donne devono essere protagoniste anche nei luoghi in cui si prendono decisioni, in modo da renderle parte integrante del cambiamento. Il film racconterà di tutte quelle donne che hanno combattuto per il potere e che hanno una visione chiara di come desiderano sia il mondo di domani.


Magnitudo Film

Magnitudo Film è la casa di produzione cinematografica milanese, fondata nel 2011 da Francesco Invernizzi e Aline Bardella, che ha ridefinito lo standard della divulgazione culturale in Italia e nel mondo attraverso i film d’arte. Fin dalla sua nascita, racconta il patrimonio artistico al grande pubblico con la massima definizione disponibile sul mercato, 3D, 4K e ora in 8K, affiancando alla tradizionale composizione cinematografica della troupe, strumenti di ripresa e tecnologia di altissima qualità e tecnici in grado di configurarla e applicarla al meglio, adattandola di volta in volta ai contenuti.


«Con Woman, Magnitudo prosegue nell'impegno di sostenere la sua CSR sui temi sociali. Dopo Are You Proud?, dedicato al mondo LGBTQ e Dante, la commedia divina, con il capolavoro riletto in in chiave femminile, temi come la gender equality, gli human rights e la protezione dell'ambiente sono la log line per portare al cinema argomenti a tutela delle categorie discriminate, fragili e delle prossime generazioni

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