top of page

Affrontare subito concretamente l'emergenza dello Sport a Roma

Aggiornamento: 30 gen 2022

Ci si ricordi adesso dello Sport non solo quando si vincono i titoli in Europa e nel Mondo. Tanti gli impianti in difficoltà, bisogna evitare altre chiusure.


“Bene gli appelli bipartisan a livello nazionale, ma seguano fatti concreti alle belle parole, dopo annunci e proclami prima in salsa elettorale ed ora quelli di risposta alla pandemia.

Nel caso degli impianti pubblici di Roma ci sono men iscritti,insieme alla carenza di servizi per i cittadini in impianti che, come sappiamo, hanno per obbligo tariffe calmierate. Per la manutenzione a Roma non ci vorrebbero solo i 3 milioni e poco più stanziati dal Comune, ma occorrono almeno 50 milioni di investimenti per migliorare l’impiantistica pubblica. Quando poi vedo che parte di quei tre già si vorrebbero destinare per i playground che rischiano di degradarsi presto se non ben custoditi e messi in sicurezza dentro un perimetro ben preciso, resto molto perplesso. Bisogna essere concreti intervenendo sui rimedi contro l’aumento così sconsiderato delle utenze, facilitando una volta per tutte l’iter per far svolgere ai concessionari lavori di migliorie e adeguamento, con investimenti privati, vista anche la necessità di adeguare gli impianti all’emergenza covid, rivedendo anche il regolamento impianti sportivi comunali dove fummo facili profeti nel sostenere che avrebbe funzionato, ma anzi avrebbe peggiorato non poco le cose come poi purtroppo si è verificato. E privilegiamo soprattutto i concessionari che hanno dimostrato di saper gestire gli impianti in modo virtuoso, ponendo rimedio per quelli morosi e dai contenziosi aperti, salvaguardando sempre l’offerta sportiva e la sopravvivenza degli impianti situati nei quindici municipi interagendo per razionalità disciplinare con le centinaia di palestre scolastiche dei “centri sportivi municipali” attraverso il “Piano Regolatore degli impianti sportivi” di Rima Capitale da troppi anni messo da parte.


Allunghiamo poi il periodo di concessione causato dalle chiusure di tanti mesi dovuti ai vari lockdown, anche perché gli impianti pur se chiusi avevano ed hanno costi fissi e molto spesso alti perla manutenzione ordinaria degli stessi. Pensiamo al recente appello fatto dal mondo delle piscine che hanno una gestione delle strutture molto più complessa.

Dall’ormai lontano 2013 sono sempre più gli impianti comunali chiusi di piccole, medie e grandi dimensioni, ancor prima della crisi causata dalla pandemia. Si ricrei finalmente un Dipartimento ad hoc che si occupi h 24 dell’impiantistica e della promozione sportiva, che dia le risposte necessarie che si attendono ormai da alcuni anni. Si facciano delibere, da portare in Aula ed in Giunta, sfruttando i grandi eventi previsti nella Capitale già fissati pe i prossimi anni, conseguiti grazie all’ impegno di Coni, “Sport e Salute”,e delle singole Federazioni Sportive Nazionali. Non tralasciando il volontariato e l’impegno degli enti di promozione sportiva, che curano il cosiddetto “sport per tutti”, quello di prossimità, minacciati anch’ essi da leggi e forme anche fiscali molto più restrittive e meno inclusive che in passato.

Che parta davvero un Risorgimento dello Sport: mi sono stancato che chi mi incontra ricordi la Roma sportiva, bella e attiva, dove ero delegato con il Flaminio ancora funzionante e un bellissimo “6 nazioni” (e non solo), un palazzetto come quello di viale Tiziano che ospitava il basket e il volley di vertice capitolino oggi costretto ad emigrare per “giocare in casa” a Guidonia, Veroli e Frosinone tanto per citare alcuni posti. Che si aprano tavoli, conferenze tecniche e commissioni per il recupero di impianti storici: dallo Stadio Flaminio al Campo Testaccio e inizi un iter reale per gli Stadi di proprietà in primis per il calcio ma guardando anche ad altre discipline di vertice. E’ assurdo che i tifosi a Torino, Firenze, Udine, Bergamo, Reggio Emilia ne abbiano dei propri e la Capitale ancora no. “


Lo dichiara Alessandro Cochi delegato Sport dell’ Esecutivo romano di Fd’I.

65 visualizzazioni
bottom of page