7-5 6-4 per l'iberico nel 2° turno degli Internazionali
Ieri sera al Foro Italico sedicesimi di finale degli Internazionali d'Italia davvero incandescenti, con l'attesissimo match tra Jannik Sinner e Rafa Nadal. L'enfant prodige azzurro contro il re della terra rossa. Anzi l'imperatore. E un bel regalo ci è stato fatto in partenza: partita trasmessa in diretta da canale 20 Mediaset, con la telecronaca di Giampaolo Gherarducci e di una Francesca Schiavone grintosa quasi come quando era lei a combattere sulla terra battuta. In certi momenti pareva quasi volesse soffiare sulle bordate di Sinner, per spingerle con ancora più forza nella metà campo dello spagnolo.
Cominciamo col dire che non è bastato: il confronto se lo è portato a casa, come era prevedibile, il campione iberico, capace di confermare ancora una volta il suo strapotere su questa superficie. Ma dal diciannovenne talento altoatesino sono arrivati comunque segnali importanti. A livello di gioco ma soprattutto di personalità. Tanto per cominciare, break in apertura: Jannik Sinner prova a dire al rivale che non è disposto a fare da comprimario. Nel game successivo gran dritto lungolinea di Nadal, a rimettere in chiaro le cose, arriva così il contro-break, e da lì in poi è dura battaglia. I due si scambiano autentiche sassate. Le traiettorie mancine esasperate di Nadal contro i colpi anticipati, quasi di controbalzo, dell'italiano. Qualche errore nel cercare a tutti i costi la profondità o gli angoli viene a sottolineare, da parte di ognuno, l'impegno profuso nel non far scappare avanti nel punteggio l'altro.
Sul finire della prima partita l'incredibile lettura del gioco di Nadal ha il sopravvento. Nonostante riesca ad annullargli ben tre set point, Sinner è infine costretto a capitolare. 7-5 il punteggio. E anche all'inizio del secondo set lo spagnolo parte alla grande, facendo correre l'italiano in ogni parte del campo, spezzandogli poi il ritmo con il drop shot o con qualche estemporanea discesa a rete. Un colpo, la smorzata, col quale anche il nostro campioncino pare avere dimestichezza...
E infatti non demorde. Nel secondo game il punto del 30-15 Sinner se lo porta a casa con un colpo da "circoletto rosso", rovescio incrociato strettissimo al termine di uno scambio sulla diagonale da capogiro. Da quel momento in poi l'altoatesino sprigiona il suo tennis migliore. Arrivando a portarsi quasi in scioltezza sul 4-2. Poi lo spagnolo, maestro anche in questo, ritrova la concentrazione, mentre dall'altra parte comincia ad affiorare qualche errore di troppo: palle non chiuse sotto rete, errori di misura da fondo. E si sa che con il re della terra rossa sbagliare un paio di dritti nello stesso game equivale a riporre qualsiasi chance di vittoria. Rafa torna così ad imporre un ritmo impressionante, stritolando lentamente l'avversario, in grado di portare a casa pochissimi punti dalla metà del set in poi, per regalare poi un sussulto d'orgoglio davvero notevole solo sul finale: con lo spagnolo avanti 5-4 si va ai vantaggi, diversi match point annullati, alcuni dei quali con un coraggio da incorniciare, infine la resa. 7-5 6-4, il risultato finale a favore del plurilaureato in una materia da stakanovisti, come la terra battuta.
Cosa si porta a casa, invece, l'astro emergente del tennis mondiale, con quella faccetta alla Richie Cunningham che, quasi quasi, pare camuffarne la forza? Innanzitutto la conferma di poter giocare da fondo praticamente alla pari coi più grandi del circuito, forte di un gioco moderno, aggressivo, che ha nel rovescio bimane un'arma di precisione chirurgia e nelle sventagliate di dritto un'opzione che può davvero far male. Non mancano neanche le variazioni di gioco, considerando quegli scambi così intensi vinti alla fine accorciando con la smorzata o prendendo comunque in controtempo l'avversario... notevoli però sono anche i margini di miglioramento: con dalla sua colpi così adatti ad aprirsi il campo, difetta a volte la sicurezza nel chiudere la volée, nel vincere d'astuzia i punti giocati a distanza ravvicinata. Vista la struttura fisica tutt'altro che esile, anche la percentuale delle prime da tenere in campo andrebbe senz'altro aumentata, specie al cospetto di avversari come Nadal o Djokovic che già dalla risposta possono cominciare a dominare lo scambio.
Insomma, tutti punti su cui un guru del tennis internazionale come il suo scopritore e allenatore, Riccardo Piatti, saprà senz'altro lavorare al meglio, dato che in fieri vi è un potenziale N°1. Intanto staremo a vedere come prosegue nel torneo l'avventura degli altri due "compagni di cordata", che stanno dando lustro al tennis azzurro: Sonego oggi ha vinto il derby con Mager, ed è atteso da un cliente terribile come l'austriaco Thiem, numero 4 del ranking ATP; dal canto suo, più abituato alle alte quote della classifica, il nostro Berrettini ha superato agevolmente in due set l'australiano John Millman, ma avrà ora un compito non meno ostico di quello di Sonego contro il N° 5 del seeding Stefanos Tsitsipas. In bocca al lupo ad entrambi. Perché come ha detto oggi in cronaca la Schiavone, quando si scende in campo bisogna sempre pensare che le possibilità di vittoria siano 50 e 50. Cominciando da subito a lavorare affinché diventino 51 e 49.
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