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Serie A: sotto l’albero di Natale

Pier Luigi Manieri

Il Milan vince. Con un manipolo di giocatori che tutto sono meno che prim’attori sconfessa la dipendenza da Ibrahimovic.

O al contrario, ne basta la sua aurea per rendere straordinari gli altrimenti normalissimi undici di Pioli. Se poi segna persino Rebic, allora tutto è possibile.

Il Napoli è quasi alla deriva. Non basta il punto impacchettato dal Collegio di garanzia dello sport, solo Insigne, quasi fuori tempo massimo, fa sì che i partenopei non naufraghino. Il martedì della Juve è più nero che bianco. Prima la sentenza che di fatto la retrocede, almeno fino al recupero col Napoli, poi prende una sveglia clamorosa condita con l’espulsione di Cuadrado e l’autogol di Alex Sandro.

Non si fa mancare nulla, la Juventus, Buffon viene beccato con la bestemmia in canna e il caso Suarez sembra complicarsi: possibile responsabilità oggettiva. Solo carbone per i bianconeri.

L’Inter suona la settima e tallona l’altra metà di Milano. Fa fuori Eriksen (che dopo la dieta di gare imposta dal bulimico e smemorato Conte, mostra segni di perdita d’identità) e tenta l’assalto a De Paul. Conte nell’intervista post gara ha dichiarato che la società nel mercato estivo non ha operato. Aiutiamolo a ricordare: Hakimi, Vidal, Pinamonti, Darmian, oltre alla conferma di Sanchez.

La Lazio è ingolfata all’ottavo posto compressa tra l’Atalanta sospinta da Ilicic, Muriel e Zapata, fuoriclasse di periferia, e il Verona, grande sorpresa della stagione. La Roma guarda dall’alto. Il terzo posto un po’ per caso ma meritato si raggiunge con una tre giorni da montagne russe. Vola con Torino e Cagliari e sprofonda contro l’Atalanta a cui occorre meno di un tempo per triturarla. Va pure detto che col punto in più di Verona avrebbe una classifica in linea con quanto prodotto in questa porzione di campionato.

La Roma dovrà giocoforza intervenire sul mercato, è evidente che né Mayoral, né tanto meno Perez hanno la fiducia di Fonseca e allora non si può non pensare che tra i tanti calciatori di cui si è disfatta negli anni sciagurati di Pallotta, c’erano un discreto numero di giocatori d’attacco che se possono essere titolari in squadre di bassa, media classifica, avrebbero potuto essere efficaci rincalzi nella Roma. Tipi come Verre e Caprari. Il primo, trequartista della Sampdoria ha già messo a segno due reti, il secondo, con quattro gol, sta facendo le fortune dello sbalorditivo ma ottimamente allestito Benevento di Pippo Inzaghi. Felice Natale e tutti.

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