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Tolfa e il suo Natale solidale

Aggiornamento: 26 gen 2021


Ne avevamo parlato in un precedente articolo, raggiungiamo telefonicamente Luigi Landi Sindaco di Tolfa per un saluto natalizio e fare due chiacchiere su questo Natale tanto inedito quanto duro per tanti.

Buongiorno e auguri Sindaco, siete impegnatissimi con la consegna delle Scatole di Natale? Buongiorno! Sì, esattamente! E mi lasci dire che fa quasi più piacere a noi che a chi le riceve! Siamo una splendida comunità. Non sono solo le donazioni legate a TolfArte, è un’iniziativa che vede coinvolti Protezione Civile e Croce Rossa, più il Comune, naturalmente.

Cosa distribuite? Stiamo portando un po’ di tutto, pacchi di generi alimentari, pasti forniti dai ristoratori, che ringrazio perché non è un momento particolarmente felice per loro. Le scatole di Natale, che contengono giocatoli, sennò che Natale sarebbe? E poi, medicinali. Vanno alle case famiglia e alle case rifugio, alle persone anziane e in difficoltà Ci sono piu abitanti in un paio di palazzi di viale Marconi di quanti non ve ne siano a Tolfa, eppure Tolfa sembra costantemente al centro degli eventi, tanto attivismo a cosa lo si deve: nel caso specifico, principalmente ad un forte senso di solidarietà. Tanto associazionismo, persone che desiderano portare un contributo, tanto volontariato. E desidero sottolineare quanto si sia speso il mondo della scuola. E va elogiato l’impegno delle singole persone, chi è benestante si prodiga volentieri per il vicino di casa che è in difficoltà L’aneddoto della vecchina e del vitello spiega bene di che pasta siano fatti i tolfetani. Vuole raccontarla ai nostri lettori? Ma volentieri. La storia si svolge durante l’assedio dei francesi e narra di questa anziana signora asserragliata assieme ai cittadini nella rocca. L’assedio durava per giorni, e le risorse di cibo all’interno della rocca erano quelle che erano. Lei ebbe l’idea di far mangiare le ultime scorte e di gettarlo ai francesi. I quali, vedendo in che modo era nutrito credettero che le scorte fossero di gran lunga superiori e si ritirarono. Sicuramente, per analogia e per coerenza storica c’è molto dello spirito dei tolfetani. Una tradizione quasi centenaria è quella della Pastorella. Sì, si protrae dal 1927. Vi invio una clip che spiega meglio di tante parole. Di solito a quest’ora (quella del video n.d.r.), le note della pastorella della Banda Giuseppe Verdi inebriavano di magia ogni via di Tolfa e inauguravano ufficialmente il periodo natalizio del nostro piccolo paese. Quest’anno con le ristretezze Covid, la pastorella è stata anticipata alle 20,00 e vissuta diversamente da ogni musicista e da tutti i tolfetani. L’importante è mantenere le tradizioni. Sarò possibile vivere però questo momento nel tepore delle case attraverso un video, case in parte vuote ma case che sperano in un 2021 diverso e fatto di vicinanza von la consapevolezza che la nostalgia è soltanto un’emozione transitoria e che torneremo più forti di prima a festeggiare nelle nostre case con parenti e amici. Insieme si può sperare in un futuro migliore. E non mi riferisco solo a Tolfa. Una melodia unica di una tradizione secolare che risuona nel silenzio della notte e che entra in ogni casa aprendo il cuore al Natale.

Cosa può dirci del progetto legato all’Etruria meridionale? Si tratta della collaborazione fattiva di quattro comuni: Tolfa, Santa Marinella e Allumiere, con Cerveteri capofila, vincitori del bando della Regione Lazio Città della Cultura che riguarda il porgetto Civitates.

Finalità? Sotto il logo dell’Etruria Meridionale, creare un distretto facendo sempre più rete e mettendo al centro la cultura come volano della vitalità ed economia dei quattro comuni.

Prevedete ricadute positive sul fronte dell’occupazione? E quando sarete arrivi? Indubbiamente. Le iniziative della promozione porteranno maggiore attività turistica. Causa covid è slittato al 2021. Il programma sarà fitto di eventi storici e ricorrenti oltre ad alcune azioni che saranno condivise.

A maggio si terranno le elezioni comunali, lei è al suo secondo mandato, ci potrebbe essere il nome giusto per proseguire il suo lavoro? Le elezioni sono un appuntamento ancora lontano, il nome giusto è prematuro. Parlerei invece di dieci anni di lavoro intenso che insieme al lavoro fatto con Alessandro Battilocchio hanno cambiato il volto e la storia del paese coniugando tradizioni e innovazioni. Tante iniziative volte alla valorizzazione dell’artigianato, del turismo, con attenzione costante alla promozione del territorio. Il 31 dicembre la Gran Bretagna lascerà l’Unione Europea, le ripercussioni sul fronte turistico la preoccupano? Non particolarmente. Il turismo nordeuropeo è prevalentemente scandinavo, siamo più preoccupati per i tanti tolfetani che risiedono li. E c’è un certo rammarico un epilogo che è una sconfitta per tutte le parti.

Grazie Sindaco per questa chiacchierata. Grazie a voi e auguro un Felice Natale ai vostri lettori


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