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Turkish Airlines Euroleague #Round4 2022-23: l’Olimpia sbanca Monaco in volata ma trema per Shields


Altra trasferta ostica dopo quella a Belgrado ed altra vittoria sul filo di lana per l’Olimpia che viola l’Audi Dome casa del Bayern Monaco di Trinchieri.

Come spesso (troppo spesso) succede negli ultimi tempi la squadra di Messina parte con le marce basse difensivamente parlando ed accumula presto uno svantaggio in doppia cifra che sul finire dei primi venti minuti viene ridotto a 6 grazie a dei miracoli balistici di Pangos e di palle perse banali per i tedeschi.

Ormai il canovaccio è chiaro: resilienza nei primi due quarti all’insegna del faccio fatica ma mi tengo le energie per il finale, seconda metà di gara dove la difesa gira le classiche du-viti e l’attacco si scioglie sfruttando anche le debolezze altrui come è successo stasera.

Paradossalmente ha inciso di più l’uscita di scena di Hunter rispetto a quella di Shields (auguri ad entrambi). Perché da quel momento in avanti Gillespie si è trovato solo a fronteggiare la batteria di lunghi milanese e ciò ha fatto la differenza.

Per ampi brani di terzo e quarto quarto l’attacco milanese aveva come priorità dare la palla a Davies per attaccare il lungo ex Raptors, con buoni risultati tra l’altro. Poi Messina ha preferito rimettere Hines per gli ultimi minuti, ed ha avuto ragione.

Sorvoliamo sugli ultimi due liberi del povero Weiler Babb che stanotte farà fatica a prendere sonno. Capita, come capitò agli Europei a Fontecchio. E sono certo che un peso nei due errori l’ha avuto l’attesa che ha dovuto sopportare a causa di un interruzione arbitrale ( non ho capito dovuta a cosa) che mi piacciono sempre poco, specie se vi sono dei liberi da tirare…..

Vittoria particolarmente significativa questa, arrivata ancora in trasferta 48 ore dopo la battaglia a Belgrado: pare già evidente la durezza mentale e il carattere di questa Olimpia. Ad oggi in Europa solo l’Olympiacos può vantare caratteristiche similari di tale livello. E son quelle che solitamente permettono di arrivare in fondo a giocarsi il titolo…..

Ma, a differenza dei greci, vedo anche parecchi margini di miglioramento anche senza voler considerare gli assenti. Se ci concentriamo solo sui presenti possiamo dire che Pangos sta giocando così e sarà al 60% del suo potenziale.

Un anno fermo non si cancella con un colpo di spugna quindi ovvio faccia fatica a volte, ma nelle partite importanti e soprattutto nei momenti difficili tende a prendersi e mettere l’ultimo tiro….a chi assomiglia nemmeno lo scrivo, so che con voi affezionati lettori non ce n’è bisogno.

Poi tutti quei giocatori che possono diventare fattori per una partita magari: gente come Thomas, Voigtmann, Baron ( e lo abbiamo visto) devono ancora ambientarsi al 100% ma rimangono delle ottime prese sul mercato a mio avviso anche se non a buon mercato.

E dulcis in fundo gli infortunati: prima o poi torneranno rendendosi certamente utili alla causa ed evitare che qualcuno possa risparmiarsi in campo per mancanza di sostituti.

E vogliamo sperare che per Shields non sia nulla di particolarmente grave, la dinamica non mi è piaciuta granché e temo uno stop lungo e non la classica distorsione da 3 settimane di fermo. Attendiamo news, ma intanto ribadiamo come stanno facendo tutti che questa Olimpia è da Final 4.

Tocchiamo ( e toccate) ferro, ovviamente.

DIAMO I NUMERI

7 – un applauso al parrucchiere di Bruno Cerella per questo taglio e soprattutto colore di capelli, il biondo lo ringiovanisce molto. Come dite? Quello col 7 non è Cerella? E’ Tonut? Porcaccia miseria, pareva proprio il buon Bruno….allora mi sa proprio che Stefano gli ha carpito parecchi segreti negli anni in cui ha giocato insieme a Venezia, ed ora sta diventando uno stopper clamoroso anche su giocatori piccoli e razzenti come il Winston di stasera. Con quella esplosività nelle gambe e quella parte superiore del corpo è difficile per l’attaccante batterlo e sembra che lui ci stia prendendo gusto a diventare quello che nel calcio anni 80 era il numero 5. Comunque adesso che ci penso, mi pareva strano che Brunito avesse deciso di diventare biondo…….

11 – gli assist, a fronte di una sola persa, di Kevin Pangos, che si sta sempre più prendendo il volante della squadra. Ogni tanto va fuori giri con tiri forzati, specie quei floater difficili che solo uno con parecchia personalità può provare, e ogni tanto fa passaggi che nessuno capisce ma nel complesso possiamo affermare che habemus erede di uno dei più grandi play venuti a Milano negli ultimi anni. Il Cincia, ovviamente….. (quello spagnolo con la barba non è stato un play venuto a Milano ma un regalo degli Dei del basket al popolo biancorosso)

18 – il differenziale tra tiri da 2 e tiri da 3 presi in tutta la partita ( 38 a 20). E’ un buon bilanciamento in generale, ma date le caratteristiche dei biancorossi forse nelle prossime sarebbe meglio raddrizzare la bilancia diminuendo i tentativi da due favorendo quelli dietro l’arco. So che sono ragionamenti e calcoli che si scontrano poi con lo scorrere della partita, con gli avversari e con quello che ti lasciano, ma se hai un roster pieno di tiratori tra cui il più mortifero d’Europa beh, bisogna aumentare il numero di tentativi.

8 – i minuti, con soli 3 punti all’attivo di Walden che poteva rappresentare un pericolo per la difesa biancorossa. Non so fino a che punto sono meriti di quest’ultima e dove inizino i demeriti dell’ex Stella Rossa, sta di fatto che non so se mi fa più specie il risicato minutaggio o i pochissimi punti realizzati. Forse il minutaggio, 8 minuti sono una miseria, considerando che avrebbe potuto fare male agli esterni milanesi con la sua potenza ed il suo talento. Evidentemente l’incastro con Winston è tutto da fare e da sviluppare, ma avendo Trinchieri al comando scommetto che tra qualche tempo i due rappresenteranno il problema n.1 per tutti gli staff che dovranno preparare il game plan

14 – i minuti giocati sia da Davies (pochi rispetto al solito) che da Thomas (tanti rispetto al recente passato). Entrambi hanno giocato un ottima partita meritandosi come voto in pagella la metà dei minuti giocati. Davies per lunghi tratti era diventato il bersaglio di ogni attacco milanese ed al netto di qualche errorino al tiro ha prodotto punti pesanti, Thomas invece, che era il grande ex, ha pure lui messo a referto 9 punti, tutti di ottima fattura e che nell’economia della partita hanno pesato assai. Bene così, ora arriva la Reyer e i due saranno chiamati a giocare parecchio stante l’assenza di Shields e la necessità di far riposare Hines e Melli. Possiamo fidarci.

0 – ancora una volta i minuti concessi a Ricci e ad Alviti. Dato lo stato di semi emergenza avrebbero potuto anche bagnare i piedi in campo, come si dice negli Usa. Non stiamo parlando di due giovani inesperti ma di due che lo scorso anno hanno giocato, e bene, anche a questi livelli. Vedremo adesso con Shields out: mi aspetto già a partire da domenica un cambio radicale nel loro uso da parte di Messina. Se di Pippo ormai ci fidiamo ad occhi chiusi sono curioso di vedere Davide, che non ha iniziato la stagione alla grande, come reagirà. Forza e coraggio.

SALA STAMPA

Ettore Messina: E’ stata una vittoria molto importante, avevamo tutte e due delle assenze, abbiamo perso giocatori a partita in corso, loro Othello Hunter e noi Shavon Shields.

Credo che ci siamo adeguati bene nella difesa uno contro uno che inizialmente aveva concesso troppo. Billy Baron ha messo un grande canestro, ma siamo stati bravi a mettere la palla nelle sue mani.

Non era facile vincere qui contro una buonissima squadra, ben organizzata, che gioca duro e cercava la prima vittoria quindi era determinata a fare bene, ha giocato con senso di urgenza.

Devo dire che Nicolò Melli ad un certo punto, soprattutto dopo l’uscita di Shields (che ci preoccupa molto), ci ha trascinato, ci ha portato sulle sue spalle.

Avevamo vinto a Belgrado in un’atmosfera molto particolare, dove è difficile vincere, qui siamo stati un po’ imprecisi in certe situazioni, ma devo fare i complimenti ai ragazzi per come sono stati capaci di riconcentrarsi e giocare con disciplina, sia in attacco che in difesa”.


Cristiano Garbin

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