L’Africa è sempre al centro delle questioni italiane. Dagli orrori perpetrati in nome della liberazione, agli sbarchi quotidiani, fino al bestiale omicidio di Iris Setti e al Piano Mattei promosso dal premier Meloni.Abbiamo chiesto all’On. De Priamo di entrare nel merito di questo importante disegno di legge volto a restituire dignità alle vittime di quegli eventi tragici e con l’occasione ha fatto il punto su quelle spinose e annose questioni che tengono costantemente banco nella politica e nell’opinione pubblica.
Congratulazioni per l’iniziativa, può spiegare ai nostri lettori in cosa consiste il disegno di legge?
Il disegno di legge vuole dare la giusta rilevanza agli episodi tristemente noti come “marocchinate”, ovvero quelle drammatiche vicende di violenze sessuali, sfociate anche talvolta in omicidi, perpetrate tra il 1943 ed il 1945 ad opera delle truppe coloniali francesi (composte appunto da militari provenienti dalle allora colonie come Marocco, Tunisia ed altre ancora) ai danni di donne spesso giovanissime, ed in alcuni casi anche uomini, nelle zone dalle stesse truppe occupate. Episodi che ebbero particolare frequenza in Ciociaria ma non solo e che sono stati portati alla attenzione pubblica dal romanzo di Moravia “la ciociara” e dall’amonimo film con Sofia Loren. Il ddl propone di istituire il 18 Maggio, la giornata nazionale di memoria degli stupri di guerra in questione. La data corrisponde al giorno in cui i soldati polacchi issarono la bandiera sulla abbazia di Montecassino e le violenze cessarono. La proposta contiene anche una delega al Governo per finanziare un fondo di risarcimento agli eredi delle vittime. Ricordiamo che furono oltre 60.000 le persone che denunciarono le violenze, alle quali bisogna aggiungere coloro che per vergogna o per paura non denunciarono.
Come mai poniamo così tardi l’accento su questa pagina terrificante e a tratti volutamente misconosciuta?
Nonostante la notorietà legata al libro ed al film della vicenda, si è faticato a inserire questa vicenda stabilmente nella nostra memoria, come se fosse una pagina scomoda. Invece bisogna farlo sia per chi ha sofferto spesso senza giustizia ma anche per evitare che certe pagine si ripetano, come purtroppo invece continua ad accadere.i Io ho chiesto ai rappresentanti della ANVM, l’associazione delle vittime, se fossero state mai approvate norme in proposito, e quando mi hanno risposto di no, ho ritenuto naturale intervenire, così come il Parlamento ha giustamente fatto rispetto ad altre drammatiche vicende di quel periodo.
Tali iniziative di ripristino della verità storica partono invariabilmente dal centro destra o destra centro, come si spiega? Pensiamo anche alle Foibe...
Occorre assolutamente superare la logica per cui ci sono eccidi più cari ad una parte politica rispetto all’altra. Ogni vicenda ha le sue specificità ma tutti dobbiamo essere uniti nella condanna delle pagine di violenza, discriminazione e sopraffazione da chiunque siano state messe in campo. Io spero che il futuro sia questo e non la strumentalizzazione politica di vicende del secolo scorso che devono far parte di una memoria comune del nostro popolo.
In qualche misura la questione ci conduce alla cronaca di questi giorni: La Verità e Open riportano la stessa dichiarazione. La PM Viviana Del Tedesco si riferisce all’assassino in termini entusiastici: “fisico eccezionale “, “un atleta, doveva fare le olimpiadi“. Oltre agli elogi minimizza sugli altri reati. “robetta“ . Lei, da politico e da avvocato come coglie queste esternazioni? Per contro, gli sbarchi non accennano a diminuire, in molti attendevano dal governo un’azione più risoluta.
Sono esternazioni che evidenziano forse l’imbarazzo rispetto ad una situazione che di allarmi e segnali ne aveva dati fin troppi. Per questo occorrerà stringere ancora di più le maglie normative per evitare che persone come quel criminale siano in grado di muovere. Rispetto agli sbarchi siamo di fronte ad un fenomeno epocale, favorito anche falla instabilità della Tunisia. Ma questo Governo ha posto finalmente la questione a livello europeo e con accordi in Africa che porteranno presto risultati da questo punto di vista. Abbiamo anche introdotto norme per colpire gli scafisti e per disciplinare le ong che prima facevano quello che volevano a volte anche incentivando indirettamente le partenze.
Sempre sul fronte africano, va registrata la presa di posizione del premier Meloni, la quale incontrando Biden, non solo ha sottolineato quanto gli italiani abbiano contribuito alla costruzione della società americana (caso unico di un primo ministro italiano ) ma ha posto sul tavolo la questione africana in tutta la sua urgenza e gravità, un suo commento...
Giorgia Meloni sta riportando l’Italia al centro dello scenario internazionale, e siamo ancora all’inizio. Con lei l’Italia sarà sempre più centrale e il Piano Mattei rappresenta una nuova stagione di rapporti paritari e di interesse comune con paesi africani dai quali arriveranno ottimi vantaggi non solo dal punto di vista del contrasto ai flussi migratori irregolari ma anche da quello della reciproca crescita economica e della maggiore indipendenza energetica.
Grazie Senatore De Priamo
Grazie a voi
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