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Eleonora Giorgi: “E’ bello vedere dopo 50 anni che l’amore del pubblico è ancora così forte”

Aggiornamento: 9 ago 2023

Quattro chiacchiere con l’attrice alla presentazione del suo 45 giri al Music Day Roma

Musica e Cinema sono un binomio perfetto che va avanti da quando il grande schermo ha scoperto l’audio. A mo’ di suggello di questo matrimonio felice lo scorso sabato 15 aprile, nell’ambito del Music Day Roma, presso l’Hotel Mercure Roma West, la Sonor Music Editions, ha presentato in anteprima nazionale il 45 giri in edizione limitata di 500 copie “Quale appuntamento/Magic” (brani firmati dal Maestro Detto Mariano) alla presenza di Eleonora Giorgi, dei Pandemonium e della figlia del Maestro, Serena Detto. Moderatore dell’incontro il critico cinematografico Francesco Lomuscio.

Nello specifico il brano “Magic” fu utilizzato nei titoli di coda di Mia Moglie è una strega e si avvaleva, oltre che della voce della Giorgi, del supporto strumentale dei Pandemonium. Sull’altro lato del 7” il funk balneare di “Quale Appuntamento...” uscito originariamente su etichetta Ricordi e rielaborato in studio per questa occasione.

Nell’ambito di questa iniziativa abbiamo incontrato e scambiato quattro chiacchiere con la sempre raggiante e inossidabile Eleonora Giorgi.


Possiamo dire che questo 45 giri è un doppio tuffo nel passato poiché è sia legato ad un suo film molto famoso ed amato quanto ad una sua vena artistica che è rimasta in erba e non è sbocciata ma che è ancora fortemente presente in lei?

Sì purtroppo è stata una vena artistica che è morta sul nascere. Poiché quando Cristiano Malgioglio mi propose di fare questo disco con la RCA Nanni Ricordi Quale appuntamento… lo presentai in Tv ma poi scoppiò uno scandalo che riguardava mio marito, l’editore Angelo Rizzoli, e venni discriminata, allontanata e non potei esibirmi neanche al Festival di Saint-Vincent. Questo è bene saperlo per capire com’era l’Italia di quei tempi.


Lei è un’attrice poliedrica poiché oltre che col cinema comico, con cui è principalmente conosciuta, lei ha avuto incursioni anche nel cinema drammatico, ricordiamo L’Agnese va a morire, e horror con Inferno di Dario Argento. Lei ha lavorato sia nel grande quanto nel piccolo schermo, in vari sceneggiati e telefilm, e anche in teatro. Orbene quali di questi settori artistici sente più suo e con quali di questi vorrebbe lavorare adesso?

Dei settori artistici quello a cui ho sempre ambito, pensa, è la Musica. Detto questo il mio cuore è sicuramente per il Cinema. Anche se il Teatro è una dimensione a sé. Poiché ti concede un rapporto così diretto e intimo col pubblico che è paragonabile ad uno stato di trance ad un qualcosa di estatico e quasi indescrivibile. E’ anche vero che ha un tipo di fatica psicofisica molto difficile da sostenere. Per quanto concerne invece la Televisione preferisco il Varietà alla Serialità poiché quest’ultima è un cinema diminuito ampliato in orari. Difatti con i contenuti di un’ora e mezza fanno dieci puntate e questa cosa non mi piace.


Per il prossimo futuro cosa dobbiamo aspettarci, cosa bolle in pentola per Eleonora Giorgi?

Alla fine ho preso coraggio e mi sono scritta da sola un film ed è una storia d’amore ambientata durante il Lockdown. Un amore inaspettato, involontario ma inevitabile tra una sessantenne ed un venticinquenne quindi si sparigliano un po' i giochi.


Un film di rottura in certo senso?

Sì e ho anche un format in visione in RAI che potrebbe avere un seguito. Da questo soggetto sto scrivendo anche un libro che si intitolerà Lockdown-Love Story che prende il nome da una canzone poiché il personaggio maschile è anche un musicista ed è la canzone che lui le dedica.


Oltre a questo programma ambizioso e quanto mai interessante sta svolgendo altre attività?

Sono da sempre docente dell’Accademia Artisti. La cosa che mi piace di più, però, è essere la nonna di Gabriele che ha già un anno.


Se dovesse incontrare la sé stessa giovane, degli esordi, che consigli le darebbe?

Eeeh… Non potrei darmi un consiglio poiché dovrei modificarmi. Sicuramente avevo una tale curiosità della vita, una tale attenzione nei dettagli più reconditi che ho percorso territori inesplorati e anche pericolosi… Avevo avidità d’esperienza e talvolta ho trascurato la mia carriera come avviene a molti ventenni.


Ha dei rimpianti o dei ripensamenti?

No alla fine non mi posso lamentare ho avuto tante opportunità ma, soprattutto, ho l’amore del pubblico. Come vedi tutte queste persone accorse qui oggi dopo cinquant’anni a dimostrarmi il loro affetto e la loro stima.


Quindi sempre fedele al suo grande amore che è il pubblico?

Io so benissimo che un lavoro artistico è alla pari di un qualsiasi servizio pubblico come un bar, come un cinema o un’ambulanza. E come tale corrispondiamo al bisogno del pubblico. Anche per questo non ho mai tradito la mia immagine. Soprattutto in quegli anni in cui crudelmente mi hanno fatto ostracismo per colpe non mie, per anni come se io avessi chissà quali colpe indicibili. Di contro io non ho mollato mai ho continuato a credere al bene, al sorriso, all’ottimismo e il pubblico continua a scegliermi ed io non mollerò fino alla fine.



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