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Lara Mignemi

Il presidente senza presidenzialismo

Accade, in tempi di pandemia, che ci si trovi ad eleggere anche il Presidente della Repubblica, niente è normale in tempi di pandemia e l’elezione del Capo dello stato non fa eccezione.


È opinione diffusa che il Presidente della Repubblica sia una carica quasi onoraria, priva di potere reale, essendo l’Italia una repubblica parlamentare, abbiamo però imparato tutti che non è così, intanto perché è una carica lunghissima, 7 anni sono un’eternità; poi perché formalmente è il Capo dello Stato che nomina il presidente del consiglio, questo ci ha portato ad una serie di governi tecnici, di emergenza, di unità nazionale e così via, insomma governi non eletti da nessuno, anche aiutati da qualche senatore a vita (altra prerogativa del Capo dello stato); è ancora il Presidente della Repubblica che ha il potere di sciogliere le camere ed andare a nuove elezioni, ma dopo Cossiga, nessuno ha ardito tanto; infine il presidente è anche il capo del CSM, consiglio superiore della magistratura, motivo per il quale non in pochi comunque la pensassero riguardo a Berlusconi, hanno sperato che fosse davvero eletto, solo per la curiosa circostanza di vederlo a capo dei suoi acerrimi nemici, i magistrati!

Insomma una carica davvero importante anche in una Repubblica parlamentare, non solo, come spesso si dice, un ruolo di prestigio, tanto è vero che l’eroico, l’unto del Signore (si badi bene non l’eletto), Super Mario Draghi, sta facendo ogni cosa in suo potere e persino un po’ di più per ottenere questa carica; ma come abbiamo detto durante la pandemia, niente è normale, niente è costituzionale direi!


Si chiude un settennato, fra i più grigi (a parere ovviamente di chi scrive) della storia Repubblicana, Sergio Mattarella è infatti un altro personaggio “santificato” da un opinione pubblica allo sbando che scambia l’ignavia per diplomazia, i giochi di palazzo per alta politica, l’aspetto e la loquela noiosa per educazione e senso delle istituzioni, così glorificato da far dimenticare a tutti di essere il promotore di una delle leggi elettorali più contorte della storia repubblicana, il Mattarellum, ma tant’è, si chiude, e Dio Grazie, ne eleggiamo (non noi cittadini ma quelli che dovrebbero essere i nostri rappresentanti) uno nuovo!

Ma in tempi di pandemia, lo dicevamo, niente è normale e dopo aver implorato a viva voce, al suddetto presidente grigio, di restare per altri 7 (!) anni, il parlamento, che non è ormai da tempo specchio del Paese reale, comincia a ragionare sulla scelta da farsi; nel frattempo, già a dicembre, SuperMario, facendo ulteriormente carta straccia del rispetto istituzionale, si era praticamente autocandidato a fare il Presidente della Repubblica, con la famosa frase “Sono un nonno al servizio delle istituzioni” (tremano i polsi solo a pensare ad in nonno così!); ma ha fatto di peggio, praticamente ha lasciato intendere, che avrebbe in qualche modo indicato un nuovo capo del governo, in modo di non interrompere la continuità (!?!?!?), ecco fatto, la repubblica presidenziale senza presidenzialismo è servita, chi vi scrive è da sempre favorevole ad una riforma presidenzialista della Costituzione, ma questa prevede che il Capo dello Stato sia eletto nelle urne, avete presente le elezioni? Quella cosa in cui un cittadino va a votare e sceglie i suoi rappresentanti in parlamento? Ecco quelle li!


Una follia istituzionale, ma in tempi di pandemia, lo abbiamo già detto, niente è normale; il tutto parte dall’assunto (e la scienza insegna che se assumiamo un postulato sbagliato, per quanto corretto sia il procedimento, il risultato sarà comunque sbagliato) che non ci sia altra possibilità che tenere in vita questo governo; nasce quindi il Vulnus, o rimane Mattarella al colle e Draghi come primo ministro (pare che i due lavorino molto bene in coppia) oppure come si fa? Perché l’altro assunto è, che il super nonno sia l’unico a poter governare l’Italia, sorge spontanea la domanda: ma in Italia, un popolo di Santi, navigatori ecc. abbiamo solo due personalità???

A chi scrive corre l’obbligo di ricordare, che il Presidente della Repubblica, in una Repubblica Parlamentare (questo può non piacere ma al momento è così) dev’essere una figura di garanzia, svincolata dal governo, a tutale dei cittadini, proprio per questo anche i tempi dell’elezione del Capo dello stato sono asincroni rispetto alle elezioni politiche. Invece nonno Mario vuole continuità e se si offende, magari si porta via il pallone e non si gioca più!

Quindi parte il balletto dei nomi, il centrodestra, che è maggioranza, seppur relativa rivendica il diritto di indicare un nome; il centrosinistra, dopo aver eletto sequele di presidenti che definire schierati è dire poco, si ricorda che il Presidente della Repubblica dev’essere un nome condiviso rappresentanza di tutto il parlamento, quindi dichiara sostanzialmente “va bene tutto ma che non sia di destra”, i 5 stelle sono pronti a votare chiunque gli garantisca di restare incollati alla poltrona fino al 2023 e Draghi? Draghi tesse tele, lui l’uomo di alto profilo, fa a pezzi l’etichetta, e fa le consultazioni come se fosse il Presidente (Mattarella intanto se ne sta a Palermo) cercando di trovare un accordo, per mettere a capo dell’attuale maggioranza un fantoccio, telecomandato da lui stesso.


Tra mille incognite tipo, come li facciamo votare i positivi? Come igienizziamo le tendine dei catafalchi? E la Cunial che non ha il green pass? Il tutto risolto senza nessuna logica e uno strano rispetto per la parte più formale e cavillosa di una costituzione di cui ormai, nelle parti sostanziali, non si cura più nessuno (ma in tempi di pandemia, lo abbiamo già detto , niente è normale); cominciano gli scrutini, per i primi 3 ci vuole quella che si chiama “maggioranza qualificata anche se l’aggettivo suona strano in un parlamento in cui di qualificato c’è rimasto ben poco, cioè 2 terzi del parlamento aumentato di 3 rappresentati per regione; questi 3 scrutini sostanzialmente servono a prendere le misure, a parte qualche candidato di bandiera e qualche nome goliardico, l’accordo è di votare scheda bianca; serve a vedere se ci sono i numeri per poter fare un nome condiviso, e ci sono, al primo scrutinio le schede bianche sono 672, cioè se quelle schede bianche diventano un nome comune al quarto scrutinio, quando la maggioranza richiesta non sarà più qualificata, cioè sarà sufficiente solo il 50% più uno dei votanti, allora, ci sarà un presidente.

Timidamente ogni schieramento, comincia a fare dei nomi, il centrodestra ne fa 3, di alto profilo, ma niente, il PD non vuole, uno che non sia di sinistra non si può proporre, si impuntano su Supermario, nel frattempo si agita lo spettro del “BISOGNA FARE IN FRETTA” MA perché? Perché scegliere una figura che resterà in carica 7 anni (dico 7!!!) dobbiamo correre? C’è la pandemia? E chissenefrega! in una Repubblica Parlamentare, se il presidente del Consiglio non avesse la velleità di voler fare il Presidente della Repubblica, il governo potrebbe continuare a governare aspettando l’elezione del Capo dello Stato, o forse dobbiamo correre perché omicron sta spegnendo in fretta la pandemia, e gli sconci a cui stiamo tristemente assistendo non sarebbero più possibili, senza un’emergenza che li giustifichi?


3 scrutini sono stati fatti ora si inizia a giocare sul serio, Casini si fa avanti ma i berlusconiani non lo possono vedere, i numeri rendono possibile l’elezione di un nome diverso da Mario Draghi, la differenza la farà, ha ragione Vittorio Sgarbi, Matteo Renzi e il suo sparuto gruppo che al governo vuole nonno Mario o nessun altro, insieme a qualche deputato del gruppo misto che non voterà “per” ma voterà, giustamente, “contro”, contro un Mario Draghi che tutela tutto, fuorché l’interesse degli italiani; ci sono i numeri purché Salvini non si faccia ingolosire da qualche promessa (un ministero per esempio) che il sapiente premier manovratore potrebbe aver fatto.

Insomma intrighi che al confronto House of Cards, sembra un gioco di seminaristi, eppure veri, non abbiamo, come dicono in tanti, la costituzione più bella del mondo, ma va comunque onorata e, se necessario, modificata (ricordiamo che le modifiche alla costituzione devono essere fatte dal parlamento e non dal governo), chi scrive auspica una riforma Presidenziale così che il Presidente delle Repubblica sia eletto dai cittadini, senza inciuci, ma nessuno, tantomeno un Banchiere che ha promulgato le leggi più illiberali dell’Italia repubblicana, avvalendosi spesso di dichiarazioni false e di una stampa imbelle, può fare da solo il presidenzialismo e il presidente, senza passare per il consenso degli elettori… mandiamo il nonno al giardinetti o a guardare i cantieri e ricominciamo a vivere, anche se, lo abbiamo già detto, in tempi di pandemia, niente è normale…

Stay tuned!

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