top of page

L’orizzonte degli eventi: intervista a tutto campo all’On. Federico Mollicone

Aggiornamento: 25 gen 2021



Dall’ultimo dpcm alla politica internazionale. Dalle carenze programmatiche della Maggioranza di Governo ai rapporti nel centro destra. Dalla difesa delle tipicità italiane alle recenti nomine alla guida dello Stabile d’Abruzzo e del Teatro di Roma. Federico Mollicone , membro della Commissione Cultura della Camera approfondisce per Plus News i grandi temi di questi ultimi mesi.


Innanzitutto tutto, come sta, Onorevole?


Bene, pur avendo avuto il Covid sintomatico. Qualche giorno fa mi sono recato all’ospedale San Camillo per donare il plasma super immune per aiutare chi è in grave situazione di salute.


Può fare un punto sullo stato dell’Arte? A livello governativo, si ha il polso dei “danni collaterali”? Intendo chiusure di teatri, musei, spazi espositivi e relative perdite di posti di lavoro…


L’intervento del governo è stato carente e poco incisivo. I dati sono allarmanti: è in gioco la sopravvivenza di due settori strategici ed identitari dell’Italia. Le nuove abitudini di consumo e la crisi economica che si rifletterà su tutti noi, contraendo le spese per la cultura e lo spettacolo sia dei cittadini, che dell’Amministrazione Pubblica, rischiano di azzerare l’offerta di cinema e spettacolo in tutto il territorio e sarà necessario uno straordinario sforzo delle singole imprese e dell’intera filiera per cercare, dopo la fine dell’emergenza, di rilanciare il consumo di film in sala e di spettacolo dal vivo.


Lei proviene dalla Comunicazione d’impresa e dall’organizzazione di eventi culturali. Nella sua esperienza di consigliere comunale ha presieduto la Commissione Cultura. Il suo percorso professionale e politico l’hanno portata rappresentare il suo partito alla Camera nella Commissione Cultura, può spiegare in cosa consiste il vostro lavoro e se i suoi colleghi hanno avuto un percorso simile? Se è dunque una sorta di commissione di specialisti?


Possiamo dire di sì. Molti colleghi hanno lavorato nel settore culturale, nel teatro o nel cinema. Altri sono stati amministratori locali. La commissione VII – che parla di cultura, di scienza, di ricerca, di editoria e di scuola ed università – lavora, in generale, in maniera trasversale, come avvenuto anche con una risoluzione unitaria in commissione promossa da noi sul contrasto agli effetti economici del lockdown.


Le misure del Ministro Franceschini danno la sensazione di essere inadeguate. Che giudizio ne dà e quali misure metterebbe in campo?

Fratelli d’Italia propone da sempre misure straordinarie: aumento dei fondi destinati al FUS fino allo 0.1% di PIL, ora allo 0,027%; aumento dei bonus destinati ai lavoratori dello spettacolo fino a 1500 euro; introduzione della detrazione a fini fiscali dei consumi culturali, come per i ticket medicinali (se vado in un museo o a teatro posso detrarlo dalle tasse); abbassamento dell’IVA sui prodotti culturali al 4%; aumento dello stanziamento sul Fondo emergenze spettacolo fino a 1 miliardo di euro; riconoscimento di un ristoro del 100% della differenza di entrate fra i quattro mesi di chiusura subìta (marzo, aprile, maggio e novembre) nel 2020 e gli stessi mesi del 2019; riconoscimento di un credito d’imposta del 60% dei canoni di locazione da giugno a dicembre 2020 per teatri e luoghi dello spettacolo; soppressione totale di IMU, TARI, TASI, TOSAP, ICP e CIMP come già avvenuto al verificarsi di altre emergenze (es.: eventi sismici); estensione a cinema e teatri degli interventi previsti dall'ecobonus; campagne promozionali di rilancio di Cinema in sala e del Teatro con specifici “bonus cultura” per i cittadini e/o per le famiglie da destinare al consumo teatrale e cinematografico; adozione di iniziative per lo sblocco delle risorse previste dalla legge sul cinema e l'audiovisivo (legge n. 220 del 2016); introdurre il Tax credit per gli interventi di conservazione, di manutenzione e di restauro degli immobili di interesse storico-artistico. A tal fine, proponiamo di elevare - dal 19% al 100% - la detrazione prevista dall’art. 3 della Legge n. 512 del 1982 e successive modificazioni, in forza della quale i proprietari di immobili storici vincolati (a qualsiasi uso adibiti) possano detrarre dall’imposta lorda una percentuale delle spese sostenute per la conservazione e il restauro degli immobili stessi; riconoscimento dell’attività delle scuole di danza non iscritte al CONI a quella delle aderenti allo stesso e che quindi, tutte le associazioni culturali (non CONI) iscritte a competizioni o concorsi nazionali ed internazionali riconosciuti o che effettuano corsi professionali in cui tengono in allenamento danzatori professionisti (in possesso di un contratto di lavoro) possono riaprire


Perché l’essenzialità della cultura, dell’arte e dello spettacolo è costantemente sotto dimensionata in termini di indotto, proventi, occupazione? Insomma, vengono percepite quasi come orpelli piuttosto che veri e propri comparti economici?

Erroneamente. La cultura è un moltiplicatore dell’economia nazionale. Il sistema produttivo culturale e creativo italiano è composto da 416.080 imprese.

L’intera filiera culturale produce 265,4 miliardi di euro, il 16,9% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo evidenzia un moltiplicatore nel 2018 pari a 1,77: come dire che per un euro di valore aggiunto (nominale) prodotto da una delle attività di questo segmento, se ne attivano, mediamente, sul resto dell’economia, altri 1,77.


Le elezioni romane sono alle porte, un pronostico? Quando sarà annunciato un candidato del centrodestra? FdI ritiene di poter reclamare un diritto di scelta in virtù del primato locale?

I leader del centro destra con Giorgia Meloni si sono impegnati per Gennaio a dare un nome che possa farci vincere non sol nella capitale d’Italia ma anche nelle altre grandi città al voto. In questo caso l’importante non sarà sol partecipare.


In pochi giorni abbiamo salutato Proietti e Stefano D’Orazio. Un suo pensiero.

Gigi Proietti è stato un grande dello spettacolo popolare e della satira, intelligente e mai banale. Fu faccia e voce del palcoscenico, erede dell'indimenticabile Petrolini, un talento la cui perdita sarà difficile da colmare. La commissione Cultura ha stilato una risoluzione, condivisa anche da noi, che propone l’istituzione di una borsa di studio per artisti intitolata a Proietti. Stessa considerazione per Stefano D’Orazio, un grande italiano.

Veltroni non ha perso l’occasione di ammantare di rosso la scomparsa del grande attore e regista. Lei non gliele ha mandate a dire...

Da Veltroni una bella orazione, dispiace il richiamo all'appartenenza. Gigi Proietti è stato un simbolo dei romani, degli italiani e del teatro, non solo di una parte.


Un miliardo e duecentomila € alle imprese cinesi per le mascherine con commissioni pazzesche agli intermediari sono il segno della politica di esternalizzazione perseguita negli anni, dell’assoluta assenza di un’attività diplomatica, un “segno d’amicizia”, nel solco della Via della Seta.


Ogni giorno, per prendere l’esempio della scuola, vengono distribuiti più di 130 milioni di mascherine chirurgiche. Ogni mese abbiamo bisogno di un miliardo di mascherine. Sacchetti, guanti e, appunto, mascherine sono stati i prodotti all’ordine del giorno durante questo periodo.Il loro smaltimento e l’eventuale loro impatto sulla biodiversità, in particolare marittima, sono temi cruciali per il futuro dell’ecosistema. Un tema che abbiamo sollevato anche in alcuni atti di sindacato ispettivo e che, storicamente, solleviamo con Fare-Verde.

Le mascherine sono composte da polipropilene, polimeri plastici che - se non correttamente smaltiti - possono aumentare il quantitativo di rifiuti plastici in grado di raggiungere i nostri mari.

Nel pieno della crisi sanitaria della scorsa primavera, quando le mascherine erano introvabili, men che meno quelle a 50 centesimi di Arcuri, Conte chiamò a raccolta i maggiori industriali italiani chiedendo loro di riconvertire la produzione per creare gli agognati dispositivi di sicurezza. In estate il governo siglò il “patto della mascherina” con John Elkann, da cui sono usciti dispositivi purtroppo deficitari, delle “giarrettiere” difficili da indossare, come le ha definite un collega senatore. La Cina, su cui tutti dubitiamo rispetto alla qualità commerciale, detiene il 92% della quota di mercato delle mascherine. Non possiamo certo non segnalare lo scandalo sulle mascherine della Regione Lazio, sollevato dai consiglieri di FDI, su cui aspettiamo ancora chiarezza. Segnalo anche quando Di Maio inviò dispositivi di protezione alla Cina in solidarietà, per poi ricomprare del materiale recentemente.


Sul fronte estero, il suo punto di vista sulle elezioni americane; come commenta l’arresto di Wong e che azioni dovrebbe intraprendere l’Italia; il dramma degli armeni e l’ingerenza di Erdogan in Medio Oriente e Africa;

L'arresto di Wong e degli attivisti democratici è inaccettabile. Il ministro Di Maio sarebbe dovuto intervenire subito in via ufficiale con l'ambasciatore cinese in Italia per garantirne l'immediato rilascio. Da sempre denunciamo la politica liberticida della Cina in Tibet, Xinjiang e Hong Kong. Ora Wong è stato condannato a più di un anno di carcere, con accuse ridicole. L’Italia deve porre il tema della difesa dei diritti umani in sede internazionale. Il dramma degli armeni, che da sempre denunciamo, è una battaglia storica della destra italiana. Il riconoscimento da parte dell’Italia del genocidio armeno è passato anche grazie al nostro voto.


La Presidente di FdI Giorgia Meloni è l’unica voce realmente forte rispetto all’islamizzazione dell’Europa, a dimostrazione che la politica è nel merito dei temi e non ha fatto mancare la sua solidarietà a Macron. Come si argina il terrorismo di matrice islamica?

L’Europa, intesa nella sua dimensione continentale, storica, culturale e spirituale, subisce oggi un inarrestabile declino che possiamo constatare quotidianamente nella crisi demografica dei suoi popoli, nell’immigrazione di massa, nella subalternità economica, nel divisionismo interno e nell’irrilevanza geopolitica. No alla Turchia in Europa. È il primo passo. È noto come il neo sultano turco si approcci all’Europa, che nel 2017 invito esplicitamente a conquistare, suggerendo ai musulmani presenti in Europa di fare dai 3 ai 5 figli a tal fine. Occorre dare una risposta di civiltà. L’Europa, anzitutto, deve tornare ad aver consapevolezza di sé, della propria identità, della propria storia, del proprio patrimonio e delle proprie radici.

Va rivisto il processo di adesione della Turchia – formalmente ancora candidata – all’Unione Europea, perché è evidente che l’atteggiamento che il presidente turco ha a livello internazionale non può essere compatibile con i principi unanimemente riconosciti all’interno dell’Unione.


Ha destato una certa curiosità la nomina di Giorgio Pasotti alla direzione dello Stabile d’Abruzzo, e nello stesso momento ha suscitato perplessità la nomina di Pinelli alla guida del Teatro di Roma, ai più è sembrata una scelta inadeguata. Voi avete intrapreso una linea molto netta circa i compensi ritenuti spropositati, cosa può dirci?

Abbiamo presentato un question time per garantire trasparenza e legalità al Teatro di Roma. Lo scoop de Il Tempo finalmente ha messo in luce l'opaca gestione Bevilacqua del Teatro di Roma. Forse il Teatro di Roma è diventato il "poltronificio" di Bergamo? Bevilacqua ha infatti attribuito nel ruolo, anche, di Direttore appalti e consulenze fuori dal perimetro del budget e con gravi irregolarità, tanto che il collegio dei revisori dei conti ha dovuto lamentare il rischio di danno erariale. Ogni scelta, dicono i revisori, è stata effettuata "in assenza parziale o totale delle norme previste dal codice degli appalti”. Inoltre, è stata nascosta la richiesta di documentazione da parte della Procura sull'attribuzione ad una sola ditta di un totale di 90 mila euro di appalti, in una sola giornata. Una situazione gravissima: chiediamo immediate dimissioni da parte del presidente e il commissariamento dell’ente. Una situazione che abbiamo già denunciato con il vicepresidente della commissione Cultura De Priamo. Invieremo il qt alla Corte dei Conti, all’Anac e alla Procura. Al contrario Giorgio Pasotti è un’artista vwero, raffinato e affiancato da un presidente dello Stabile , Pietrangelo Buttafuoco grande scrittore e intellettuale non conformista. Insieme faranno dello Stabile un laboratorio come del resto è L’Aquila stessa con la sicura e creativa guida di Piergluigi Biondi, ottimo sindaco e del Presidente Marsilio.


Avete ottenuto una vittoria politica e un’affermazione di buon senso sul Durc…

Sì, un pasticcio del M5S. Sul dl proroga covid è stato presentato un emendamento della senatrice L'Abbate che proroga la validità di tutti gli atti amministrativi tranne il Durc che, come noto, è necessario per accedere alle contribuzioni pubbliche, anche di ristoro Covid. La mancata proroga degli effetti del DURC comporta per moltissime realtà appartenenti a diversi settori il mancato accesso ai contributi emergenziali stanziati a causa appunto della mancata possibilità di presentazione del DURC regolare. Tale impossibilità deriva infatti dalla imposta chiusura e relativa difficoltà che si è perpetuata da marzo ad oggi causa covid. Si ricorda infatti che la verifica di regolarità del DURC è operazione propedeutica ai fini di accettazione di ogni tipo di pagamento erogato da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti di soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione. Inoltre, in considerazione della sospensione dei versamenti contributivi per i settori maggiormente colpiti dalla crisi, risulta incoerente fissare la corretta presentazione del DURC alla fine di ottobre 2020. Si consideri in tal senso come anche le realtà che a gennaio 2020 mostravano difficoltà nella regolarizzazione del durc si trovino nella impossibilità, seppur volendo, di poter saldare le proprie posizioni con l’Agenzia delle entrate a causa della sospensione dell’invio delle cartelle. In sostanza, con detta proposta si impedirebbe alle strutture di sanare le precedenti posizioni pendenti e allo stesso tempo si priverebbero dei contributi ad esse destinabili.

Al passaggio del Dl proroga Covid alla Camera, abbiamo presentato numerosi ordini del giorno, che poi il governo ha approvato. Sul Ristori quater la questione è stata risolta, prorogando la validità fino alla cessazione dello stato d’emergenza. Una vittoria di FDI.


Alessandro Gassman sollecita via Twitter una orwelliana tessera riconoscimento per riconoscere coloro che si sono sottoposti al tampone, così da limitare gli altri fino ad obbligarli a sottoporcisi. Vuole commentare?

Il comitato della verità. Orwell che si realizza. Una distopia che prende forma, con una compressione sempre più forte delle nostre libertà personali.


È allo studio una legge che regolamenti il commercio elettronico? Considera normale che Amazon anticipi la scontistica del black friday di diverse settimane prima della data prevista per i negozi?

Nel corso della pandemia proponemmo già una web tax delle piattaforme di e-commerce, uniche a guadagnare. Va ristabilita la sovranità. Proponiamo da sempre, infatti, una web tax per le piattaforme digitali in base al numero di accessi e istituzione dell’IP fiscale volontario. La difesa del mercato digitale nazionale è una proposta storica di Fratelli d’Italia, che ha presentato numerosi atti per migliorare la web tax introdotta dal governo, tra emendamenti e ordini del giorno.


Sul fronte delle agevolazioni fiscali, a che punto siamo rispetto ai colossi americani, e ai commercianti cinesi e indiani?

Sì, le grandi piattaforme digitali pagano pochissime tasse, grazie a meccanismi di elusione. Anche per questo, proponiamo da sempre, infatti, una web tax per le piattaforme digitali in base al numero di accessi e istituzione dell’IP fiscale volontario.


I rapporti in seno al centro destra sono stabili? Il ventilato passaggio di FI in maggioranza è più una sensazione giornalistica o c’è stato qualcosa?

I rapporti nel centrodestra sono stabili grazie soprattutto alla clausola anti-inciucio che ha voluto Giorgia Meloni durante la definizione delle alleanze.


Il Ministro Boccia ha dichiarato di fissare il coprifuoco alle 22 anche per Capodanno. Probabilmente è un limite di chi scrive ma non si comprende quali benefici porti. Se si cena a casa e si è tra parenti per un numero massimo di sei persone, separarsi alle 22 o alle 24 non cambia nulla, se si va al ristorante, ammesso che se ne conceda l’apertura, non cambia nulla ugualmente.

Siamo in piena dittatura sanitaria. Stanno stravolgendo le nostre libertà e il nostro stile di vita senza nessuna scientificità. Da quando in qua il Covid ha maggiore carica virale durante la notte?

Bisogna riaprire anche i luoghi della cultura, nelle regioni a più basso rischio epidemiologico.

24 visualizzazioni
bottom of page