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Parente, Borgonovo e quell’ignobile vizietto di usare tweet come una gogna

Storie di ordinario pregiudizio e discriminazione omofoba politicamente corretta.

Una volta colleghi e amici, ora uno trascina l’altro nell’arena del pettegolezzo col chiaro tentativo di screditarne la reputazione.


L’antefatto è noto:

Parente fa un tweet sul l’orientamento sessuale di Borgonovo. Ne sputtana le confidenze, irridendolo pure. Suggerisce di salvare il soldato Borgonovo perché sarebbe omosessuale.

Il primo pensiero che questa sconvolgente rivelazione suggerisce è:

E ‘sti gran cazzi non ce lo vogliamo mettere?


Quando leggiamo La Verità o lo ascoltiamo su Radio Radio o nei talk show in cui è ospite, ne seguiamo le analisi e riflettiamo sul se siano o meno difendibili, ci frega assai di chi si porta a letto. Oppure no?


A quanto pare però a Parente evidentemente interessa.

Il teorema quale sarebbe? Che un intellettuale di destra deve essere etero a tutti i costi? O che se è gay dovrebbe essere aprioristicamente a favore dell’utero in affitto e altre follie contemporanee?


Che succede a Parente? Comprendo Feltri jr che per conflittualità col papà non è compagno così ma COSÌ, però di lui ce ne sfugge il motivo. Ha davvero questo bisogno disperato di visibilità? O magari è segretamente innamorato del vicedirettore de La Verità e sfoga la sua frustrazione così?


Liberati, Parente! Non reprimerti, esci fuori!

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