Lorenza Mario a tu per tu con Francesca Nunzi
Lolli, è così che tutti noi del cast di Aggiungi un posto a tavola chiamiamo la bellissima e bravissima Lorenza Mario che ci ha accompagnato durante il terzo anno di tournée nelle vesti di Consolazione!
Il ruolo di Consolazione è un ruolo completo perché racchiude l’anima passionale, peccatrice, popolare, buona e poetica di una donna vera, ruolo che fu affidato a Bice Valori prima e ad Alida Chelli poi nelle precedenti e indimenticabili versioni di uno spettacolo che resterà per sempre un capolavoro della commedia musicale! Scritto nel lontano 1973/74 da Garinei, Giovannini e Fiastri, per le musiche di Armando Trovajoli, le coreografie di Gino Landi e le maestose scenografie di Coltellacci e Pingitore, riscuote ancora oggi successi straordinari di pubblico e critica a sottolineare che se una cosa è bella lo è a dispetto del passare del tempo!
Decido di intervistare Lorenza, che oltre ad essere una straordinaria professionista, una bellissima donna ed un’adorabile collega è anche una mia amica che ha in comune con me una visione sana della vita! La sua pacata dolcezza e la sua grande discrezione sono doti che apprezzo moltissimo fra tutte!
È passato quasi un anno dalla fine della nostra tournée che si è conclusa proprio a Bergamo il 24 Febbraio 2020...
Eravamo tutti pronti a salire sul palco in quello che doveva essere l’ultimo giorno della nostra avventura, ma...
Lolli, che ricordo hai di quella strana giornata?
Franci, tu sai parlare direttamente al cuore e con questa splendida introduzione mi hai emozionata…
Quella domenica doveva essere un giorno di festa, dedicata come sempre e innanzitutto al pubblico, ma era anche l’ultima recita di una stagione trionfale di grandissimi successi, di platee emozionate e affettuose. Assieme a quel pubblico eravamo pronti a salutarci, abbracciarci emozionati e un po’ tristi, ma con l’augurio di ritrovarci presto sui nostri amati palcoscenici. Invece ricordo il senso di smarrimento, per la prima volta di consapevolezza che ciò di cui si sentiva parlare tramite i media era una cosa concreta, inedita ma presente. Fino ad allora, come sovente accade in queste situazioni, le temibili notizie che circolavano apparivano subliminalmente come qualcosa di lontano, quasi astratto… invece quel pomeriggio siamo stati improvvisamente e violentemente investiti dalla incredibile realtà.
Qualche giorno prima eravamo stati nella tua bella Padova che ci accolse con grandi feste, anche e soprattutto per omaggiarti, com’è stato recitare nella tua città?
Avevo tanto atteso quell’evento! Sorprendentemente, in tutta la mia carriera non avevo ancora recitato nella mia città e debuttare con uno spettacolo così bello per me è stato straordinario! Una vera esplosione di emozioni, di gioia e anche di responsabilità… avevo la sensazione che vi fosse una claque gigantesca, quasi 5000 persone in 2 serate, tutta li per me! È stata un’esperienza indimenticabile per me e per tutta la Compagnia; il pubblico, a distanza di molti mesi, ancora oggi non perde occasione di ricordarmi la grande emozione provata con quello spettacolo che tu hai ben definito di intramontabile bellezza! La settimana seguente l’ho trascorsa a rispondere felice agli infiniti messaggi di apprezzamento, del tutto ignara che soltanto una settimana più tardi quella grande gioia si sarebbe tramutata in desolazione e timore.
Raccontaci la tua reazione quando sei stata chiamata a recitare questo ruolo meraviglioso in una commedia così amata da tutti e da sempre!
“Ciao Lolli, come stai? Ti va di fare Consolazione per me?” La proposta di Gianluca Guidi per il ruolo che è stato scritto per Bice Valori, e interpretato poi da altre grandi attrici, mi ha subito entusiasmato, ma non ti nascondo che ho anche riflettuto per un attimo sul fatto che si trattava di un ruolo comico, insomma mi sono chiesta se sarei stata adatta. Dubbio dipanato immediatamente giacché in passato avevo già lavorato con Guidi, per il quale ho grande stima e fiducia perciò ho risposto subito “Sì, sarà un grande onore!” Gianluca cercava una Consolazione un po’ diversa dalle precedenti, come dice lui un pò alla Jane Russel, dunque abbiamo lavorato bene, in modo naturale sul personaggio e il risultato è piaciuto molto, a me e anche al pubblico. Aggiungi un posto a tavola è davvero un capolavoro di scrittura teatrale, per la storia, i personaggi, la musica e i messaggi di gioia e amore che è capace di trasmettere, anche attraverso la leggerezza della trama di quella che soprattutto è una divertentissima ed al tempo stesso commovente favola fantastica.
Risaliresti sull’arca se partisse per un quarto anno di repliche?
E me lo chiedi? Non aspetto altro!!
Questo è stato un anno terribilmente doloroso per tutti e da tutti i punti di vista, come lo hai affrontato?
È indubbiamente un periodo molto buio per molte ragioni. Innanzitutto, perché il fuoco della passione per il proprio lavoro, faticosamente si tiene a bada; il palcoscenico è la vera casa dell’attore, e il Teatro la sua vita. Anch’io, come tutti noi, sto affrontando questo momento con grande apprensione, con l’ansia di conoscere quando si potrà riprendere a recitare e anche con la preoccupazione di verificare se il pubblico sarà sufficientemente rassicurato per tornare in sala dopo questo lungo periodo di legittima paura. Insomma, noi siamo sospesi alla linea di partenza in attesa che sia dato nuovamente il via.
Sei una persona ottimista e pensi che le cose torneranno come prima, meglio di prima oppure pensi che il teatro ed il mondo dello spettacolo in genere, pagheranno a lungo la ferita causata dal covid 19?
Sí, io sono per natura decisamente ottimista, tuttavia penso che noi tutti dobbiamo essere più proattivi affinché le ferite inferte non diventino incurabili. Una volta rilevata l’assenza di rischi nel frequentare i Teatri, io credo che ci sia bisogno di una grande spinta anche da parte delle Istituzioni a sostegno delle produzioni, degli artisti e non meno finalizzata a rasserenare il pubblico promuovendo il suo ritorno alle sale.
Non dobbiamo mai dimenticare che sin dalla notte dei tempi, sin dalla civiltà Ellenica da cui noi ereditiamo la struttura culturale e sociale, il Teatro non è semplicemente un’occasione di svago per il pubblico, ma costituisce innanzitutto un insostituibile strumento di evoluzione della Società, è un formidabile mezzo di comunicazione educativa, rappresenta un prezioso paradigma della propria civiltà. Dobbiamo assolutamente acquisire la consapevolezza dell’importanza di sostenere questo prezioso motore della dignità culturale della nostra Società. Se saremo determinati in particolare nel sostegno iniziale alla ripartenza, sono convinta che lo straordinario fascino del Teatro tornerà a prevalere sui timori del passato.
Tu sei una persona che ama tenersi in forma, sei riuscita a dedicare del tempo all’esercizio fisico durante il lockdown?
Non come avrei potuto, confesso. Come tanti, ho ceduto anch’io al richiamo della cucina, del pane fatto in casa, delle torte, delle nuove ricette da sperimentare; forse nella spontanea necessità di sentirci uniti, produttivi e attivi anche chiusi in casa. Fortunatamente io vivo in mezzo alla natura, circondata da grandi spazi verdi che unitamente alla bella stagione concessa nel periodo del lockdown mi hanno permesso almeno delle lunghe e belle passeggiate assieme a mio figlio Pietro.
Dovendo fare una scelta preferiresti: fare un Musical, fare un’altra commedia musicale della nostra tradizione, fare prosa, fare un film o fare una serie tv?
Io sono entrata in Compagnia solo nell’ultimo anno dell’ultima edizione di “Aggiungi”, quindi prima di tutto mi piacerebbe rinnovare una quarta stagione che mi permetta di appagare completamente la maturazione del mio personaggio e rivivere le grandi gioie e soddisfazioni vissute insieme. Ciò premesso, nel mio percorso ho avuto l’opportunità di cimentarmi in tutte le scelte elencate nella tua domanda, tuttavia il richiamo più forte è sempre per il Teatro, sia musicale che di sola prosa. Purché si tratti di un progetto molto bello, ben scritto e ben diretto, come il nostro amato Aggiungi…
Lolli, se tu fossi una produttrice teatrale, su cosa punteresti una volta passata questa pandemia?
Io credo che in questo momento il pubblico abbia bisogno più che mai di leggerezza, di ottimismo, ma anche di grande qualità. In questo lungo periodo di chiusura dei teatri, inevitabilmente la televisione ha preso il sopravvento, offrendo spesso contenuti a mio parere di dubbia levatura artistica e purtroppo anche molto poco educativi… Non per tornare sempre ad Aggiungi, ma è davvero l’esempio perfetto di quello che servirebbe: emozioni, principi valoriali fondamentali, ottimismo, il tutto confezionato ad altissimi livelli.
Io non faccio testo perché ti ho amata dal primo giorno, tu sei una donna straordinariamente normale nella migliore accezione che si possa attribuire alla parola normale, ma sono curiosa di sapere... chi tra i nostri colleghi sull’Arca ha avuto un posto speciale per te?
Mi sono innamorata di tutti voi sin dal primo giorno, l’accoglienza che mi avete riservato ha specchiato l’armonia che regnava la Compagnia, perciò è a tutti voi che riservo il mio posto speciale. Tuttavia, voglio menzionare una persona in particolare, per cui provo un sentimento di tenero affetto: Enzo Garinei, con cui ho avuto l’opportunità di lavorare già in passato, splendido ultranovantenne dimostrazione esemplare di come l’amore per il Teatro non ha età.
Ringrazio Lorenza Mario per avermi gentilmente concesso questa intervista e mi auguro di riabbracciarla presto e senza mascherina... magari proprio in occasione del quarto anno di Aggiungi un Posto a Tavola❤️
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