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Al via “Happiness!” di Giancarlo Montuschi. Ne parliamo con l’artista

Al Palazzo del Podestà di Montevarchi la prima mostra personale dopo la pandemia del noto pittore pop. In esposizione opere di grande formato appartenenti al periodo del Pianeta Blu. Sabato 9 aprile, alle 17.30, l’apertura della mostra sarà l’occasione per presentare anche il catalogo curato da Maria Giovanna Cutini.

MONTEVARCHI - Dal 9 aprile al 1° maggio 2022 il Palazzo del Podestà di piazza Varchi 8, a Montevarchi (AR), ospita “Happiness!”, mostra personale di Giancarlo Montuschi a cura di Maria Giovanna Cutini.

La mostra, patrocinata dal Comune di Montevarchi, sarà visitabile dal venerdì alla domenica, con orario 10-13 e 17-20. Lunedì 18 aprile apertura speciale con lo stesso orario.

Ogni giovedì, dalle 15 alle 15.45, sono inoltre previste visite guidate con la curatrice, prenotabili attraverso l’Ufficio Cultura del Comune di Montevarchi.


LA MOSTRA

“Happiness!” di Giancarlo Montuschi è la prima personale dell’artista faentino dopo la fine della pandemia.

Nella mostra valdarnese saranno presenti opere di grandi dimensioni e piccole sculture, alcune appartenenti a importanti collezioni private, realizzate dall’artista nel periodo del “Pianeta blu”, una fase risalente ai primi anni Duemila tra le più celebrate nella carriera di Montuschi, durante la quale il pittore sintetizzò un mondo immaginario parallelo al nostro.


La gamma colorista di Giancarlo Montuschi da anni affascina il pubblico e la critica, che riconoscono nel maestro romagnolo uno dei più importanti esponenti della pop art italiana.


Quattro chiacchiere con Giancarlo Montuschi

La mostra recupera il periodo del Pianeta blu, come nacque?

Questo ciclo inizia nel 2000 ma ha le sue radici nelle sculture di maghi che facevo negli anni ‘90


Pensi sia possibile tracciare nel tuo lavoro un percorso ideale che ripercorre le grandi correnti del 900? Una sintesi tra Dadaismo, Surrealismo, Metafisica e Pop Art? Sì, diciamo che queste correnti mi sono sempre piaciute e nell’ordine le ho sempre seguite e hanno un fil Rouge che le unisce nel tempo.

Parlaci del tuo rapporto con l’immaginario fumettistico e fiabesco Sono sempre stato attratto dai fumetti, ci da piccolo, li ho letti e collezionati e senza dubbio ad apprezzarli mi ha portato i racconti di fiabe che mi raccontavano. Poi negli anni ‘70 sono stato influenzato dalla grafica delle copertine degli album che arrivavano dall’Inghilterra e dagli USA

Appartieni alla seconda generazione di Pop Art Europa, tu come Esteban Villalta Marzi siete la generazione ponte tra Schifano e Festa e Rapiti e Easypop. C’è una continuità tra questi tre momenti? E quali invece le differenze?


Mah le differenze sono molte, anche date dall’età ma non solo, con Enrico (Manera n.d.r.) l’età ci accomuna, abbiamo prodotto nel momento della Pop ma lui è rimasto più fedele al periodo, con Esteban la passione per il fumetto, con Maurizio il più giovane ci accomuna l’ironia, con Easypop si chiude il cerchio sul Pop. Ma in effetti io ho vissuto quel periodo ma forse sono il più distante dal concetto Pop…

L’ARTISTA

Giancarlo Montuschi, pittore, ceramista e scultore, è nato nel 1952 a Faenza (RA). Ha studiato al liceo artistico di Bologna e frequentato l'accademia di belle arti prima nel capoluogo emiliano e quindi a Ravenna.

Nel 1976 gli viene assegnata la cattedra di Discipline pittoriche al liceo artistico di Sansepolcro, decide così di trasferirsi nella Valtiberina toscana, dove tutt’oggi vive e lavora nel suo atelier di Anghiari.

La ricerca di Montuschi abbraccia varie tecniche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-pop del secondo Novecento per affrontare negli anni argomenti alchemico-esoterici, temi ludici, cicli diversificati come quelli legati a miti, animali, letteratura, comics e musica.

Dal 1972 espone regolarmente e con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero. La sua partecipazione a premi e fiere internazionali riscuote – sia in ambito pittorico, sia in quello della scultura in ceramica – i più ampi consensi. Musei e fondazioni italiane conservano sue opere. Lavora stabilmente con prestigiose gallerie.


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