Weekend tra musei e meraviglia: il meglio delle mostre d’arte
- Patrizia Renzetti
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 8 min
Il turismo d’arte d’autunno e inverno regala un cartellone di mostre perfetto per ogni gusto: dai fiori simbolo di bellezza e resistenza alle visioni surrealiste di Dalí, dai giochi di luce di Man Ray ai mondi interiori di Munch. Nei musei di Roma, Milano, Venezia, Parma, Brescia e Mestre l’arte diventa esperienza sensoriale, emozione, racconto. Un viaggio tra capolavori, innovazione e grandi maestri che trasforma ogni weekend in un’occasione per lasciarsi ispirare.

Flowers
Chiostro del Bramante, Roma, dal 14 febbraio 2025 al 18 gennaio 2026
I fiori, fragili ma irresistibili, non sono solo decorazioni: raccontano emozioni, storie millenarie, bellezza e resistenza. In mostra troviamo dipinti, sculture, arazzi, fotografie, installazioni immersive e opere in realtà aumentata, firmate da artisti come Jan Brueghel il Vecchio, Girolamo Pini, Edward Burne-Jones, William Morris, Ai Weiwei, Kapwani Kiwanga, Studio Drift, Kehinde Wiley, Miguel Chevalier e Rebecca Louise Law, che con un corridoio di fiori invita il pubblico a lasciarsi “sommergere” in un’esperienza sensoriale unica.
Anche l’esterno del Chiostro si trasforma in un paradiso terrestre grazie all’installazione di Austin Young (Fallen Fruit). Non manca una sezione dedicata al ruolo dei fiori nella scienza e nella politica, dall’ecologia al lavoro instancabile delle api fino alle battaglie per i diritti civili.
Oltre 90 opere provenienti da 10 Paesi diversi, con prestiti da istituzioni come il Louvre, il Musée d’Orsay, i Royal Botanic Gardens di Londra e la Galleria Borghese, mostrano come i fiori siano fonte di ispirazione infinita, capaci di sorprendere ieri, oggi e chissà… anche domani. Una mostra che invita a riscoprire la forza dei fiori: delicati, resilienti e irresistibilmente evocativi.
Caffetteria Emporio alla Pace
Via della Pace, 28

Man Ray. Forme di luce
Palazzo Reale, Milano, dal 24 settembre 2025 all’11 gennaio 2026
Man Ray non è solo un nome da manuale di storia dell’arte: è stato un vero ribelle creativo, capace di mettere sottosopra il mondo dell’arte insieme a Marcel Duchamp. Le sue immagini non invecchiano mai e continuano a insegnarci come sovvertire le regole senza perdere stile.
La mostra offre un tuffo nel suo universo con circa 300 opere tra fotografie vintage, disegni, litografie e documenti provenienti da collezioni pubbliche e private. Si parte dagli autoritratti, si passa ai ritratti delle sue muse, ai nudi che diventano forme astratte, e alle composizioni di luce che sembrano giochi di magia. Non mancano le celebri rayografie, i ready-made, le incursioni nella moda e persino il cinema, con proiezioni dei film più iconici: Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L’Étoile de mer (1928) e Les Mystères du Château de Dé (1929).
Insomma, un viaggio nell’arte che ridefinisce i confini, dove tutto può succedere e niente è come sembra… esattamente come piaceva a Man Ray.
Giacomo Caffè Letterario
P.za del Duomo, 12

Borrowed Light
MUDEC, Milano, dal 19 settembre al 2 novembre 2025
Visitare questa mostra è intraprendere un viaggio tra galassie e pensieri, tra percezione e immaginazione. Un percorso che invita a ripensare la nostra connessione con il cielo e con ciò che ci supera, aprendo uno spiraglio per un futuro fondato su empatia e solidarietà.
E' un’esperienza sensoriale e interiore che trasforma lo sguardo. Davanti alle opere di Rohini Devasher, il cielo non è più un semplice sfondo ma una parte di noi.
Le installazioni video ci portano in un tempo sospeso, le opere su carta e rame sono dettagli che sembrano emergere da mappe cosmiche o antichi atlanti del sapere. La precisione scientifica incontra la poesia visiva, creando un equilibrio raro tra rigore e meraviglia.
Devasher ci ricorda che osservare il cielo è osservare la nostra stessa natura: fragile, curiosa, in cerca di significato. La mostra diventa così un invito a rallentare, ad alzare gli occhi, a fare spazio all’ignoto. Perché nel mistero dell’universo troviamo la parte più autentica della nostra umanità.
Caffè Studio 7Gr
Via Valparaiso 9

Guido Crepax. Sogni, giochi, Valentina. 1953-2003
Museo di Santa Giulia, Brescia. Dal 30 settembre 2025 al 15 febbraio 2026
Sono passati poco più di vent’anni da quando la matita più sensuale e rivoluzionaria del fumetto italiano ci ha lasciati: quella di Guido Crepax (1933–2003). Ma la sua “mano” – in tutti i sensi – continua a far sognare. Fondazione Brescia Musei gli rende omaggio con una mostra antologica che non bada al risparmio: oltre 150 opere per ricordarci perché Crepax non ha solo disegnato fumetti, li ha trasformati in arte.
Il protagonista assoluto? Ovviamente lei: Valentina, icona pop, musa eterna, capelli a caschetto e sguardo che vale più di mille discorsi. Ma non è sola: il mondo immaginifico di Crepax prende vita attraverso tavole originali, bozzetti, disegni, copertine di vinili super vintage, progetti pubblicitari, storyboard e persino materiali inediti che faranno battere il cuore ai fan (e incuriosire anche i novizi).
La mostra – curata da Alberto Fiz e Ilaria Bignotti – ripercorre cinquant’anni di genio puro. Crepax è stato un artista capace di giocare con le arti visive, il design, la moda e il cinema, mescolandoli con una modernità che oggi definiremmo “visionaria”.
Ha trasformato il fumetto in un linguaggio elegante, sofisticato, sensuale e cinematografico. In poche parole: ha portato stile dove prima c’erano solo vignette.
Insomma, questa non è solo una mostra. È un tuffo in un universo in bianco e nero… che ha rivoluzionato i colori dell’immaginazione.
Agorà Caffé
Via Musei 75

Mani-fattura. Le ceramiche di Lucio Fontana
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, dall’11 ottobre 2025 al 2 marzo 2026
La mostra accende i riflettori su un lato meno noto, ma assolutamente centrale, del lavoro di Lucio Fontana: la sua avventura con l’argilla. Un amore iniziato negli anni Venti e portato avanti per tutta la vita, come un legame artistico indissolubile. La curatrice Sharon Hecker sottolinea come la ceramica, a lungo considerata “artigianato” più che “arte”, stia finalmente ricevendo l’attenzione che merita, grazie al nuovo interesse dell’arte contemporanea verso questo materiale. In esposizione ci sono circa 70 opere storiche, alcune mai viste prima, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private: un patrimonio che racconta quanto Fontana fosse un vero sperimentatore. L’argilla, infatti, per lui non era un semplice materiale, ma un campo di gioco audace e creativo, tanto potente da essere definita “la sua seconda anima”. In pratica, se pensavate che Fontana fosse solo tagli e buchi… preparatevi a sporcarvi le mani (di meraviglia).
Guggenheim Caffè
Dorsoduro 701, Venezia

Dalí. Rivoluzione e tradizione
Palazzo Cipolla, Roma, dal 17 ottobre 2025 al 1 febbraio 2026
C’è un posto in cui la mente di Salvador Dalí si apre come un teatro dell’assurdo – e questa mostra ti ci porta dentro senza bussare. Non è solo un percorso espositivo: è un’immersione nel suo laboratorio mentale, dove la logica fa le valigie e l’immaginazione detta le regole. Tra opere iconiche, materiali d’archivio, foto, disegni e audiovisivi, scopriamo non solo cosa creava… ma come pensava.
Perché Dalí, sotto i baffi più celebri dell’arte, era molto più di un provocatore. Era un instancabile studioso, un visionario con i piedi nella tradizione e la testa tra le stelle. Amava alla follia i grandi maestri del passato come Velázquez, Vermeer e Raffaello, da cui ha assorbito tecnica e visione con una devozione quasi filologica. La storia dell’arte per lui non era un museo polveroso, ma una cassetta degli attrezzi da cui attingere per costruire il nuovo.
E poi c’è Pablo Picasso: connazionale, modello, rivale, ossessione. Un rapporto complesso e affascinante, fatto di ammirazione, sfida e un pizzico di sana competizione. Senza quello scontro creativo, forse Dalí non sarebbe stato… Dalí.
Questa mostra – curata da Carme Ruiz González e Lucia Moni, con la direzione scientifica di Montse Aguer e in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí – accende i riflettori su tutte queste dimensioni: l’artista, il pensatore, il genio imprevedibile.
Il risultato? Un viaggio nelle viscere del surrealismo, dove scopriamo un Dalí visionario, lucido, ironico, rigoroso… e irrimediabilmente geniale.
Caffè Sant'Eustachio
Piazza di Sant'Eustachio 82

Munch e la rivoluzione espressionista
Centro Culturale Candiani, Mestre. Dal 29 ottobre al 1 marzo 2026
La mostra ci porta dritti nel cuore pulsante di un’eredità che ha attraversato un secolo intero, svelando come la pittura di Edvard Munch non sia stata solo un atto creativo, ma una vera e propria rivoluzione emotiva. L’Urlo, insomma, non è solo un quadro: è un modo di vedere il mondo con occhi più vulnerabili, intensi… e un po’ drammatici, come se tutto fosse sempre sull’orlo di una tragedia teatrale.
Questa sensibilità non resta confinata al tempo di Munch: la ritroviamo negli sguardi e nei segni di Ugo Valeri, James Ensor, Max Beckmann, Otto Dix, Christian Rohlfs e Alberto Martini, artisti che hanno deciso di prendere l’urlo e trasformarlo in pennellate, colori e forme potenti. E l’eco di quel grido attraversa i decenni fino a Renato Guttuso, Marina Abramovic, Shirin Neshat, Mike Nelson e Brad Kalhamer, dimostrando che il dramma e l’espressione intensa non passano mai di moda.
Visitare questa mostra significa entrare in un dialogo diretto con le emozioni, accettare di lasciarsi scuotere e, perché no, sorridere un po’ davanti a tanta intensità: perché se l’arte ti fa sentire tutto in una volta sola, beh… allora stai davvero vivendo l’esperienza.
Bar Goppion Cinema Candiani
P.le Luigi Candiani, 7a

Dalí, tra arte e mito
Palazzo Tarasconi, Parma dal 27 settembre 2025 al 1 febbraio 2026
Circa 80 opere provenienti da collezioni private tra Belgio e Italia – con intere serie da perdersi nei dettagli – ci portano a fare un tuffo nell’arte e nel mito di Dalí. Disegni, sculture, ceramiche, boccette di profumo, incisioni, litografie, documenti, libri e fotografie accompagnano il visitatore in un mondo dove le regole della realtà si piegano ai sogni e all’immaginazione più sfrenata.
E non finisce qui: a fianco del maestro, trovano spazio anche altri artisti che hanno condiviso la passione di Dalí per un’arte onirica e surreale. Una mostra che non celebra solo il genio iberico, ma l’intero universo surrealista europeo, con un ritmo che oscilla tra meraviglia, curiosità e un pizzico di sorriso ammiccante di fronte all’assurdo.
Antica Pasticceria Pagani 1856
Borgo Venti Marzo, 4

Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni
Villa Manin, Codroipo, dal'11 ottobre 2025 all'11 aprile 2026
136 capolavori di una cinquantina di artisti tra Ottocento e Novecento, provenienti da 43 musei europei e americani, tutti raccolti negli spazi restaurati dell’Esedra di Levante a Villa Manin. Si comincia in grande con Kiefer e Rothko, passando per Courbet, Hodler e Monet. Poi si entra nel mondo degli autoritratti: Munch, Gauguin, Van Gogh, Hodler e Kirchner ci osservano da vicino, seguiti da Courbet, Manet, Degas, Renoir, Modigliani, Bacon e Giacometti, tra sguardi quotidiani e “bruciature” del Novecento.
Le sale successive esplorano il rapporto tra uomo e natura, con la grande pittura americana tra Ottocento e Novecento, da Homer e i maestri della Hudson River School fino a Hopper e Diebenkorn, passando per le visioni fantastiche di Andrew Wyeth. Tornando in Europa, Segantini, Böcklin e Matisse reinterpretano il dialogo tra figure e paesaggio, mentre la quarta sezione ci porta “Alla ricerca del Paradiso perduto”: Eden vicini o lontani, raccontati da Gauguin, Monet, Van Gogh, Cézanne e Bonnard.
Break Dogale di Pagnucco Elena.
Piazza dei Dogi, 15

Kandinsky e l’Italia
MAGA, Gallarate (Varese), dal 30 novembre 2025 al 12 aprile 2026
La retrospettiva mette sotto i riflettori Vassily Kandinsky, uno dei pionieri dell’arte astratta del Novecento, e mostra quanto il suo lavoro abbia influenzato la scena europea, con uno sguardo particolare all’astrattismo italiano tra anni Trenta e Cinquanta. Il percorso racconta la nascita e l’evoluzione dell’arte astratta, fino ai suoi riflessi nel linguaggio artistico contemporaneo, attraverso capolavori e preziosi prestiti da collezioni pubbliche e private. In mostra anche nomi di peso come Paul Klee, Enrico Prampolini, Mario Radice, Atanasio Soldati ed Emilio Vedova.
Mista Boulângerie Pâtisserie Câfe
Via Novara 2
