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Barone Sergio – I vini che evocano i colori della costa sud- orientale siciliana

"Il percorso di rinnovamento per l’azienda Barone Sergio inizia nel 2018 con la collaborazione dell’enologo Emiliano Falsini che ama valorizzare i vitigni alloctoni. Oggi la missione dell’azienda, di mia sorella Luigia, di mio padre Giovanni e mia è quella di spingere sui vitigni autoctoni Nero D’Avola e Moscato, Grillo, Perricone e la Lucignola un antico vitigno, quasi abbandonato, su cui stiamo lavorando e che rifiorirà".

E’ Angela Sergio che racconta la storia della tenuta nata a fine 700 con il commercio e la produzione di agrumi e vini. Terreno calcareo a soli 75 metri slm è quello dei vigneti “Le Mandrie” e “Gaudioso” in regime di agricoltura integrata dove spirano i venti provenienti dal mare vicino, quel Mediterraneo profondo e salato che rende così saporiti anche i pomodori di Pachino coltivati proprio vicino l’azienda Barone Sergio. La ricerca di rinnovamento non è una ricerca di identità ma di trasformazione camaleontica di modernizzazione, un bel tentativo di uscire dal solco tracciato dagli avi per concepire vini più in sintonia con le esigenze dei fruitori moderni. Da questi vini aspettatevi profumo, armonia, moderata alcolicità e tannini delicati. Due sono le versioni dall’uva Moscato “Allucà” e “Moscà” e un Nero D’Avola in purezza “Sergio”, un trittico di vini che hanno tutti la principale caratteristica di essere in grado di riportarci in quella particolare parte della Sicilia sud-orientale, aspra e brulla fino quasi a lambire il mare, una vegetazione dove oltre agli olivi e i mandorli crescono spontanee le palme nane, i fichi d’India, le agavi.

Allucà 2019 Terre Siciliane IGP è fatto con metodo ancestrale, la raccolta anticipata delle uve, la fermentazione in acciaio senza aggiunta di zuccheri e lieviti, che sono già nelle bucce. Effervescenza e perlage sono persistenti, gli aromi di muschio e salvia, pesca sono tipici del Moscato e appartengono a questo vino fresco con dosaggio ridotto, grado alcolico basso con forte persistenza aromatica, tutte caratteristiche che lo fanno vino da aperitivo perfetto con formaggio e pesce. Novità, vivacità, è arrivato, eccolo qua, questo il significato di Allucà. L’altra delle due proposte dall’enologo Emiliano Falsini per il Moscato, vitigno emblematico dell’azienda, è il fermo Moscà.


Entrambi i vini sono molto apprezzati sulla costa siciliana, una tipologia di bianchi di territorio freschi e piacevoli. Allucà è il Moscato primo della zona vinificato in questo modo, rilascia freschezza all’assaggio ed è un po’ come il tramonto siciliano, brillante, caldo, ricco di sfumature vivide. Il tappo è a corona, gestisce meglio la bottiglia e la pressione che si sviluppa.


La tipicità del Moscato nel Moscà DOC 2019 non è così evidente. Sorso aromatico, con grande floerealità e dolcezza, che sa di marzapane e di mandorle, in bocca è morbido, alcolico e salino, fresco e strutturato ma la beva è agile e invoglia subito al secondo bicchiere. Dietro Moscà c’è una criomacerazione per estrarre al massimo quelle qualità aromatiche proprie dell’uva e ridurre quelle coloranti. La fermentazione e l’affinamento sono in acciaio; tremila bottiglie vengono prodotte per ciascuno di questi due vini.

Sergio 2018 Eloro DOC Nero d’Avola è profumatissimo di vaniglia, lieve tabacco e note dolci, marasca, con un tannino fitto con finale amaricante. Anche per Sergio è stata fatta la scelta di fare solo acciaio e così preservare le caratteristiche organolettiche. Rosso rubino tendente al violaceo, fruttato al palato con rimandi alla frutta secca, fichi, agrumi, la liquerizia esprime una forte intensità. 12 euro in cantina.


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