Il 25 e il 26 settembre 2021 presso l’Hotel Mercure Roma West si è svolta la XXX edizione del “Music Day Roma”, una delle più importanti manifestazioni dedicate al collezionismo discografico e musicale. Molti gli ospiti d’eccezione intervenuti in questa edizione, tra cui Ghigo Renzulli lo storico compositore e chitarrista del gruppo “Litfiba”, che ha presentato sia il suo nuovo progetto personale totalmente strumentale “No.Vox” che ha dato luce al primo album intitolato “Cinematic” (dedicato come si intuisce al cinema ed alle colonne sonore), sia il suo libro “40 anni da Litfiba”.
Sul palco Ghigo ha raccontato di aver approfittato del primo lockdown per scrivere la sua autobiografia, partendo dal ricordo della sua generazione, quella dei mitici anni settanta ispirata dal grande fermento musicale di quei tempi. Proprio l’amore per la musica di quel periodo è stato il seme che ha fatto nascere l’idea del progetto “Litfiba”, di cui proprio Ghigo è fondatore e membro storico. Tantissimi gli aneddoti raccolti in queste pagine sia legati al suo vissuto personale sia al gruppo che ha scritto la storia della musica italiana e non solo.
Ovviamente si è parlato tanto dell’album strumentale di colonne sonore “Cinematic” suonato ed arrangiato da Ghigo insieme ad un gruppo di musicisti di altissimo livello, che hanno dato vita ad 8 tracce originali per il cinema e tre rivisitazioni di celebri colonne sonore di altrettanti film importanti come ad esempio “Pirates Of The Caribbean” (di Hans Zimmer) e “1942 Conquest of Paradise” (di Vangelis). Ghigo ha raccontato che molti pezzi sono nati tantissimi anni fa, ma non erano mai stati registrati prima in un album, per esempio il brano “Entr’Acte” parte da una sua idea datata addirittura 1977, una parte di questo brano poi è diventata “Suona Fratello” contenuta nell’album del 1994 dei Litfiba “Spirito”, il resto della composizione è stato risuonato e messo per intero in questo nuovo lavoro strumentale.
Ghigo ha anche rivelato ai suoi fan che tra pochissimo uscirà un nuovo album del progetto “No.Vox” e sarà un live, poi è già in cantiere un terzo album dove a parlare saranno ancora una volta solo gli strumenti.
Alla fine del dibattito moderato da Federico Fiume, Ghigo è stato premiato con la targa del “Music Day”.
Dopo la presentazione abbiamo raggiunto Ghigo dietro al palco e tra foto e autografi siamo riusciti a rubarlo qualche minuto ai suoi ammiratori per farci raccontare qualche cosa in più su questo nuovo lavoro.
Ghigo sei un appassionato di cinema, ma c’è un regista con il quale ti piacerebbe collaborare?
Ce ne sono tanti se proprio devessi sceglierne uno mi piacerebbe Steven Spielberg, ma amo anche molto i film d’azione, in “Cinematic” infatti il brano “Il canto dei vivi” è dedicato a “Braveheart” diretto ed interpretato da Mel Gibson, l’ho proprio pensato dopo aver rivisto questo film.
Io sono un appassionato di cinema, ma il progetto “No.Vox” non è dedicato solo alla settima arte, infatti mi piacerebbe poter abbinare la mia musica al teatro o alla danza e soprattutto sarebbe una bellissima possibilità fare un Musical.
Facciamo un passo indietro e parliamo della tua carriera con i “Litfiba”, c’è un album al quale sei più affezionato?
Ce ne sono due in realtà uno simboleggia gli anni ottanta ed è “17 re”, l’altro è il manifesto degli anni novanta “Terremoto”, queste sono le vette più alte raggiunte dalla band.
Come vi siete conosciuti con Piero Pelù?
Già ci conoscevamo, all’inizio della storia del gruppo cantavo io, ma non ce la facevo con la voce poi allora serviva un frontman bello e “capellone”, perché così voleva la moda musicale di quel periodo, soprattutto occorreva un cantante che sapesse cantare bene e muoversi sul palco con disinvoltura, Piero oltre ad avere tutte queste caratteristiche aveva ed ha una grande energia in grado di trascinare il pubblico.
Come lavoravate per preparare un disco?
Io ho sempre composto prima la musica e poi Piero i testi, ed è una formula che ha sempre funzionato.
Cosa mi dici dell’album “Infinito”, che è stato quello che ha in certo senso cambiato la storia dei “Litfiba”, forse uno dei più controversi anche a detta dei fan?
E’ sicuramente l’album più pop del gruppo, ma musicalmente ci sono brani molto belli come “Vivere il mio tempo” in cui il testo è armonico e si sposa alla perfezione con la musica, di quell’album è il pezzo che preferisco.
Sul palco hai parlato molto della musica di oggi mi viene spontaneo chiederti un parere sui “Måneskin” visto che stanno avendo tantissimo successo in Italia ed all’estero, cosa ne pensi?
Devo dire che sono bravi e sanno quello che fanno, hanno venduto oltre mezzo milione di dischi negli Stati Uniti, il che non è di certo un’impresa da poco posso solo dire: “Se son rose fioriranno”.
Un genere come quello della Trap che oggi spopola nelle radio, ti piace?
Lavorano molto di autotune e quindi non si capisce bene come sia davvero la voce, poi non mi piacciono troppo i testi, mi sembra che oggi sia più importante far vedere ciò che si ha piuttosto che ciò che si è.
Hai detto di essere un collezionista di musica, che generi ascolti?
Ascolto di tutto dalla musica classica al jazz al rock ovviamente, ho tra vinili e cd almeno un migliaio di album, in auto porto sempre con me la mia pennetta usb con la musica che mi piace, posso passare dalle canzoni di B.B. King alle canzoni della tradizione popolare, ho anche dischi da collezione alcuni anche degli anni ‘20.
Oggi al “Music Day” hai avuto modo di conoscere il maestro Claudio Simonetti, secondo te poterebbe nascere una collaborazione?
Pensa io sono sempre stato un suo ammiratore, mi piaceva tantissimo, la colonna sonora di “Profondo Rosso” dei Goblin vendette oltre quattro milioni di dischi ed io sono uno di quelli che l’ha comprata! Per me lui è un vero mito e ti confesso che oggi mi ha fatto un certo effetto incontrarlo.
Quanto ti manca salire su un palco per un concerto dei “Litfiba”?
Moltissimo ma per i concerti come il nostri bisogna scatenarsi, saltare, cantare e sudare e per adesso in questa situazione non è ancora possibile, quindi bisogna aspettare che passi questo periodo. Il 2020 sarebbe dovuto essere il quarantennale della nascita della band, ma abbiamo dovuto rimandare i festeggiamenti per ovvie ragioni legate alla pandemia.
Grazie Ghigo per la bella intervista
Grazie a voi!!
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