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Il Jeet Kune Do, tra pratica e leggenda. Ne parliamo col Sifu Enrico Abbruciati


Bruce Lee, il Piccolo drago, innegabilmente tra le figure più influenti del 900. Personaggio da romanzo, di una vita tanto breve quanto piena, fu un assoluto protagonista del suo tempo. Ballerino, attore di pellicole che hanno fatto la storia del cinema di arti marziali, atleta eccezionale, filosofo, istruttore di arti marziali per i divi hollywoodiani, ha influenzato la cultura pop come pochi altri. Tracce che riconducono al suo mito sono disseminate un po’ ovunque. Ne ritroviamo in “Operazione Drago” n.3 di Nathan Never, nella tarantinata nerd con iconica tuta gialla, nelle movenze di Ken il guerriero e prima di lui, in Sanshiro Kureai, nei James Bond degli anni ‘70 negli infiniti cloni che in quasi cinquant’anni si sono succeduti. Il gesto con la mano in cui invita l’avversario a battersi, è divenuto un clichè ripreso in continuazione, basti pensare a Matrix e a il Monaco. In realtà, un po’ di Bruce Lee riverbera in qualsiasi film in cui le contese si risolvono a mani nude, tanta è la fortuna di questo imprescindibile personaggio che a lui vengono dedicati costantemente biopic e documentari, L’ultimo in ordine è Be water. Titolo preso dal suo precetto. Tuta la sua filosofia fu condensata nel Jeet Kune Do. Arte marziale totale concepita per il combattimento da strada. Intorno al suo lascito filosofico-marziale sono sorte scuole organizzate dai suoi allievi, come, Dan Inosanto, ancora in vita e da sempre preparatore per gli stunt del cinema. Altre figure altamente rappresentative sono stati tra gli altri: Jerry Poteet, Ted Wong, Bob Bremer, Taky Kimura . L’arte marziale del grande artista sino americano si è diffusa ovunque, tra i sifu (maestro) italiani si distingue Enrico Abbruciati, referente nazionale della Csen per il Jeet Kune Do, in questa intervista ci parla della figura di Lee e della sua creazione di cui è un esperto riconosciuto.


Buongiorno Sifu, sei tra i maestri più riconosciuti per cominciare perché non ci parla un po’ di te?

Ciao, prima di tutto grazie per il bel complimento, volentieri, vi parlo un pochino di me. Ho iniziato lo studio delle arti marziali all'età di 15 anni, il motivo principale era, diciamo, il fatto che ero molto timido ed ero messo in mezzo dai ragazzi della scuola. Ero molto riservato, quindi sentii il bisogno di avvicinarmi allo studio delle arti marziali. Cominciai a girare qualche palestra per vedere alcuni corsi di Karate. Ero molto interessato anche al Kung Fu ma non era facile trovarlo almeno nelle mie zone. Mi interessai anche ai libri, ne acquistai diversi l per imparare anche da autodidatta. Tempo dopo incontrai per caso un ragazzo del Bangladesh Mubarak che mi introdusse al Jeet Kune Do. Fu verso la metà degli anni 80 che venni a conoscenza tramite lui dell’esistenza, passami il termine, di una forma di Kung Fu ideata da Bruce Lee, appunto il Jeet Kune Do. Da allora negli anni cominciai a studiare tutto quello che mi passava di mano, libri video, seminari, studio attraverso i maestri più qualificati sia in Italia che all'estero, piano piano sino ad oggi che sono divulgatore a 360° di questa arte marziale. Nel momento in cui parlo sono responsabile nazionale dello CSEN, che è il centro sportivo educativo nazionale, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. Ho partecipato a diversi seminari nazionali internazionali e ricevuto alcuni certificati sia a carattere nazionale che internazionale per il curriculum più dettagliato invito a visitare la pagina dedicata nel nostro sito: www.originaljkd.it Inoltre divulgo attraverso lezioni private formazione istruttori, seminari nazionali, attraverso il mio canale YouTube: Enrico Abbruciati Jeet Kune Do e difesa personale. Sono autore di libri del settore. Ho pubblicato due resti che sono stati riconosciuti da 2 Sifu internazionali quali Tim Tackett e Chris Kent.

Il Jeet Kune Do è una filosofia e insieme un compendio di tecniche estrapolate con coerenza e metodo fra le più svariate discipline marziali e da combattimento, dal pugilato alla scherma e naturalmente il Wing Chu, ci puoi tratteggiare un ritratto del suo inventore, Bruce Lee?

La tua è una lettura corretta, in verità molti pensano che sia un mischio di tecniche prese qua e là, addirittura c'è chi sostiene che sia un insieme di 26 arti marziali diverse, in realtà direi che si basi fondamentalmente o meglio inizialmente dal Wing Chun, boxe occidentale, scherma accidentale, nel tempo Bruce Lee inserì altri elementi, e alcuni colpi del Kung Fu soprattutto del nord della Cina ma non si tratta semplicemente di una tecnica di uno stile e un’altra di un altro stile, si tratta di comprendere i principi che ci sono dietro il Jeet Kune Do, e spesso questi principi non sono conosciuti o applicati correttamente da tutti quelli che dicono di praticare questa arte marziale. Rispondere in un'intervista riguardo l'inventore del Jeet Kune Do meglio è cosa molto complessa si rischia di essere riduttivi, quasi tutti conoscono Bruce Lee come l'attore del cinema, l'eroe dei cinesi, ma pochi sono dentro alla sua filosofia, filosofia su cui mise le basi per la nascita della sua arte marziale. Ecco la componente filosofica manca nella maggior parte delle scuole. Bruce Lee fu un innovatore, indagò diverse Arti e cambiò la sua arte modificandola, spesso togliendo o aggiungendo. Quindi fondamentalmente è stato un artista marziale. Considerando che stiamo parlando degli anni 70 aveva una visione chiara innovativa delle arti marziali.


Si dice che nutrisse diverse riserve sul Karate, tuttavia questo non gli impedì di attingervi, si pensi all’uraken. Questo attesta una mentalità scevra di preconcetti?

Non è che Bruce Lee nutrisse delle riserve sul Karate, in realtà quando scrisse “liberati dal Karate classico” intendeva soprattutto dire liberi dagli schemi delle arti marziali tradizionali composte di forme con movimenti codificati che a sua detta non erano utilizzabili in un combattimento vivo dove tutto cambia momento per momento e dove le persone hanno diverse fisicità, diversi attributi. Il combattimento essendo un dal vivo deve essere libero da schemi. In quegli anni andavano di moda i combattimenti in cui le persone non si toccavano e quindi quando si portava un colpo in un combattimento sportivo il giudice doveva immaginare che effetto avrebbe fatto questo colpo se fosse realmente entrato, ma in realtà i colpi dovevano essere fermati a qualche centimetro prima del bersaglio, Bruce Lee ritenne che fosse un modo troppo artificiale di pensare al combattimento che invece avrebbe dovuto essere fluido vivo è full contact, per questo motivo fu innovatore anche nell'uso delle protezioni, per permettere di esercitarsi in sicurezza portando però colpi a contatto.

La sostanziale differenza tra il Jeet Kune Do Original e il Concept?

A dire il vero non dovrebbe esistere differenza tra il Jeet Kune Do Original e il cosiddetto Concept, anche perché quando Bruce Lee insegnava esisteva un solo Jeet Kune Do. I termini original e concept uscirono dopo, fondamentalmente i sostenitori del original tendono a portare avanti il lavoro così come Bruce Lee aveva lasciato, senza alterare o aggiungere altre cose, Almeno in grandi linee. il Concept è sostenuto soprattutto da atleti che pensano di utilizzarne i concetti inserendo elementi di altre Arti arricchendolo, in alcuni casi utilizzando anche armi, mentre fondamentalmente questo sistema è un sistema di lotta a mani nude. Nel tempo mi sono fatto un'idea, anche parlando con istruttori di prima e seconda generazione di discendenza da Bruce Lee, convenendo che Concept e Original non sono altro che facce della stessa medaglia.


Attualmente dove si tengono i tuoi corsi? Cosa chiedi ai tuoi allievi e quando vengono per la prima volta cosa si aspettano?

I nostri corsi si tengono i diversi centri sportivi e anche in diverse regioni d'Italia man mano che la nostra scuola cresce anche sul territorio nazionale. Si possono trovare le sedi dei corsi sul nostro sito: www.originaljkd.it, corsi che sono in continuo aggiornamento con la progressiva apertura di altre scuole che utilizzano il nostro curriculum. Quando un aspirante allievo si avvicina ai nostri corsi gli chiedo sempre che cosa lo spinge a voler praticare proprio questa arte marziale cosa si aspetta dallo studio di un’arte marziale. Molte spesso sono confusi, qualche volta dicono perché hanno sempre Ammirato Bruce Lee, altre ancora, perché sono interessati alla sua filosofia.


Tra i tuoi allievi che hanno avviato un percorso nell’insegnamento c’è Giorgio Rolla che di recente è divenuto istruttore senjor

Sì, tra i miei allievi che hanno avviato dei corsi c’è certamente, Giorgio Rolla, che in soli 13 anni ha raggiunto questo grado di conoscenze. A Roma c’è anche Alessandro Gabrieli e Emanuele Pulitano a Latina. Abbiamo l'istruttore Leandro Zuccarello a Piazza Armerina provincia di Enna in Sicilia e Domenico Montedoro nelle Marche e altri ancora. Per essere aggiornati sugli istruttori aderenti e ufficiali della nostra scuola consiglio sempre di visitare la pagina specifica del nostro sito web.


Beh, come immersione nel J K D, direi che ci siamo...grazie Sifu.

È stato un piacere, grazie per l'intervista.

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