Fino al 15 settembre prossimo il Museo del Fumetto WOW di Milano omaggia in una mostra i 45 anni in Giappone dell’anime di Versailles no Bara, meglio noto in Italia come Lady Oscar. Un progetto che era in cantiere già da oltre due anni, da prima del doppio anniversario del 2022, cinquant’anni del manga di Oscar in Giappone e quaranta dall’arrivo dell’anime in Italia.
Diverse migliaia di persone, di tutte le età e non solo del capoluogo meneghino, sono andate a visitare la mostra, un percorso emozionale in una storia e un immaginario che non smette mai di avvincere.
La mostra accoglie con una scala decorata di rose bianche con le immagini dell’iconica sigla in cui Oscar viene avvicinata al nobile fiore e le parole della canzone de I Cavalieri del Re, poi si arriva nelle sale dove vivono le tante anime del successo di un personaggio unico.
L’evento scatenante di questa iniziativa sono i 45 anni dell’anime in Giappone, ma non si può dimenticare che tutto nasce dal manga del 1972 di Riyoko Ikeda, da cui la visita parte, con tavole originali, la biografia di Stefan Zweig su Maria Antonietta che ispirò l’autrice e varie edizioni del fumetto in giapponese con artbook in tema.
Una mostra, si diceva, che racconta le varie anime legate a Lady Oscar: quella collezionistica, innanzitutto, perché raccoglie memorabilia di vario genere, edizioni del manga, artbook, bambole, libri, DVD, VHS, dischi, poster, giochi da tavolo, action figures, senza dimenticare i preziosi cel, i fogli di acetato con le sequenze dell’anime, allora tutto realizzato a mano.
Ad aver raccolto questo materiale sono collezionisti, cresciuti con questa loro passione, iniziata spesso quattro decenni fa, quando nel nostro Paese uscirono la prima edizione del manga per la Fabbri editore, i colorati albi del Corriere dei Piccoli con fumetto rifatto da noi ma copertine e poster basati su immagini originali, i due Romanzi che comprendevano anche un seguito poco credibile ma non privo di spunti interessanti ambientato in epoca napoleonica, l’album Panini con lo spoiler scioccante sulla conclusione dell’epopea di questa eroina così diversa, così innovativa e così amata.
Persone che sono quindi una memoria storica di come hanno vissuto e vivono questa passione, con cimeli tenuti nel corso degli anni o magari recuperati nei vari canali che si sono aperti nel corso dei decenni, dalle fiere al Web: l’importanza del collezionismo come fenomeno culturale e psicologico, un modo per avere e rendere vivi presso di sé gli eroi che si amano fin dalla giovinezza, è stata capita forse solo di recente e nella mostra del WOW ha una sua ottima dimostrazione.
Lady Oscar è sempre stato un anime e un manga anomalo, che metteva d’accordo adulti e ragazzi in tempi di polemiche anche incandescenti su queste storie giunte dal Giappone, per l’accuratezza della ricostruzione storica: Riyoko Ikeda prima e i realizzatori dell’anime poi crearono una vicenda in cui realtà e fantasia si fondono. Tanti appassionati della Rosa di Versailles sono diventati cultori della Storia di Francia e in mostra si trovano, oltre che approfondimenti testuali in tema, anche vetrine con preziosi volumi acquisiti, sui personaggi reali della vicenda e su fatti come lo Scandalo della Collana, e diventati parte di biblioteche di appassionati che hanno approfondito gli spunti dati da Oscar. Anche questa è cultura e infatti l’importanza di Lady Oscar dal punto di vista culturale è ormai indubbia, anche soltanto nell’aver aiutato la reggia di Versailles a diventare il secondo Museo più visitato di Francia dopo il Louvre. Sono tanti gli spunti culturali che la mostra propone, non ultimo un focus sulla moda.
Un’opera come Lady Oscar ha ispirato la creatività e la fantasia dei suoi appassionati e anche questo è raccontato in mostra, con alcuni modelli di cosplay, un’arte e un modo di essere ormai grande protagonista degli eventi a tema fumetto in giro per il mondo, ma anche con tributi artistici al personaggio. Molti illustratori si continuano ad ispirare ad Oscar, in mostra ci sono le opere di Laura Luzi e Sabrina Sala, ma anche due quadri di Marco Bellavia, già conduttore di Bim bum bam, e una reinterpretazione di Oscar come modella reale di un quadro di Albert Edwin Flury. Non mancano poi momenti di pura emozione per una storia che ha colpito anche e soprattutto così, gigantografie di André e Oscar vicino a cui immortalarsi in foto, e la rosa bianca con cui Maria Antonietta rende omaggio ad Oscar.
Del resto, un personaggio del genere non finisce mai di ispirare, e in parallelo a Torino, presso l ’hotel Adalesia, è tornata per la seconda edizione (dal 13 al 28 luglio) la mostra tributo artistico Una Rosa a Torino, con le opere d’arte in tema di creativi italiani e stranieri, ma anche varie attività collegate.
In mezzo a questo fiorire di iniziative, si segnala anche l’uscita della serie anime in Blu Ray, e dal Giappone giunge la notizia che la prossima primavera arriverà un nuovo adattamento animato, sotto forma di film per il cinema, affidato allo Studio Mappa. Le prime immagini hanno diviso il fandom, un remake non è per forza una cosa negativa e può far nascere nuovi interessi e passioni, ma la notizia che con questo nuovo prodotto si vuole tirare un colpo di spugna sull’anime anni Settanta e bloccare ogni iniziativa futura, tipo la mostra del WOW lascia perplessi. Non si possono cancellare oltre quattro decenni di emozioni così.
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