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L’ ATTOR PERFETTO

Esistono, credetemi, esistono!

Gli attori che possono ricoprire tutti i ruoli ed in modo eccellente esistono.

A dispetto del “fisic du role” che, inevitabilmente, restringe lo spettro della scelta con cui casting e registi valutano un attore, a volte capita che quest’ultimo possa passare da protagonista a carattere senza colpo ferire!

Solitamente un protagonista, o primo attore, viene scelto perché risponde a determinate caratteristiche quali un bell’ aspetto, un certo fascino e un forte carisma, in quanto, nell’immaginario collettivo, intorno a lui gravita l’intera storia ed il suo ruolo assolve il compito della “incredibile credibilità” che, nella finzione della realtà, è necessaria per conquistare più pubblico possibile.

Se il primo attore o la prima attrice sono belli si guardano volentieri, se poi sono anche affascinanti e bravi il gioco è fatto!

Stesso discorso vale per i “caratteri”, difficilmente un carattere può ricoprire il ruolo di primo attore, a meno che la storia non sia scritta sulle corde di nomi noti e specificamente buffi, passando ad esempio da Woody Allen ad Alvaro Vitali.

Il carattere, di norma, fa da spalla al primo attore risolvendo la parte leggera e brillante della vicenda. Quindi, in sintesi, il bello affascina, il buffo diverte e poi c’è il cattivo che può essere, indistintamente bello e maledetto o iconicamente brutto e spaventoso.

Difficile uscire da questa gamma di tipologie specifiche, che sono certamente dei cliché, ma rispondono da sempre al gradimento popolare!

Ecco quindi che ad alcuni attori capita di interpretare sempre ruoli da protagonisti e ad altri sempre ruoli da caratteri proprio per le loro caratteristiche fisiche. Questo spesso genera frustrazione negli artisti che, in virtù del loro talento, vorrebbero esprimersi in parti diverse e lontane dal loro aspetto esteriore.

Eppure può succedere che un volto possa stravolgersi magicamente e senza necessariamente trucchi o moderne tecniche di trasformazione; semplicemente ci sono degli attori che riescono ad essere credibili sia da belli e protagonisti che da buffi e caratteri.

Uno di questi “Attori perfetti” è lui… il grandissimo Maurizio Micheli ed io ho il piacere di intervistarlo per i nostri lettori.


Ciao Maurizio un piacere ed un onore poterti intervistare… la prima domanda che ti rivolgo è la seguente…


Un attore come te, che ha vissuto il meglio del cinema, della televisione e del teatro, come vive l’epoca dei social?

Non la vivo! Nel senso che non li ho, non li frequento. Ho sentito dire che ci sono questi social che non hanno niente a che fare con i socialisti, immagino, ma insomma non mi interessano!


Quindi mi pare di capire che tu non hai dei follower

Ne avevo due, ma sono morti… già non stavano molto bene prima poverini, poi decisero di essere miei follower e ci sono rimasti! M’è dispiaciuto!


Cosa ti manca ora di quello che c’era prima e cosa avresti voluto prima di quello che c’è adesso?

Dunque io non sono di quelli che dicono che quello che c’era prima era meglio… insomma non sono un laudator temporis acti, tanto per fare una citazione in latino, credo che ci siano cose buone e cattive ora così come c’erano cose buone e cattive prima, mi manca sicuramente un po’ il professionismo.

Una volta anche per fare delle riviste televisive o degli sketch si provava moltissimo e c’era il testo, oggi il testo non c’è, ci sono solo aria fritta e chiacchiere che però poi prendono la Siae, prendono i diritti d’autore senza che vi siano autori e quei pochi che ci sono vengono messi all’indice o allontanati.

Si chiacchiera cordialmente… faccio un esempio, arriva uno senza una gamba e gli si chiede: “come si sta senza una gamba?” ”Beh insomma si stava meglio con due” e questo bel dialogo prende la Siae… capisci?


Ha senso oggi mettere su una grande produzione teatrale anche con dei nomi importanti considerando il poco interesse che c’è, purtroppo, nei confronti del teatro?

Sarebbe un rischio, però dipende! Se lo spettacolo funziona diventa un evento… oggi ci sono gli eventi: se l’evento chiama fa soldi e forse gli attori vengono pagati!

Certo è rischioso, ma magari si trova ancora chi lo fa e se lo trovate il mio numero è… comunque si va a vedere lo spettacolo di cui si parla

A quel punto diventa un Must… si deve vedere! L’operazione anche bella, ma minore, di cui non si parla, non interessa! E comunque senza soldi non si muove nulla! Soldi e lunga tenitura!

Ci sono teatri che chiudono perché fanno spettacoli diversi e li cambiano ogni due giorni… cinquanta spettacoli in una stagione teatrale sono troppi, la gente si confonde, non sa più cosa c’è!


Cos’è il teatro allora?

Ormai il teatro è un hobby per amatori che possono permettersi di spendere quelle due lire… un club ristretto che va a teatro… se ci va!


Ti piacerebbe firmare una tua opera da regista o da autore in cinema? Perché so che a teatro lo hai fatto spesso!

Non ho mai fatto una regia per il cinema, non la so fare! Ho scritto dei tentativi di sceneggiatura che non sono stati presi naturalmente… a parte un episodio in un film che passa in continuazione in TV, era Rimini Rimini, film balneare che è mio e scritto con Marco Risi! Come interprete femminile c’era la Antonelli! Per il resto faccio l’attore, anche perché non so dirigere nessuno! Quando ci ho provato mi sono reso conto che sono negato, non ho pazienza… se io dico come si deve dire la battuta e non la sanno dire mi scoccio!

Ricordo una volta feci la regia teatrale di un Cyrano e le luci erano solo su di me! Venne una delegazione a chiedermi il motivo e io dissi: “non me ne sono accorto… può succedere a uno che non fa il regista e non lo vuole fare!”

Autore sì, scrivere testi mi piace! Se si rappresentasse qualcosa scritta da me, certo, mi piacerebbe, ma siccome io magari lavoro e poi non si fa, non importa! Tanto io sto andando alla casa di riposo per attori a Bologna quindi se qualcuno ha delle offerte da fare, può trovarmi lì, vicino ad un teatro bellissimo… il teatro delle Celebrazioni!


Ma… serve andare a scuola di teatro quantomeno per imparare a battere le finali?

Non serve a niente! Insomma tu studi, impari la dizione, perdi tre anni della tua vita poi torni a casa, accendi la televisione e senti persone che bofonchiano, non sanno parlare, non sanno niente, però sono personaggi che fanno il cinema! Infatti il Cinema e la televisione diffidano di quelli che hanno fatto le scuole d’arte drammatica, li guardano con sospetto perché pensano che recitino, non sanno che uno può adattarsi al mezzo e quando fa cinema fa meno, non si mette certamente lì a fare L’Amleto! Quindi per l’amore di Dio non fate le scuole di teatro! Non conviene battere le finali, ma battere altre strade, frequentare gente che conta e forse si riesce a fare il cinema e la televisione!


Un tuo grande compagno di palco e una tua grande compagna di palco

Parecchi… Aldo Ralli, Claudio Angelini, Tullio Solenghi e poi la nostra amica comune Cinzia Berni, Benedicta Boccoli, la Ferilli… io vado molto d’accordo con le donne in scena e fuori scena!


Qualche bel ricordo di tournée?

Ne ho tanti, compagni di scena e di vita. Perché chi non viene a prendere l’aperitivo con me prima di andare in scena io non lo capisco! La cena post spettacolo è fondamentale, capisci? Noi siamo lì in paesini sperduti della nostra bella Italia e non possiamo andare subito a dormire dopo lo spettacolo!

Ti prende la tristezza! Certo poi se vai a cena con quei vecchi attori di prosa che si piacciono moltissimo quando parlano, che si ascoltano, si compiacciono delle loro vecchie voci e fanno le pause… che palle! Non se ne può più! Non se ne è mai potuto! Io poi non amo la prosa, amo la rivista, il varietà, il teatro comico quindi tutto questo prendersi sul serio mi annoia!


Stanno chiudendo molti teatri! Si può salvare la situazione secondo te oppure bisognerà prima toccare il fondo per rivedere, forse, la luce?

Sai se chiudono i teatri è un problema… se al cinema ci va poca gente c’è comunque questa valvola di salvezza che sono le piattaforme, che poi non abbiamo mai capito cosa sono precisamente, ma a teatro o ci vai o non ci vai! Secondo me bisogna fare degli spettacoli che non rompano i coglioni al pubblico. Se fai degli spettacoli divertenti e fatti bene prima o poi qualcuno viene! Non se ne può più nemmeno di questi cabarettisti, non sono il futuro!

Bisogna scrivere cose attuali che riguardino il nostro tempo, non credo che bisogna fare solo i classici!

Io conosco tutti i testi e non è vero che il fatto che siano universali li renda necessariamente udibili, li puoi rileggere, ma non rappresentare! Ritengo che ogni epoca debba avere il suo teatro! Io una volta vidi una Locandiera ambientata in Corea nella guerra del ‘50… e parlavano Veneto… ma perché? Che poi invece la locandiera non parla neanche il Veneto, ma siccome si svolge in Toscana è in lingua! È un testo bellissimo, ma vecchio… del settecento, che poi lei rappresenti il nuovo nord est, la donna industriale imprenditrice ante litteram eccetera… ci frega poco!


Un tuo ricordo dei due Garinei: Pietro ed il nostro caro Enzo scomparso da poco

Enzo era simpaticissimo, un attore puro, si scordava, rideva, era davvero divertente. Pietro, un uomo incredibile, che amava il suo teatro e per lui c’era solo quello. Se cambiavi o aggiungevi qualcosa per avere due risate in più, lui diceva: “vorrà dire che quando lei dirà questa battuta io uscirò dal teatro”. Enzo aveva paura di lui, temeva il fratello come fosse un padre! Ne aveva timore e rispetto profondo. Enzo Garinei era molto english! Lui e Gianni Bonagura erano i due inglesi del teatro brillante italiano!

Gianni era una bellissima persona ed un grande attore, nonché la voce di Igor che disse la famosa battuta in Frankenstein Junior: “potrebbe piovere!”


Tu hai fatto molte operette… ti piacevano?

Adoravo l’operetta! Ne ho fatte molte: Il paese dei campanelli, Al Cavallino Bianco in televisione, con Elisabetta Viviani e Giarrico Tedeschi e altre. L’operetta era un’esplosione di allegria… ricordate Paolo Poli che faceva Sigismondo? Il numero uno! Insomma si può dire che ho fatto un po’ tutto!


Non a caso nella premessa ho scritto che tu rappresenti l’attore perfetto!

Ti ringrazio… però mi manca il circo!


Progetti futuri?

Lavorare con te e la Berni… al circo!


Magari!

Non ho progetti… mi chiedono cose, ma io vedo, valuto… anche perché ultimamente mi chiamano per la prosa… e Io detesto Pinter! Sono tutti testi che non dicono niente… non vogliono dire niente!

Insomma certi spettacoli sono talmente noiosi che non riesci nemmeno ad addormentarti!


Cosa ti è mancato?

Io non mi amo abbastanza e non mi sono mai amato… oggi in particolare mi trovo odioso! Se mi fossi voluto un po’ più bene come amici e colleghi che ho e che si amano moltissimo, forse sarei stato meglio! Vorrei volermi un po’ più bene, ecco questo forse mi è mancato: volermi bene!


E con questa chiusa malinconica io ti ringrazio infinitamente Maurizio e sappi che se forse tu non ti sei amato abbastanza, tutti noi ti amiamo moltissimo!

Grazie per tutto quello che ci hai regalato, che ci regali e che continuerai a regalarci!


 


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