È il 21 novembre 1983 quando I Cinque di Birmingham escono con Seven and the Ragged Tiger, l’album della consacrazione. Anticipato dal singolo Please Please tell me now (is there something i should know?) che troverà spazio nel successivo Arena, è l’album con cui sbancheranno a ogni latitudine. Dal quel 21 novembre che modificò la storia della new wave britannica al prossimo 27 ottobre, data di uscita di Danse Macabre, il nuovo album dei Duran Duran, sono quarant’anni quasi tondi, tondi. La band fa pensare a quei gatti sornioni e indolenti che se ne fregano dell’auto che deve parcheggiare, ex enfat prodige-terrible, ex wild boys, ex riuscitissimo mix tra glam e hard rock e dark e neo romanticismo, con la passione per il simbolismo, l’onirico, la sensualità, il cinema, il punk e il funk, la pop art, ricchi sfondati, suonano per il solo piacere di farlo.
L'annuncio del sedicesimo album arriva in concomitanza con la pubblicazione del singolo omonimo, uscito ieri 30 agosto. Un bel pezzo, grintoso, con un parlato anni’80 e un suono che lo ricongiunge a quella bella pagina musicale che è stata Astronaut.
Il nuovo album dei Duran Duran, ispirato a un concerto per Halloween che la band inglese ha tenuto l’anno scorso a Las Vegas, si propone come una sintesi dei diversi campi esplorati: l’inedito, il recupero di pezzi a tema e le cover seguendo un fil rouge a tinte dark per testi, musiche e atmosfere.
Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor si sono ricongiunti alla parte più elettrica della formazione, quella incarnata fino al 1985 e poi di nuovo tra il 2000 e il 2005 da Andy Taylor e nell’interregno da Warren Cuccurullo, per dare vita a questo carnevale in nero che comprende tre inediti: Confession In The Afterlife, Danse Macabre e Black Moonlight a cui partecipa quell’autentica leggenda vivente di Nile Rodgers,produttore, chitarrista e compositore, già artefice del remix trita-classifiche di The Reflex e poi eminenza grigia di Notorus e Astronaut.
Dal quel profondo cilindro che è la loro produzione hanno pescato tre brani che sono esemplificativi della tensione verso il mistero, le dimensioni sospese tra sogno e l’incubo e le sonorità che ne hanno definito e scandito le fasi produttivo-creative. Riemerge Nightboat, uno dei brani simbolo di Duran Duran, prima tappa di una carriera irripetibile, labirintico, ipnotico, sospeso tra neo romantic e dark, venato dalle schitarrate acide di Andy che inseguono il basso martellante di John. Su tutti la voce distorta come in un lamento di Le Bon, consegnato a un viaggio di sola andata nell’oscurità. C’ è una Secret Oktober 31st. che fa pensare alla Secret Oktober, b-side di Union of the Snake e poi Love Voudou, tratta da quella gemma del 1993 che è The Wedding Album. Le cover non sono da meno, se non sorprende Psycho Killer dei Talking Heads, con Victoria De Angelis dei Måneskin, solo un teorema filologico poteva condurli a Paint It Black dei Rolling Stones, mentre non stupisce neppure Spellbound di Siouxsie and the Banshees, Tra gli altri rifacimenti a tema, Bury a Friend di Billie Eilish, Supernature di Cerrone, Ghost Town degli Specials. C’è anche un pezzo ispirato a Rick James, Super Lonely Freak.
Nick Rhodes ha dichiarato: "La canzone 'Danse Macabre' celebra la gioia e la follia di Halloween. È la title track del nostro prossimo album, che raccoglie un insolito mix di cover, canzoni rielaborate dei Duran Duran e diverse nuove composizioni. L'idea è nata da uno spettacolo che abbiamo suonato a Las Vegas il 31 ottobre 2022. Avevamo deciso di cogliere l'attimo per creare un evento unico, speciale... La tentazione di utilizzare gloriose immagini gotiche impostate su una colonna sonora oscura di orrore e umorismo era semplicemente irresistibile. Quella serata ci ha ispirato a esplorare ulteriormente e a fare un album, usando Halloween come tema chiave. Il disco si è trasformato attraverso un processo puro e organico, e non solo è stato realizzato più velocemente di qualsiasi altra cosa dal nostro album di debutto, ma ha anche portato a qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere. L'emozione, l'umore, lo stile e l'atteggiamento sono sempre stati al centro del DNA dei Duran Duran, cerchiamo la luce nell'oscurità e l'oscurità nella luce, e sento che siamo riusciti in qualche modo a catturare l'essenza di tutto questo in questo progetto".
L’album, per tema e concepimento intriga parecchio, volendo spaccare il capello in quattro, ci si domanda come mai non abbiano pensato a Lonely in your nightmare, ma accontentiamoci.
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