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Nonostante-Mastandrea. “Un film autentico e sincero. Volevo dirigere una storia d’amore”

Incontriamo il regista e attore romano alla presentazione del suo ultimo film.



Valerio Mastrandrea

Valerio Mastandrea è uno dei volti ricorrenti del panorama cinematografico locale degli ultimi decenni. Con la sua aria stralunata e scanzonata delle prime apparizioni al Maurizio Costanzo Show ha saputo, però, incarnare il malessere e le insicurezze di una generazione nel film, Tutti giù per terra. Poi il sodalizio sentimentale ed artistico con Paola Cortellesi e tutta una serie di lavori che hanno spaziato dal drammatico, al thriller. Come lo splendido. L’odore della notte ma anche in opere più leggere come i due adattamenti in chiave comica de I tre Moschettieri, non propriamente riusciti e lo spassosissimo Basette, fun movie su Lupin III di Gabriele Mainetti.

 

Di recente è stato nelle sale col suo ultimo film, da lui diretto ed interpretato, dal titolo Nonostante. Una commedia agrodolce con alcuni toni sovrannaturali che si svolge in gran parte dentro l’ospedale al reparto rianimazione.


Non è il suo primo film a sfondo ospedaliero perché una delle sue opere giovanili era il famoso e apprezzato In Barca a vela contromano. Per la scrittura della sceneggiatura è stata consultata la Fondazione Santa Lucia, dedicata alla neuroriabilitazione ospedaliera e alla ricerca nelle neuroscienze. Il film è stato presentato in anteprima alla 81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 28 agosto 2024, come film d'apertura della sezione Orizzonti.


La storia ha dei richiami a pellicole quali Il Sesto Senso e Parla con Lei, ma, ovviamente, prende poi una strada tutta sua mostrandoci vari aspetti di quella condizione umana chiamata coma. Una nota molto interessante riguarda la raffigurazione della Morte che non è quella classica da tetra mietitrice o da ragazzetta gotica ma si manifesta con un forte vento gelido che ti porta via.


Abbiamo avuto modo di incontrare Mastandrea a Monterotondo presso il Cinema Mancini alla presentazione del suo film ed ha risposto ad alcune domande del pubblico.

 

Cosa può dirci di questo suo nuovo film?

In realtà è molto complicato parlare a priori di questo mio lavoro, non perché abbia chissà quali colpi di scena, o perché il pubblico debba indovinare chi è l’assassino, ma ci sono dei particolari che lo spettatore deve cogliere da solo, magari interpretare o forse neanche accorgersene.

E’ un film molto libero soprattutto per chi guarda. Perché non è una pellicola che ti prende per mano e ti porta dinnanzi al Verbo. Potremmo dire, semmai, il contrario io da regista penso di averlo voluto fare assieme allo spettatore. Poi ognuno va dove vuole andare.


Valerio Mastrandrea

Se dovesse dargli un’etichetta?

Se proprio vogliamo definirlo con i canoni classici si può dire che è una storia d’amore, perché io avevo proprio voglia di cimentarmi in questo stile narrativo, anche perché i racconti amorosi al cinema sono quelli che mi restano di più dentro. Tutte, non solo quelle classiche, anche quelle più “sceme”.

Volevo dirigere una storia d’amore in cui potessi immedesimarmi, quindi ha gli ingredienti delle storie d’amore di quando eravamo piccoli, anche con qualche stupidaggine e cose così senza motivo. Anche se poi scemo non è mai niente quando si sta al contatto con i sentimenti.

Questo è stato il mio desiderio, poi, assieme al mio sceneggiatore, Enrico Audenino, abbiamo creato un mondo che, spero, possa raccogliere anche tutto ciò che ogni spettatore ha dentro.

 

Oltre al lato sentimentale che cosa desiderava mostrare al pubblico?

Volevo fare un film autentico e sincero. Credo che se continuerò a fare il regista ogni mio film partirà da un’intenzione di questo tipo. Poi se dovessi cambiare e “sporcarmi” vedremo. Per me questo lavoro serve a “riempire” delle cose che mi riguardano senza però la presunzione di voler fare lo stesso anche con chi guarda. Se parto, però, da una mia sensazione vera essa non può arrivare alterata o falsa allo spettatore. Quindi spero che gli spettatori facciano questo tipo di viaggio.

 

Parliamo un pò del titolo Nonostante come dovrebbe interpretarlo il pubblico?

Io lascio molto libertà al pubblico ma una cosa posso dirla non deve essere per forza consolatorio. Perché come ha detto lo scrittore Ripellino, al quale mi sono ispirato, siamo tutti dei “nonostante” che cerchiamo di resistere alla sofferenza aggrappandoci l’uno con l’altro.

Quindi ho preso in prestito questo avverbio, anzi congiunzione, che si fa sostantivo poiché per me i nonostante sono una tipologia di persone. Anche se penso che lo siamo un pò tutti, lo sono quelli che hanno la forza di affrontare i loro sentimenti e le emozioni. Poi nella vita c’è chi comincia da piccolo, chi ci mette 80 anni e chi fa il vago. Però penso che l’uomo sia fatto di questa roba o forse lo spero.

 

Cosa vuole dirci sul cast in particolar modo sulla partner lavorativa Dolores Fonzi?

Dolores è un’attrice argentina, verace e seria. Da noi è ancora poco conosciuta ma in patria è molto quotata ed è anche regista. Io l’ho scelta perchè l’avevo vista recitare in un film quando ero in una commissione a Torino, nel 2015, e la trovai straordinaria. E’ stata l’unica a leggere in anteprima il copione e ha voluto vedere il mio primo film prima di accettare e devo dire che mi ha fatto un gran favore (ride).

 

Questa è la sua terza prova da regista, la seconda come cortometraggio, che cosa si prova a passare dall’altra parte della macchina da presa?

Io penso sia stato un passaggio abbastanza naturale come se fare l’attore non mi bastasse più, almeno per il tipo di approccio che ho avuto io con questo mestiere. Difatti io non nasco attore, non è stata una vocazione ma il caso che poi è diventata necessità profonda.

Essere registi vuol dire prendersi una responsabilità maggiore, diversa, totale nell’affrontare una storia! Probabilmente è quello di cui avevo più bisogno in questa fase della mia vita.

Io il coraggio l’ho trovato dopo Non essere cattivo e l’ho vissuto sotto molteplici forme con entusiasmo, difficoltà e altro quindi è come se io avessi perso una certa forma di pudore come attore e fossi pronto ad una nuova avventura.

Nonostante-Mastandrea

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