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Tre Allegri Ragazzi Morti, ecco il film, direttamente “A casa tua”

Aggiornamento: 7 gen 2022

Il mondo della musica continua a mobilitarsi per sostenere i lavoratori del settore e anche i Tre allegri Ragazzi Morti offrono il proprio contributo. Lo fanno con “A casa tua” un film-concerto di 70 minuti diretto dal cantante Davide Toffolo che sarà proiettato in streaming mercoledì 21 aprile alle 21,00 sul canale Bandcamp della band (https://tarm.bandcamp.com) e rimarrà disponibile per le 24 ore successive.

Per vederlo sarà necessario acquistare un biglietto al costo di 15 Euro e scegliere contestualmente uno dei 26 live club italiani chiusi da tempo che aderiscono all’iniziativa e a cui favore verrà devoluta la metà del prezzo d’acquisto, mentre l’altra metà andrà a coprire le spese affrontate dai TARM per la sua realizzazione. Metà e metà dunque, un po’ come la vita di Davide Toffolo, divisa fra le sue attività di musicista e autore di fumetti e graphic novel, con qualche incursione anche in altre faccende, come la regia o la collaborazione con gli Extraliscio per il Festival di Sanremo. Con lui abbiamo parlato del film, della band, di fumetti, di come si fa a non farsi abbattere dalla difficile congiuntura che stiamo vivendo, ma anche di qualche succulenta sorpresa di prossima pubblicazione.


Allora Davide, com’è questa faccenda del film?

Io ho avuto un momento di visibilità molto alto grazie alla mia partecipazione al Festival di Sanremo con gli Extraliscio, quindi ho pensato di usare questa visibilità per dare la parola al mondo musicale di cui faccio parte. La prima cosa che ho voluto fare quindi, è questo live in streaming per mettere l'accento sul problema dei locali. Perché si parla molto dei teatri chiusi e dei grandi eventi bloccati dalla pandemia, ma l'Italia vive una realtà specifica fatta di una distribuzione molto capillare della musica anche nelle più piccole province grazie ai live club. A. me interessava mettere l'accento su questo argomento e contemporaneamente dare alla nostra gente l’occasione di assistere ad un nostro live, dato che sono tanti mesi che non c'è più questa possibilità. Sappiamo bene che il nostro pubblico è come noi, vive la musica come una parte della vita e la mancanza di cui soffriamo noi è la stessa di chi i concerti li vive dall'altra parte. La vita c'è ma manca la parte più bella. Mi racconti qualcosa del film? Si tratta di un film-concerto costruito sui live che siamo riusciti a fare la scorsa estate, tre in Friuli e uno in Emilia. I tre concerti friulani sono diurni, fatti in posti diciamo “naturalistici”: il castello di Magnago, la centrale elettrica di Malnisio e il greto dell'Isonzo fra le provincie di Udine e Trieste. Quello Emiliano invece è un concerto più tradizionale, su un palco, con 1000 persone davanti, a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Il film è costruito sul nostro ritorno in Friuli. Sia io che Luca ed Enrico non abitavamo più lì da tanto tempo e in questo ritorno raccontiamo i nostri luoghi e quindi anche la radice della nostra poetica. È la prima volta che i Tre allegri ragazzi morti mostrano una parte così intima e personale con non avevamo mai fatto prima...

... Non per niente portate la maschera anche sul palco... ... Infatti, ma questa volta ne valeva la pena. Questa cosa di tornare a casa è successa a molte altre persone, quindi ci siamo sentiti di raccontarla perché poteva essere condivisa da molti. Noi siamo rimasti molto distanti dallo streaming in quest'anno di pandemia perché per il nostro modo di pensare il live rimane un'emozione che è ben difficilmente riproducibile in quel modo, ma in questo caso c'è il racconto che lo tiene in piedi e le emozioni del concerto fanno parte del racconto stesso. Come ti sei trovato nelle vesti di regista, che è un'esperienza nuova per te? Bene, anche perché l'idea era così precisa e definita sin dall'inizio che non è stato difficile mettere insieme il lavoro, anche grazie al fatto che avevo dei collaboratori molto bravi e preparati che mi hanno semplificato la vita. Hai detto che in quest'anno di pandemia vi siete tenuti lontani dallo streaming ma immagino che non siate stati proprio con le mani in mano. Inoltre il vostro ultimo album “Sindacato dei sogni” è del 2019 e quindi è lecito immaginare che nella pentola dei Tre allegri ragazzi morti ci sia qualcosa in cottura, giusto? In effetti ci sono delle nuove cose, delle quali però non posso svelarti tutto. Quello che posso dire è che la prossima mossa dei Tre allegri ragazzi morti sarà un incontro fra la provincia, che è quella che rappresentiamo noi, e la metropoli, nello specifico la Capitale.

Ovvero? , Ovvero un disco frutto di un incontro fra noi e un gruppo di Roma. Del quale, mi sembra di capire, che non puoi dirmi il nome... Certo che no, al massimo posso svelarti che si tratta di un gruppo rap, ma ho già detto troppo. Va bene…immagino però di poterti chiedere come è nata la collaborazione con gli Extraliscio, che ormai non è più un segreto da un po’…

È nato tutto in una redazione, quella delle edizioni Oblomov. Ci ha messo in contatto Elisabetta Sgarbi che è l'editrice di Oblomov e devo dire che sono molto felice di questo incontro, anche perché mi ha dato la possibilità di conoscere un mondo musicale come quello del liscio che non avevo mai frequentato e che ha dei parallelismi abbastanza forti con la musica indipendente italiana, a partire dal fatto di non avere riscontri sui media tradizionali, quindi in qualche modo ci riconosciamo come simili. Quindi dopo aver esplorato il reggae e prossimamente il rap, possiamo immaginarvi alle prese con prossimo disco ispirato al liscio…

No no, al liscio abbiamo già dato! Ma anche nel progetto con il gruppo romano di cui ti parlavo, non facciamo certo rap, ognuno fa la parte sua e il risultato finale è un suono che non è né rock né rap, lo definirei piuttosto crossover. Suppongo che avrai ho approfittato del periodo di chiusura per disegnare. Che novità ci sono su quel fronte? Ho finalmente concluso una storia degli allegri ragazzi morti che erano anni che ce l'avevo in mano, poi ho pubblicato un libricino che raccoglie le strisce di "Andrà tutto benino" che facevo su internet. Ho anche dato alle stampe uno dei miei libri forse più importanti, la biografia di Magnus, l’autore di Kriminal, Satanik e Alan Ford, che si chiama "Come rubare un Magnus". Ora sto lavorando a un altro fumetto che è anche quello collegato a Roma, ma anche di quello non ti posso dire nulla per ora. Quindi si può dire che tu, personalmente, non hai sofferto più di tanto questo periodo perché ti sei mantenuto comunque decisamente attivo? Io credo che sia diverso per ciascuno il modo in cui si reagisce a certe situazioni estreme come questa. Ho amici musicisti che si sono bloccati completamente, altri che hanno approfittato del fermo per realizzare progetti tenuti a lungo nel cassetto. Per come sono fatto io quando la situazione è difficile divento più forte, mi impegno di più e devo dire che in questo caso ci ho messo tutte le energie che avevo, sono andato perfino a Sanremo! Forse anche perché era l'unico palco aperto, eh eh...


Le coordinate per la visione di “A casa tua”:


Link all’acquisto del biglietto: http://bit.ly/tarm-docu-live

Lista dei locali che sarà possibile sostenere con i €15,00 del biglietto (il consiglio della band è “scegli il locale della tua zona e ci vediamo a casa tua. La scelta che farai scrivila all’indirizzo acasatuatarm@gmail.com”)


Astro Club - Fontanafredda (PN)

Bronson - Ravenna

Capitol - Pordenone

Cas'Aupa - Udine

Covo Club - Bologna

Csoa Cox 18 - Milano

Duel Club - Pozzuoli (NA)

Estragon Club - Bologna

Hiroshima Mon Amour - Torino

Il Cane - Genova

Largo Venue - Roma

Latteria Molloy - Brescia

Live Club - Trezzo d'Adda (MI)

Locomotiv Club - Bologna

Mamamia - Senigallia (AN)

Monk Club - Roma

New Age Club - Roncade (TV)

Off – Modena

Santeria Social Club - Milano

SMAV - Santa Maria a Vico (CE)

Spazio 211 - Torino

Teatro Miela - Trieste

The Cage - Livorno

TPO - Bologna

Vibra Club - Modena

Vidia Club - Cesena (FC)

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