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Un altro omicidio che si poteva evitare


Mirko Farci aveva 19 anni. Dopo un anno e mezzo di clausura attendeva l’estate come una liberazione. Nelle foto diffuse sembra anche più piccolo. Un sorriso dolce che oggi commuove. Mirko sognava un’estate che non vedrà mai. Gliel’ha portata via una coltellata al cuore. Gliel’ha negata l’ex compagno della madre. L’assassino, un pakistano di 29 anni, aveva un’ordinanza che gli avrebbe dovuto impedire di avvicinarsi alla casa. Tutto qui. Questo genere di misure lasciano spesso e fatalmente il tempo che trovano. È un eroe, questo ragazzino che si è spento all’alba di un giorno qualsiasi per difendere la mamma che raggiunta da diciassette coltellate versa in condizioni gravissime. La gente di Tortoli, il paese sardo in cui la duplice tragedia si è consumata voleva linciare l’omicida. Ci sono stati feriti tra le forze dell’ordine che lo hanno impedito. Una terribile storiaccia, un orrore che forse con misure più restrittive poteva essere evitato. L’ennesimo episodio che lascia sgomenti e al tempo stesso, rende furibondi. C’erano decine di segnalazioni a carico dell’uomo, possibile che l’unico deterrente previsto dalla legge sia unicamente quello applicato? Quanta responsabilità ha quel malintenso senso di solidarietà per cui si tutela la belva e non la preda? E quanto di questo polso morbido è imputabile a quelle forze politiche che per non essere accusate di essere reazionarie, nascondono ipocritamente la testa dentro la sabbia? Quante donne pagheranno con la vita questo silenzio complice prima che si proceda a rivedere leggi e pene senza pregiudizio?

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