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Roberto Iacopini

Vaccinazioni in ritardo? La colpa è della Lombardia!

Aggiornamento: 16 apr 2021

L’irresponsabile ha un nome e un cognome: Regione Lombardia.

Beninteso nessuno qui, intende difendere quanti hanno creato disguidi nelle pratiche di vaccinazione, né, tantomeno, spendersi in elogi nell’efficienza di Aria, l’entità informatica che ha messo in crisi la campagna lombarda di vaccinazione.

Ciò detto, vogliamo provare a misurare l’efficienza italica nel suo insieme, alla luce di quanto letto nei giorni precedenti all’identificazione del responsabile di tanti ritardi. Si è detto: gli anziani e le persone fragili vanno vaccinati prima degli altri, insieme al personale sanitario, alle forze di polizia e a quello scolastico.

Ebbene, i primi sono in ritardo e il personale scolastico è stato in parte vaccinato nella prospettiva di riaprire le scuole, cosa, quest’ultima passata in cavalleria. Qualcuno sa spiegare questa contraddizione? I ministri che hanno chiesto di inoculare categorie non strategiche, sono forse lombardi?


OK, ok. Il governo si è limitato a dare degli indirizzi, ma poi sono le Regioni ad aver confezionato le proprie liste di priorità. E questo spiega perché i giornalisti della Campania, ma anche quelli di Treviso hanno scalato la classifica dei profilassi e il comparto della giustizia ha rivendicato la sua importanza strategica, dovunque.

Magistrati e avvocati, davanti a tutti, a prescindere dal dato anagrafico, per non ritardare di qualche mese i tempi della giustizia, in Italia, notoriamente veloci. Nel frattempo dovunque cresce la giungla delle liste di riserva, con chiamate dirette che rendono concreto l’evangelico “beati gli ultimi, poiché diventeranno i primi”.


In questa campagna vaccinale, a dirla tutta, ci ha messo del suo anche il governo che a seguito del giudizio interessato della Germania, ha prima sospeso poi riammesso il vaccino Astrazeneca, creando un ritardo di tre giorni sulle vaccinazioni e i presupposti per un ondata di dubbi nella vasta platea dei vaccinandi.


Basterebbero questi esempi per dire che la campagna di vaccinazione italiana ha più di una pecca. Se ne è accorta anche la Repubblica del 23 marzo, che in prima pagina titolava: “Vaccini, Regioni in ritardo regia unica per prenotarli”. Ciò nonostante, per molti, gli incapaci e i responsabili dei ritardi stanno solo in Lombardia.

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