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Aborto negli USA: siamo tutti Gramsciani

Aggiornamento: 12 mag 2023

Conquistare la maggioranza politica di un Paese vuol dire che le forze sociali, che di tale maggioranza sono espressione, dirigono la politica di quel determinato paese e dominano le forze sociali che a tale politica si oppongono: significa ottenere l'egemonia”.


Questo non è un articolo pro o contro il diritto FEDERALE di abortire negli USA. Né è un articolo pro o contro il diritto di abortire in Italia.

Questo è un articolo che riflette sul metodo politico usato dal Partito Repubblicano USA e dai gruppi conservatori della società USA dal 1973 ad oggi, metodo che ha portato alla recentissima dichiarazione della Corte Costituzionale USA che di fatto abolisce una normativa federale univoca per tutti e 50 gli Stati, restituendo il diritto di legiferare in materia di aborto al singolo stato, tornando così alla situazione Pre-1973.

Dopo la doverosa chiarificazione, per evitare commenti o critiche che esulerebbero dall’argomento trattato, veniamo al dunque.


La citazione posta in calce all’articolo definisce cosa sia l’egemonia culturale secondo il pensiero di Antonio Gramsci. Si tratta di un percorso lungo, articolato, strutturato, che richiede anni, e che è esattamente quello che è stato applicato negli USA. Ovviamente se si dicesse a un Giudice della Corte Suprema repubblicano “Lei ha applicato la teoria gramsciana dell’egemonia culturale”, la risposta più benevola sarebbe un’occhiata stupita, ma è esattamente quello che è stato fatto.

Anzi, in questo i repubblicani USA sono stati molto più bravi della sinistra italiana.

L’egemonia culturale è quella cosa per cui laddove non riesci ad avere la prevalenza numerica in parlamento, attui un percorso strutturato che si infiltri nella società, e controllandone i centri di produzione culturale e/o legislativo, lentamente faccia terra bruciata attorno all’avversario politico numericamente prevalente, ma culturalmente sguarnito di fronte alla nuova strategia.

Con questa strategia eventuali sconfitte o cedimenti momentanei non contano. Conta il lungo periodo, conta sfruttare ogni singola possibilità di dirigere la mentalità culturale della società, cosa si può o non può tradurre in voti a livello nazionale, ma che sicuramente è più radicata nel tessuto locale (negli USA diremmo dei singoli Stati o delle contee).

In un certo senso è “l’uso politico di strumenti extra-politici”. L’uso politico della TV. L’uso politico della carta stampata. L’uso politico dell’intrattenimento. L’uso politico della scuola. L’uso politico della magistratura. Negli USA incidere in modo sostanziale nell’elaborazione dei programmi scolastici, o nei corsi di studi universitari, elaborando un corpus educativo orientato in modo ideologico è strategia che richiede mezzi, lobby, influenze, e tempo. Ma alla lunga ti ripaga con la formazione di una generazione di giuristi (ad esempio) strutturati secondo parametri difformi da quelli seguiti dal governo federale nazionale. E quando un presidente X si trova a dover sostituire giudici della Corte Suprema ha gioco facile a trovare giuristi con un passato accademico ineccepibile, una pratica lunga e solida, allineati a posizioni ben precise. La strategia alla lunga dà i suoi frutti.


È indubbio che Trump con le sue nomine di giudici nella Corte Suprema abbia alterato l’equilibrio tra repubblicani e democratici che esisteva da quasi 50 anni, ma Trump ha solo utilizzato in modo efficace uno strumento di lotta politica che pima di lui tutti i Presidenti USA avevano usato: nominare alla Corte Suprema (carica a vita, quindi dotata di una capacità di egemonia culturale molto oltre la durata di un mandato presidenziale) persone allineate alla propria posizione politica.

Ora la domanda è: è molto diverso quando è la sinistra italiana a voler usare la magistratura per eliminare i nemici politici? A livello logico no. In entrambi i casi si aggira la politica ufficiale, e si modifica/distrugge/annulla ciò che si ritiene sbagliato, procedendo per vie giurisprudenziali.

L’egemonia culturale (il pensiero giuridico egemone/maggioritario nella Corte Suprema, in questo caso), vince sulla politica partitica e con un colpo netto arriva all’obiettivo voluto, obiettivo che probabilmente per via legale (proposta di legge con susseguenti passaggi al congresso e al senato) non si sarebbe mai raggiunta.

È la via giurisprudenziale al raggiungimento di obiettivi politici che in altri modi non si potrebbero raggiungere.

Non riesci a sconfiggere l’avversario politico politicamente, perché milioni di persone continuano a votarlo, allora iniziano ad arrivare le inchieste, le denunce. Le Dieci Domande. Le leggi Severino che “ci chiede l’Europa”, solo ed unicamente per togliere di scena Berlusconi. Arrivano le inchieste di Fanpage, i processi mediatici… ossia si cerca di usare la magistratura per arrivare laddove con la forza delle argomentazioni politiche non si riesce ad arrivare.

Repubblicani USA e Sinistra italiana. Gramsciani gli uni, gramsciani gli altri.

Ma i primi sono molto più bravi.

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