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Ad Ottobre tornano i “Rockets” con “Alienation”, il leggendario ghost album mai pubblicato del 1981

Aggiornamento: 7 gen 2022

Il 1 Ottobre 2021 ci sarà una grandissima sorpresa per tutti gli amanti della musica elettronica anni ottanta perché uscirà “Alienation”, il famoso ghost album di inediti dei “Rockets Silver”, registrato a cavallo tra il 1980 e il 1981, ma mai pubblicato.

Il gruppo francese dei “Rockets” come sappiamo ha una carriera lunghissima alle spalle, si sono fatti conoscere per la particolarità della ricerca del loro sound, che spesso i giornalisti hanno definito come “space rock”, tra i loro più grandi successi ricordiamo brani come Future Woman, Space Rock, One More Mission, Electric Delight, la reinterpretazione di On the Road Again e Galactica con la quale hanno vinto anche un Telegatto come miglior gruppo straniero in Italia.


Per raccontarci tutto abbiamo contattato il leader e tastierista del gruppo Fabrice Pascal Quagliotti, con il quale abbiamo fatto un bel tuffo nel passato.



Fabrice cosa ha di particolare questo album inedito dei “Rockets” che compie quarant’anni proprio quest’anno?

Come prima cosa tutti i brani sono stati scritti dalla band originale, quella composta da Alain Groetzinger (batteria e percussioni), Alain Maratrat (chitarra), Gérard L'Her (basso, tastiere, voce) e ovviamente con me che faccio parte del gruppo dal 1977 come tastierista e poi Christian Le Bartz. (come voce ma non ha partecipato alla scrittura dei testi).



Avete definito questo album come uno tra i migliori mai registrati dalla band, allora perché non è mai stato pubblicato?

Nel 1980 avevamo ottenuto un grande successo con l’album “Galaxy”, la canzone Galactica era diventa un tormentone e quindi felicissimi del successo ci mettemmo subito in studio a registrare un nuovo lavoro. Quando andammo a presentare le tracce alla casa discografica però, il nostro lavoro non fu ben accolto, ed il gruppo fu “forzato” a fare un lavoro diverso da cui è scaturì poi l’album “π 3,14”, che non abbiamo mai amato particolarmente, perché di nostro c’era davvero poco.


Come mai avete deciso di pubblicare l’album proprio a distanza di tanti anni?

Io circa quindici anni fa ho acquistato tutti i “master” dei “Rockets” e dopo un po’ anche quello di questo disco; visto che di comune accordo con la band abbiamo deciso di non fare nuovi album dopo “Wonderland” uscito nel 2019, mi sono detto che forse era arrivato il momento giusto per far conoscere al nostro pubblico questa “chicca” del nostro passato.


"Alienation” che tipo di album è rispetto ai precedenti ed ai successivi?

E’ un disco che fa da collante con Galaxy, ma abbiamo brani anche molto nuovi per il nostro stile di quell’epoca, un brano per esempio chiamato “Skared”, cantato da un cantante londinese, è un gioco di parole tra il senso del brano che significa “paura” ed un ritmo “ska” e direi che è un brano electropunk , ma ci sono anche brani strumentali elettronici con un sound molto simile alle sonorità di oggi.


Quanto lavoro di editing c’è’ stato per rimasterizzare tracce audio registrate così tanto tempo fa e con delle tecnologie molto meno evolute rispetto ad oggi?

Mi sono messo d’impegno perché alcune tracce erano rovinate dall’umidità, io e l’ingegnere del suono Michele Violante abbiamo risistemato le tracce una ad una, ci sono voluti 4 mesi per rendere qualitativamente ottimale il suono dei brani, tanto da farli sembrare registrati oggi con una qualità audio moderna.

La cosa bella è che ogni traccia che ascoltavo in studio mi riportava indietro di quarant’anni, mi sono ricordato per esempio di come una volta per ottenere un certo effetto sulla batteria l’abbiamo spostata in salotto perché c’era un suono tutto particolare.



La copertina rimarrà un segreto fino al giorno della pubblicazione, come mai?

Oggi come oggi è tutto immediato e tutto fruibile subito, io ho voluto fare proprio come negli anni ottanta, quando si aspettava il giorno dell’uscita del disco per conoscerne tutti i dettagli compresa la copertina, proprio per far rivivere quel concetto di sorpresa che oggi abbiamo un po’ dimenticato.

Per i più curiosi sulla pagina rocketsgalactica.com, si possono già ascoltare le anteprime degli otto brani di “Alienation”.


Torniamo al 2021, ad aprile con i “Rockets” avevate lanciato il nuovo singolo “Free” sulle piattaforme digitali, quando uscirà in formato CD e Vinile?

Nemmeno a farlo apposta uscirà proprio in concomitanza con l’album “Alienation” ma sarà una tiratura limitata, mentre sulle varie piattaforme potete vedere anche il videoclip.


Parliamo ora invece del tuo percorso da solista e del tuo lavoro “Parallel Worlds” che hai portato sui palchi italiani ma anche all’estero, raccontaci come sta andando?

A giugno sono andato in Uzbekistan, sono stato invitato da Nicola Convertino (patron del Sanremo Music Awards) a partecipare a questo grande evento, in una terra bellissima e con un pubblico eccezionale, penso infatti che tornerò là a fine anno se la situazione con l’Afghanistan si sarà un po’ calmata.

Ad agosto invece ho fatto un bellissimo concerto sul lago di Como, dove ho presentato il mio show accompagnato sul palco da Josef Klang (tastierista) e Gianluca Martino (già chitarrista dell’attuale formazione dei “Rockets”) oltre che da Andrea Vesnaver che si è occupato come sempre dell’allestimento degli effetti scenici delle luci a laser, il tutto condito dall’esibizione dell'acrobata Marta Orlandelli in diversi momenti dello spettacolo.



Prossimi progetti per il tuo percorso da solista?

Tra poco farò un mio concerto nel quale ci sarà un sfilata di moda con i modelli della bravissima stilista Cinzia Diddi, le date non sono ancora state stabilite ma usciranno a breve basterà consultare la mia pagina Instagram, il Rockets fanclub official su FB e rocketsgalactica.com per info, foto e video.


Grazie Fabrice è stato davvero un piacere fare questo tuffo nella musica leggendaria dei “Rockets” con te, non ci resta che fare il countdown per l’uscita del leggendario ghost album del 1981!

Grazie a voi a presto

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