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Sergio Collacchioni

DIABOLIK II – GINKO ALL’ATTACCO

Aggiornamento: 17 gen 2023

Ancora nelle sale nonostante Avatar, il nuovo Diabolik dei fratelli Manetti.


Negli anni Sessanta, dalla creatività di Angela e Luciana Giussani, nacque nel novembre 1962 per le edizioni Astorina, un personaggio che ha rivoluzionato il mondo del fumetto per le storie, lo stile e il suo formato: Diabolik, uno dei più iconici del fumetto italiano. Il formato tascabile degli albi, (11,5x16,9cm), fu ideato per essere apprezzato dai pendolari e divenne uno standard anche per tutti gli epigoni. Alle sceneggiature si alternarono alle sorelle Giussani alcuni dei più famosi autori e la realizzazione grafica porta le firme di parecchi noti disegnatori italiani.

I fratelli Manetti, registi, sceneggiatori, produttori cinematografici e direttori della fotografia italiani, fondatori di una loro casa di produzione: la Mompracem S.r.l., a un anno dall’uscita del loro primo adattamento cinematografico, ripropongono il re del terrore con il sequel: Diabolik 2 – Ginko all’attacco. Il cast è di prim’ordine e, con un’operazione di cambio dell’interprete del protagonista, magari rischiosa ma spesso necessaria nei sequel, vede Giacomo Gianniotti nei panni del genio del crimine, interpretato nel primo film da Luca Marinelli. La bellissima Miriam Leone già Miss Italia del 2008, reduce da una lunga carriera di film, fiction e programmi televisivi, è riconfermata nella parte di Eva Kant, come pure, in continuità col primo film, Valerio Mastandrea, è ancora l’ inflessibile e severo ispettore Ginko, che in questa trasposizione cinematografica si affianca a una sempre splendida Monica Bellucci nei panni di Altea, Duchessa di Vallenberg, l’ elegante e raffinata nobildonna innamorata del brillante e integerrimo ispettore.

La storia, tratta dal numero 16 della serie a fumetti, dal titolo appunto “Ginko all’attacco”, verte sul furto di una collezione di preziosissimi gioielli che causeranno una sequela di guai al fantomatico ladro e alla sua affascinante compagna mentre il suo acerrimo nemico per poco non li cattura.

L’ incipit, come nel primo film ha un taglio action. Qualcuno si arrampica sulle pareti del museo di Ghenf. Naturalmente è Diabolik che ruba la corona della collezione Armen per poi fuggire in volo con un deltaplano. In seguito, con la sua complice e amante Eva Kant, s'impossesserà anche del resto della ricca collezione durante una sfilata di moda, ma Ginko, prevedendo questa seconda mossa, ha predisposto delle sorprendenti contromisure.

Segue un intreccio di sorprese e colpi di scena, dove si vede anche un Ginko alle prese con i burocrati che lo intralciano nell’ esecuzione del suo brillante piano. Diabolik pare messo alle strette, ma nulla è come sembra e l’abile criminale ha ancora la possibilità di ribaltare la situazione. Gli autori della storia guidano lo spettatore tra dubbi e inganni. Nessuno sembra essere chi dice di essere, tranne Ginko, naturalmente, che segue il suo piano non fidandosi di nessuno tranne che di sé stesso, perseverando senza tregua fino a trascurare la donna amata, la nobile Althea, che, purtroppo per il solerte poliziotto, non lo ringrazierà.

Un lavoro anche questo, forse più del primo, di testa più che di azione. Sorprendente anche in questo caso la cura filologica nel riprodurre l’atmosfera e gli ambienti del fumetto. Ci si sente trasportati in quell’ epoca, grazie agli autori Pivio e Aldo De Scalzi, anche dalla musica, tipicamente di ispirazione anni sessanta/settanta, che ricorda un po' i thriller alla Dario Argento commentati dalle note dei Goblin. Anche il brano “Se mi vuoi”, cantato da Diodato, appartiene, nelle atmosfere che evoca, a quegli anni, ricordando le colonne sonore dell’agente segreto 007. Un’opera che denota una maturazione rispetto al primo film, ma forse un po' meno di passione. Del primo eravamo rimasti colpiti dal ritmo incalzante dell’avvio e dalla suspense che seguiva, di questo siamo stati carpiti dall’intreccio e dalla sorpresa. Un Ginko all’attacco che sfodera tutta la sua incredibile abilità e arguzia nel preparare la sua trappola per il pericoloso criminale, prevedendone le mosse e agendo con tempestività. Ma, si sa, Diabolik è imprendibile e, se anche viene preso, scappa.

Il nuovo Diabolik, scelto per l’indisponibilità di Luca Marinelli, ha certamente un viso e un fisico più aderenti al personaggio del fumetto, che, per chi non lo sapesse, fu ispirato al famoso attore Robert Taylor, divo indiscusso negli anni 40 – 60. Nato a Roma, Giacomo Gianniotti, si trasferì giovanissimo con la famiglia a Toronto, in Canada, dopo aver esordito a soli dieci anni con un piccolo ruolo nel film La bomba (1999), recitando al fianco di Shelley Winters e Alessandro Gassman. Diplomatosi al Humber College's Theatre Program, ha completato gli studi di recitazione al Norman Jewison's Canadian Film Centre, di Toronto. Ha recitato in teatro nell'opera The Little Years di John Mighton, e in varie serie televisive, tra cui Copper, Reign, I misteri di Murdoch e Selfie. Dal 2015 al 2021 ha ricoperto il ruolo del Dr. Andrew De Luca nella serie televisiva Grey's Anatomy. Ottenne un ruolo importante in Race - Il colore della vittoria di Stephen Hopkins, biografia del campione delle Olimpiadi del 1936 a Berlino, Jesse Owens. Da notare che in questo secondo lavoro dedicato a Diabolik si apre un po' di spazio a personaggi secondari come il sergente Palmer (Pier Giorgio Bellocchio) o l’ agente Roller (Alessio Lapice), e la poliziotta Elena Vanel interpretata da Linda Caridi, che però avrebbe meritato un po' più di attenzione.

Alessio Lapice dopo gli studi accademici partecipa a fiction televisive come Sotto copertura e Don Matteo 10, la serie televisiva russa Endless Summer e la miniserie Fuoco amico TF45 - Eroe per amore accanto a Raul Bova e Megan Montanera. È nel cast della seconda stagione di Gomorra - La serie. Esordisce al cinema nel film Il padre d 'Italia accanto a Luca Marinelli e Isabella Ragonese, dopo il quale diventa una frequente presenza nel cinema e nella fiction televisiva di produzione italiana e nel 2019 lo troviamo, accanto a ad Alessandro Borghi, nei panni di Romolo nel film storico Il primo re di Matteo Rovere.

Linda Caridi di origini siculo-calabresi è nata a Milano. Diplomatasi alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, debutta come attrice nel 2015 sia nel cinema che in televisione. Nel 2018 assume il ruolo di protagonista nel film Ricordi? che le vale il premio NuovoImaie Talent Award 2018 e una candidatura al David di Donatello.

Pier Giorgio Bellocchio, figlio del regista Marco Bellocchio debutta come attore all'età di sei anni, recitando al fianco dei genitori e tornerà a recitare soltanto molto più tardi con La balia. Nel 2003 è in scena con lo spettacolo teatrale Tracce. Scritti e letture da Cesare Battisti. In seguito, prenderà parte a quasi tutti i film diretti dal padre, come Buongiorno, notte o Vincere, ed in altre pellicole come Radio West o Melissa P., occupandosi, nelle vesti di produttore, degli aspetti finanziari anche di altri film e videoclip come H2Odio e Non resisto di Irene Grandi. Ha debuttato come regista in De Generazione, film girato a più mani da numerosi registi italiani.

Storico collaboratore alle sceneggiature dei fratelli Manetti è Michelangelo La Neve, candidato per la migliore sceneggiatura non originale per Diabolik nel 2022 e nel 2018 per Ammore e malavita. Nato nel 1959 a Cosenza, si trasferisce bambino a Varese.

e poi diciottenne a Roma, dove lavora come grafico e illustratore per testate come Rosa Shocking e Tilt, specializzandosi anche nella sceneggiatura. Tra il 1989 e il 1991 collabora con le case editrici ACME, Universo e Blue Press, lavorando anche per la rivista Intrepido. Nel 1992 inizia a collaborare con la Bonelli, scrivendo storie per Dylan Dog e Martin Mystère. Crea, nel 1995, il fumetto ESP, edito dalla Universo e collabora anche con il Teatro dell'Opera di Roma per il volume L'Opera a fumetti. In Francia, Italia e USA pubblica la graphic novel Il Giorno Dei Maghi, disegnata da Marco Nizzoli. È l'ideatore del personaggio Sebastiano X, disegnato da Stuart Immonen e co-autore, con il pubblicitario Lorenzo Amadio, del romanzo fantasy Cyrus Dikto - La sinfonia dell'immortale. Nel 2013 scrive le sceneggiature della commedia Song'e Napule e dell'episodio Tassista notturno, nella quinta stagione della serie TV L'ispettore Coliandro (2016), ambedue per la regia dei Manetti bros, con i quali continua il sodalizio per il musical Ammore e malavita. Oggi compare, ancora una volta insieme ai fratelli Manetti, tra gli sceneggiatori di questo Diabolik 2. Purtroppo, Michelangelo La Neve è morto il 18 gennaio 2022 a Roma come ci annuncia gravemente la dedica ai titoli di coda del film.

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