E Nicola Lagioia se ne lava le mani
La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata al Salone del Libro di Torino. Le proteste sono state organizzate dagli attivisti di Extinction Rebellion e dalle femministe di Non una di Meno. La polemica però si è accesa in particolar modo perché il direttore del Salone, lo scrittore Nicola Lagioia, non avrebbe secondo alcuni bloccato in modo risoluto la protesta e avrebbe anzi legittimato i manifestanti.
Nicola Lagioia ha spiegato sul suo account Instagram che lo stand in cui è avvenuta la protesta è l'Arena Piemonte, organizzato e gestito dalla Regione “in autonomia”. Il direttore respinge così le responsabilità di quanto accaduto.
"Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica. Altrettanto inaccettabile è l'operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti, distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari". Così la premier Giorgia Meloni in una nota.
"Un'occasione di dibattito sprecata. Non è un bel segnale per la democrazia", le parole a caldo di Florindo Rubbettino editore del libro di Roccella “Una famiglia radicale”.
"Il libro di Eugenia Roccella – ha continuato Rubbettino – è anche il racconto di una vita spesa per i diritti civili, delle donne e per la libertà. Le è stato impedito di parlare nonostante lei abbia dato una lezione di stile facendo parlare i contestatori".
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