Conosco Loredana Cannata da una vita e ancora mi sorprende con quella risata improvvisa e piacevolmente dirompente simile alla cascata di un ruscello. Siciliana dai tratti normanni, è nel cinema e in televisione da oltre vent’anni. Attrice versatile e di gran tecnica, è una garanzia per ogni regista che l’ha diretta. La sua bellezza inalterata e incorruttibile lascia pensare che il tempo non si curi di lei. In Loredana Cannata coesistono molte “lei”. Le intervistiamo tutte.
Recentemente ti abbiamo vista negli spot diretti da Ferzan Ozpetek per un istituto bancario e una marca di pasta…
Sì, due occasioni per stare sul set. In questo periodo sono oro. In quello con la Gerini è accaduta una cosa da altri tempi, la folla in delirio per Can Yaman. Non lo conoscevo c’è stato quasi un assembramento… guardavo la cosa con un certo sbalordimento
La collaborazione con Özpetek è costante, come è nata e come si articola, cosa ti chiede?
É nata per una serie di combinazioni. Conosciuti con amicizie comuni, come il casting director Pino Pellegrino e la frequentazione di uno storico bar, l’Andreotti. La possibilità di lavorare insieme si è avviata con Magnifica presenza, un’esperienza professionale ed umana che conservo con amore.
E poi sono venuti gli altri film...
Siamo rimasti in ottimi rapporti, mi ha chiamata anche per Napoli Velata e la Dea fortuna, e poi per le pubblicità. Ne abbiamo fatta una per Trenitalia e anche per dei sott’oli deliziosi!!!
Come succede alcune volte tra regista e attori si crea un legame. E sono felice che sia avvenuto con lui. Un grande cineasta e una persona meravigliosa. Un’anima illuminata. A volte mi dice: ”Loredana, penseranno che siamo fidanzati…!”
Facciamo un salto indietro di vent’anni: La donna lupo è un film di culto.
Eh sì! Devo dire che mi auguravo diventasse un cult. Anni dopo, quando sono diventata un'attivista per i diritti degli animali, questo titolo è diventato una sorta di presagio.
La figura del lupo mi è accanto da tanto tempo, e per me è un onore. Il film, nonostante qualche falla nella sceneggiatura ha una sua forza. Una visione molto netta. In quel periodo l’erotismo era al centro del dibattito...
Un film imperfetto ma sincero, così come il suo regista…il caro Aurelio Grimaldi. Siete in contatto?
Aurelio lo sento ogni tanto e siamo tuttora in buoni rapporti. É rimasto un ragazzo pieno di sentimento, è sempre piacere sentirlo. Indovinò il momento, ci accostarono all’ Eyes wide shut di Kubrick.
Il film parlava di una donna libera che liberamente viveva la sua sessualità, come me, Aurelio lo capì e per questo mi scelse, nonostante la sua iniziale idea visiva della protagonista fosse diversa.
In Youth hai interpretato la moglie del finto Maradona, come descriveresti Paolo Sorrentino? Una sua caratteristica o un aneddoto…
Paolo Sorrentino è una persona molto ironica e timida, dotata di grande sensibilità.
Marandona…diventaste amici durante l’edizione di Ballando sotto le Stelle?
No, non siamo diventati amici durante Ballando con le stelle, lui arrivava il venerdì sera per fare le prove e ripartiva la domenica per tornare in Argentina, dove il lunedì sera faceva una trasmissione in diretta sul calcio, ma era un grande capitano, incoraggiava e sosteneva tutti prima e dopo le esibizioni.
Ho incontrato Maradona anche nel 2008, a Misano, al mio primo MotoGp, eravamo andati entrambi ad ammirare Valentino Rossi.
Dopo la vittoria di Valentino, Maradona è venuto nel box Yamaha e ho filmato questo storico incontro, non c'erano ancora gli smartphone e di quell'evento ci sono pochissime immagini.
Quando Maradona è morto, Valentino ha pubblicato sui suoi social il mio video per ricordarlo!
I tuoi impegni lavorativi hanno risentito della quarantena?
Sì, decisamente. Avevo delle repliche a teatro che non ho potuto fare. La scomparsa di Majorana di Fabrizio catalano, un testo tratto da Sciascia che sostiene che si sia ritirato in un’abazia come monaco certosino. Ci sono anche testimonianze eccellenti come quella di Giovanni Paolo II che ne fa un accenno in un discorso ai certosini. E molte produzioni non son ripartite e anche il mio monologo Marilyn-her words, ambientato in una sera d'estate del '62, uno degli ultimi giorni della sua vita.
Dopo quasi sessant’anni la sua scomparsa è ancora avviluppata in una cappa di mistero…
Io sono convinta che sia stata uccisa. Era diventata incontrollabile rispetto alla sua relazione con Bob Kennedy. Lo si evince già solo dall’autopsia, affidata ad un novellino. Lo stomaco è stato trovato vuoto e invece nel sangue sono state trovate quantità di veleno che avrebbero stroncato parecchi uomini e cavalli. Inoltre aveva appena firmato un contratto per un milione di dollari, una cifra considerevole per lei che seppure fosse l’attrice che portava più pubblico, non veniva pagata come altre stelle dell’epoca. La produzione aveva fretta di girare perché portava incassi. Insomma, era in un momento importante, non si comprende perché avrebbe dovuto suicidarsi. Specie con modalità a dire poco controverse.
Lo recupererai? In che forma?
Il mio spettacolo doveva andare in scena a Milano all’Eco Teatro, Fichissimo che fa dell’ecosostenibilità la sua missione. Una parte dell’incasso sarebbe stata usata per piantare alberi a Milano. Forse lo faremo in streaming cosa che a me non dispiace.
Sei un’attivista da ben prima dei diversi fenomeni che si sono affacciati in questi anni. Te ne cito tre, dammi un giudizio: Me too, Greta, Sardine.
Me too, dunque, è vero che viviamo in un mondo maschilista che considera le avance come legittime e divertenti. Dall’altra parte faccio un distinguo: come dice Woopy Goldberg se ti sei venduta per un film, almeno taci. È assolutamente criminale imporre certi compromessi, e questo è un sistema che va denunciato e debellato, in tutti i settori, ma bisogna appunto fare dei distinguo, come quando un'attrice sceglie di scendere a compromessi per ottenere una parte, un ruolo, in quel caso non parlerei di vera e propria violenza sessuale, ma di scelte che vanno a consolidare un sistema e penalizzare chi non scende a compromessi.
Greta?
Greta l’adoro. Una ragazza sinceramente impegnata e preparata. Ce lo fanno capire certe risposte date alle Nazioni Unite. Gli attacchi che ha ricevuto sono stati una pagina tristissima della storia dell’umanità. A Roma hanno impiccato un pupazzo che le somigliava. Invidia e gelosia. Meno male che c’ è Greta e mi dispiace che l’umanità arrivi a certe bassezze. Queste manifestazioni sono un segnale molto forte d’insoddisfazione, paura che sfociano nell’odio. La Cosa migliore che possiamo fare è sintonizzarci su una frequenza di amore. Ampliando la prospettiva.
Capisco. A me, a dire il vero, desta più di una perplessità, ma concordo sul fatto che sia stata oggetto di gesti inqualificabili. E indubbiamente il tema ambientale dovrebbe essere in cima alle agende dei governi. E veniamo alle Sardine…
Le sardine sono state un movimento spontaneo e di massa. Non ho molto da dire, da animalista l’immagine delle sardine strette, strette in una piazza-scatola mi disturbava. Per molti anni mi sono occupata di diritti umani per poi sposare le cause degli animali che sono gli esseri più indifesi. Le vittime più oppresse. Da tempo, sono anche un'attivista ambientalista.
Sono stata a Parigi alla Coop 21, io giravo con un cartello che recitava che le persone ambientaliste devono essere vegane.
Ti conosco da troppo tempo per non sapere quanto tu sia realmente convinta della bontà dei loro propositi, sono francamente portato a pensare che un movimento che tutto d’ un tratto occupa ogni testata giornalistica, i cui membri vengono trattati come maitre a penser nei salotti televisivi, sia tutto meno che spontaneo. Serviva qualcosa da opporre a Salvini che in quel momento spaccava le montagne ed è servito allo scopo… tornando ai tuoi lavori, anche Un caso di coscienza è stato in qualche modo profetico, vero?
Sììì!!! Qualcosa di simile è accaduto col Caso che ho interpretato per cinque anni. Da piccola volevo capire cosa fossero Dio e la vita. e felicità possiamo migliorare la coscienza. E per tutta la mia esistenza ho cercato risposte e prove in tutti i campi possibili, dalle religioni alla Fisica, dallo Sciamanesimo alla Biologia, e oltre. E ho trovato delle risposte, a ben cercare, le risposte alle grandi domande sulla Vita sono già su questo Mondo.
Nel 2016 ho attraversato un periodo difficilissimo, sia professionale che umano. Proprio a quel punto mi sono imbattuta in una consapevolezza che si sta diffondendo nel mondo: bisogna ragionare in termini di energia, frequenze e vibrazione, come diceva Tesla, perché tutto è energia! La realtà che viviamo è determinata dalla predominanza della nostra vibrazione, data dai pensieri e le emozioni che produciamo ed emettiamo. Quindi, raggiungendo e mantenendo stati di gratitudine, amore e felicità possiamo migliorare la nostra vita e portarla dove desideriamo. Perché è questa la grande rivoluzione che sta avvenendo, come molti uomini e donne di scienza stanno ormai divulgando: la nostra coscienza crea la nostra realtà!
E da qui, il Caso…
Esatto! (ride. N.d.r)
Grazie Loredana. Lo sai che tra altri venti anni sarai esattamente così come sei ora, vero? Inalterata...
Lo vedi? Si tratta sempre di percezione… grazie a te, Pier.
Comments