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Jacopo Lepre

Magic Mike – The Last Dance, da domani 9 febbraio al cinema distribuito da Warner Bros. Pictures

Torna in scena con un terzo capitolo la saga di Magic Mike.

Il film uscirà nelle sale italiane il 9 febbraio 2023 e vedrà la partecipazione del consolidato sex-symbol, Channing Tatum, affiancato dalla magnifica Salma Hayek, che vestirà i panni di Maxandra Mendoza, un’eccentrica milionaria alla ricerca di sé stessa.

Steven Soderbergh prende nuovamente le redini del progetto;dopo aver curato la regia del primo film del 2012 (Magic Mike) e aver lavorato dietro le quinte per il secondo capitolo risalente al 2015 (Magic Mike XXL) – in quel caso, oltre ad esser stato il produttore esecutivo, si occupò della fotografia e del montaggio lasciando però le riprese a Gregory Jacobs -dirige senza particolari virtuosismi ma con misurata e funzionale maestria questo nuovo sequel intitolato: Magic Mike – The Last Dance.

La vicenda che ci viene presentata segue lo scultoreo stripper in una nuova veste: quella da bartender.

Durante un evento privato in una villa a Miami, Mikeconoscerà Maxandra, la padrona di casa, che delusa dall’andamento della sua vita, si trova in un momento di sconforto e di debolezza.

Venuta a conoscenza della vecchia professione di Mike, per tirarsi su il morale, convince l’ormai ritirato stripper a ballare per lei, in una notte di fuoco e seduzione, nella quale i due instaureranno una forte e stimolante complicità.

Da qui comincerà un nuovo capitolo di vita per Mike, che andando alla cieca e fidandosi della sua nuova collaboratrice, si dirigerà a Londra, ignaro di cosa sta per accadere.

Giunti nel vecchio continente, scoprirà di dover lavorare come regista e coreografo di uno spettacolo teatrale – ruolo del tutto inedito e distante per lui - andando a sostituire un vecchio e obsoleto dramma: Isabel Ascendant.

Stravolgendo completamente il vecchio progetto e incontrando diversi ostacoli lungo il loro percorso, la coppia cercherà di rivoluzionare e decostruire le convenzioni del passato, in un intreccio di vita privata e lavorativa.

La scelta di ambientare il film a Londra - città cosmopolita e centro nevralgico del mercato economico, artistico e mondano - è voluta e funzionale poiché rappresenta al meglio il dualismo tra innovazione e tradizione; un luogo dove convivono e coesistono, realtà molto diverse tra loro.

Dal punto di vista tecnico e coreografico, il film è ben eseguito,grazie anche ad una fotografia naturale che rende le immagini chiare e facili da leggere.

La scelta del casting è in linea con i film precedenti, in particolar modo per quanto riguarda i ballerini molto performanti e prestanti.

Il vero punto di forza del film è l’utilizzo di un montaggio rapido e alternato in cui si susseguono tempi comici, esilaranti e puntuali che sono in grado di scandire bene il ritmo.

Il lungometraggio dalla durata di 112 minuti scorre bene nel blocco centrale per arenarsi e calare un po’ troppo sul finale,dove le scene più spinte (presenti qua e là durante tutto il film) si intensificano risultando a tratti fastidiose.

Ciò che manca ad un film che parla di attrazione, desiderio e sensualità è la carica erotica, matrice molto importante e che emerge solo a tratti.

Questo aspetto risulta scialbo e freddo, è svuotato d’intensità e di passione mentre ciò su cui si preme maggiormente e a cui si conferisce maggior rilievo, è la sessualizzazione dei corpi.

Tirando le somme, Magic Mike – The Last Dance è una commedia romantica e musicale accettabile se si parte dalla consapevolezza di ciò che si sta andando a guardare; consci di questa premessa ci troviamo di fronte ad un prodotto puramente commerciale che gioca sull’attrazione sfavillante degli attori e dei loro movimenti. Uno show dalla carica performativa, sfacciata e luccicante che risente volutamente della mancanza di una sovrastruttura sofisticata e impegnata,per non appesantire il film e rischiare di vendere meno al pubblico.

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