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TMNT: il ritorno delle tartarughe ninja più in forma che mai

Sono arrivati al numero 3 gli Omnibus Deluxe su uno dei miti nerd degli anni 80/90 che unisce passato e futuro privo, sinora, di infezioni woke


Chi è stato giovincello sul finire degli anni 80 è stato, quasi sicuramente, investito da un’ondata verde con tanto di carapace. Difatti in primis negli scaffali dei giocattolai, poi nelle emittenti privati, e in ultimo nelle sale giochi impazzò la moda delle Teenage Mutant Ninja Turtles meglio conosciute come le Tartarughe Ninja. Nate, originariamente, dalla fantasia del duo Kevin Eastman e Peter Laird nel 1984 come strisce a fumetti in bianco e nero, per la casa editrice autofinanziata dagli autori la Mirage, con un’ambientazione molto pulp urbano e violenta, furono subito un successo epocale.

In breve tempo si cercò di allargare il prodotto anche ad altri mercati e le storie furono rimaneggiate, aggiungendo un tocco di ironia e leggerezza. Tale uragano produsse una prima trilogia di film, campione d’incassi, vari lungometraggi animati (addirittura un crossover con Batman) e negli ultimi anni due film che hanno tirato fuori dal dimenticatio Megan Fox. Oltre a questo numerose serie tv. Com’era prevedibile ogni arco narrativo ha apportato varie modifiche specie alle origini dei personaggi anche se un minimo comun denominatore è rimasto sempre lo stesso l’Ooze, o liquido mutogeno, una sostanza chimica che trasformò quattro tartarughine e un ratto in cinque campioni del bene.

Da anni la Panini Comics ha comprato i diritti dalla IDW, attuale editore delle Tartarughe, e stampa le storie con una certa regolarità. A partire dall’estate 2022, però, sono stati stampati degli omnibus deluxe che raccolgono le prime storie, a partire dal 2011, per chi fosse rimasto indietro o per chi desiderasse avvicianarsi a questo universo mutante in salsa ninjitsu. Il 6 luglio scorso è uscito il terzo volume e ora faremo un résumé per i nostri lettori.


Questo nuovo corso cerca di far contenti tutti gli aficionados dei rettili combattenti si cuciono assieme le varie origini, fummettistiche, cinematografiche e televisive aggiungendo un pizzico di sovrannaturale. Niente di scontato e decisamente ben assemblato. I tre volumi hanno avuto ognuno una sua funzione ed ambientazione. Il primo è per così dire esplicativo, mostra le origini dei vari personaggi e il contesto in cui svolgono le azioni. Il secondo è, innegabilmente, il più fantascientifico ambientanto, in buona parte, nella Dimesione X del generale Krang. Il terzo, invece, è quello più urbano con delle storie che ricordano quelle del Devil di Miller ma che definiscono meglio la posizione e la figura di Shredder e del Clan del Piede.

Ora esaminiamo alcuni personaggi. Delle Tartarughe spicca Raffaello, quello che era stato il figlio/fratello perduto, che diviene vigilantes e amico del giustiziere mascherato Casey Jones. E’ innegabilmente la testa matta e il più fisico dei quattro. Spicca molto il dualismo tra lui e Leonardo il fratello maggiore e leader del gruppo più equilibrato e ligio alle regole. Ricorda le dicotomie di Ken e Joe dei Gatchman o di Ryo e Hayato delle Getter Saga. Ovviamente Michelangelo è il più amato di sempre macchietta umana troppo umana.


Interessante notare la totale assenza di tematiche genderiste o girl power, e pur vero che sono storie di oltre un decennio fa, ma non mancano le figure femminile forti e ben strutturate. Anche qui troviamo April che non è una reporter ma una scienziato. Intelligente, coragiosa e autonoma. Bella, dal crine fulvo, la pelle d’alabastro e gli occhi smeraldo. Niente a che vedere con la nuova versione woke del prossimo lungometraggio animato, che è uno sgorbio grasso, negroide, con tanto di rasta sudici, occhiali alla zia Giserda e simpatica come una micosi genitale. Ruba, però, la scena ad April la ragazza di strada Angel, amica d’infanzia di Casey, ed ex leader della gang dei Dragoni. Un solo aggettivo per descriverla: “cazzuta”. Sul fronte dei cattivi le cattive ragazze più coinvolgenti sono Karai, la discendente di Shredder e seconda la comando nel Clan, e la mutante volpina Alopex. Tormentate, forgiate nell’acciaio, sensuali e astute.


Sempre sul fronte dei cattivi abbiamo un piatto ricco. In primis Baxter Stockman, brillante scienziato a capo di una multinazionale e responsabile della rinascita delle tartarughe. E’ il primo caso di negrizzazione di un personaggio ben riuscita. Astuto, opportunista e subdolo può benissimo rientrare nei miliardari villain di successo come Luthor, Osborn e Roberto Ferri.


Oroku Saki, l’uomo dietro l’armatura a capo del Piede, è un figura complessa. Riunisce in sè alcune componenti di villain come Destino o Vader a anche lui segnato da un passato e da un Fato oscuri. Ed infine i due cattivi “classici” ed urbani, e no sto parlando di Bebop e Rockstady (che esordiscono nel terzo volume), bensì di Vecchio Diavolo e di Unno. Il primo è un boss mutante felino che deve la sua trasformazione, e la perdita di un occhio, a Splinter e alle sue tartarughe. Orgoglioso della sua natura mutante, e con un forte risentimento verso gli uomini, si dimostra anche lui, infine, fin troppo umano. Hun o Unno è il padre di Casey che noi conosciamo come un bevone manesco ma scopriamo poi essere stato il primo boss dei Dragoni poi redento per amore di una donna. Anche lui un personaggio equilibrista niente affatto scontato.

Attendiamo con ansia il proseguo degli Omnibus per tuffarci indietro nel tempo in un favoloso mondo pop tanto caro ai nerd e ai boomers.

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