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USA - Gli apprendisti stregoni: domande ai margini della democrazia

Aggiornamento: 13 gen 2021


Facciamo un gioco. Un gioco che parte dagli Stati Uniti, ma che arriva fino in Italia. Facciamo che cinque anni fa Donald Trump abbia chiesto la cittadinanza britannica e da allora si sia ritirato in Scozia a giocare a golf in uno dei suoi resort, rinunciando ad ogni velleità politica…


Ci siete con l’immaginazione? Bene. Ora potete rispondere alle domande.


Secondo voi, questa assenza avrebbe prodotto la contemporanea sparizione delle masse che lo hanno eletto a loro paladino? Le rivendicazioni di ceti che il sistema ha messo ai margini della propria crescita, sono sempre da biasimare? Chi si rivolge a queste masse popolari e cerca di fornire risposte è perciò stesso un demagogo alla ricerca di consenso? Come recuperare alla democrazia queste masse popolari, se non dandogli rappresentanza? C’è un altro modo? Se si, quale? Siamo sicuri che l’establishment e i media siano i soli depositari della verità?

Infine: siamo sicuri che Trump, sia la causa e non l’effetto di tutto questo?


Queste domande per dire che quand’anche io pensi che Trump non abbia ragione, i 75 milioni di lettori che lo hanno votato non hanno necessariamente torto. Sarebbe il caso che gli ultrà della democrazia a senso unico ne prendessero atto, perché è l’unica strada per pacificare gli animi. Trump non ne è stato capace. Ci riuscirà Biden?


E’ un dilemma di difficile soluzione, come l’aforisma-monito di Nietzsche: “Guarda a lungo in un abisso e l’abisso guarderà dentro di te. Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal diventare egli stesso un mostro”.

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