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Marina Betto

Agroalimentare: nasce “Studio Marche”

Congelate le fiere e le manifestazioni enogastronomiche causa pandemia si cercano nuovi modi di comunicare, nuovi mercati dove proporsi ed essere visti per farsi conoscere, trovare sbocchi commerciali e di vendita non ancora battuti. Nelle Marche a Jesi è stato appena inaugurato uno studio televisivo che proietterà l’agroalimentare marchigiano sui canali digitali.

Creato dall’Istituto Marchigiano di Enogastronomia (Ime) insieme all’Enoteca Regionale di Offida e la Regione Marche per mantenere vivo il rapporto tra consumatori, trade ed esperti con i prodotti a marchio regionale sia di vino che di gastronomia. “Nell’ultimo anno abbiamo tutti potuto apprezzare di più il tempo e con esso riscoprire il valore del cibo; ciò ha aiutato tante aziende e piccoli produttori di prossimità, si è tornati a comprare i prodotti locali che nelle Marche sono tantissimi. Perché questo interesse non si spenga anzi si espanda si è pensato ad una struttura multimediale, per presentare attraverso questa nuova stradain streaming tante iniziative come le degustazioni on line e il colloquio diretto con produttori ed esperti del territorio per parlare di DOC, DOP, DOCG, IGP. Il progetto di promozione multi filiera unico in Italia farà conoscere il cibo e il vino di una regione che ha una preziosa tradizione ma non statica” dice il suo Presidente Francesco Acquaroli. “La creazione di un’identità di territorio è l’impegno da qui al futuro che coinvolgerà non solo l’enogastronomia ma anche tutte le altre eccellenze della regione dal settore turistico a quello manifatturiero.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Sindaco di Jesi Massimo Bacci e Antonio Centocanti, Presidente Istituto Marchigiano di Enogastronomia “ Siamo ancora in una fase di transizione ma “ Studio Marche” che si trova nella struttura polivalente di Palazzo Balleani a Jesi al centro della regione collegata con l’enoteca regionale di Offida si propone come trampolino di lancio, come strumento per collegarsi rapidamente con i visitatori, i clienti, gli importatori e la sfida è appunto quella di vendere soprattutto fuori della regione. La vocazione agricola delle Marche si è trasformata portando il vino e la gastronomia locale ad essere conosciuta e apprezzata che a sua volta valorizzerà i borghi dove essa nasce, l’artigianalità, i musei e la musica entrando in un sistema correlato vendibile e fruibile del made in Marche, sapendo offrire al meglio quello che si è, attraverso l’internazionalizzazione.

“L’obiettivo è quello di creare un hub digitale dell’enogastronomia marchigiana” ha affermato Alberto Mazzoni direttore dell’Ime, “mettendo al servizio delle aziende questa tecnologia, strumenti e personale tecnico in grado di profilare una comunicazione di qualità. Il vino sarà l’oggetto di una rassegna di degustazioni con cadenza bisettimanale dal 15 marzo fino a metà giugno con focus su Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica, Rosso Conero, Lacrima di Morro d’Alba e Colli Maceratesi Ribona e tante altre DOC e DOCG. La strategia di promozione oltre allo studio digitale include anche una scuola di cucina, una app dedicata e attività di formazione. La vetrina è pronta, alzi la mano chi non ricorda la bottiglia di vino più celebre di questo territorio, quella a forma di anfora, sinuosa, dal color verde smeraldo contenente il Verdicchio? Fu ispirata agli antichi contenitori etruschi e nacque grazie ad un concorso indetto nel 1953 vinto dall’architetto Antonio Maiocchi. Il Verdicchio è il vino simbolo delle Marche amato e conosciuto da migliaia di anni; un grande vino bianco italiano dal profumo delicato ed elegante, fiorito e fruttato e quel finale che sa di mandorla che lo rende riconoscibile a tutti.

Il Villa Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 è un fulgido esempio di questa tipologia di vino. Fresco e profondo dove i sentori di mela, fiori e mandorle sono fini e persistenti portando con se un’aria quasi di primavera con quella mineralità vivace sottolineata dal riconoscimento di pepe bianco. La storica cantina ha contribuito alla rinascita della viticoltura nella zona dei Castelli di Jesi e il Verdicchio Villa Bucci, che è una Riserva nasce nel 1983 da vigne di 40/ 50 anni. Prodotto solo nelle annate migliori questo Verdicchio rappresenta un filo diretto con la natura, suo fedele specchio. Un vino identitario, che ha un suo stile, che non è mai cambiato. Un sorso esemplare per questa tipologia di vino tra i grandi bianchi italiani, complesso e longevo da accoppiare al pesce, al brodetto ai formaggi freschi.


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