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Ciao Gabri. Ciao, Bro'.


Apri un giornale on line sulla Roma per vedere le ultime. Cerchi le formazioni per la partita col Sassuolo, l’ennesima ultima spiaggia di una squadra che non decolla.

I dubbi sul mercato. Il prossimo rientro di Zaniolo, l’unico in grado di restituire il sorriso al tifoso romanista. Ma gli occhi sbattono contro la peggiore delle notizie e in una frazione di secondo ti calano le palpebre. Sipario nero e definitivo. E insieme alle palpebre che blindano gli occhi, le braccia si arrendono alla gravità. Ti piombano contro i braccioli della poltrona. Quella stessa poltrona da cui per anni hai scritto proprio per InsideRoma, la testata editata da Gabriele Nobile, un caro amico che da oggi non c’è più. Mi ero aggrappato all’illusione che sarebbe caduto in piedi pure stavolta. Coriaceo e combattivo ma i sogni si dissipano all’alba, e Gabriele (per me era Gabri, Direttore, o Bro'. Per lui ero Zio, Piero, Maestro. Nomi per intero, mai), sì è spento appena prima, durante la notte. È difficile condensare più di venticinque anni di amicizia. Da Fonopoli, al contributo che mi chiese per il suo ottimo saggio, Ambiente Romano. Le infinite telefonate tra sport e politica. Discussioni anche incandescenti ma alla fine prevalevano l’affetto e il rispetto reciproco, tant’è che mai una volta mi ha chiesto di smussare le opinioni espresse negli articoli prodotti per il suo giornale. Con Gabriele se ne va uno spirito libero. Un sognatore, non un uomo perfetto ma comunque uno che ha sempre vissuto pienamente. L’altro grande amore di Gabri, oltre al calcio, era la nautica e allora lo ricordiamo con Brazilian Racing-Last wave, il video che gli valse la vittoria di Gemine Muse.


Ti vedo veleggiare tra le nuvole, amico mio. Un infinito mare bianco, tutto per te.


Ti voglio bene.

Piero-Maestro-Zio


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