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Archeologia

Aggiornamento: 25 gen 2021

“Pompei, l'ultima scoperta”



Con RAI Documentari un viaggio esclusivo per rivivere le ultime ore di Pompei e le immagini del Thermopolium appena tornato alla luce


Stasera, in prima serata su Raidue, il docu-film con le ultime sorprendenti scoperte nel sito archeologico più importante d’Europa



Roma, 27 dicembre 2020 – Rai Documentari presenta Pompei Ultima Scoperta, un viaggio esclusivo per rivivere le ultime ore di Pompei. Il docu-film, che andrà in onda domani, 27 dicembre, in prima serata su RaiDue, mostrerà per la prima volta al grande pubblico le immagini del Thermopolium appena tornato alla luce quasi intatto: una bottega alimentare a cui si aggiungeva un raffinato street food, con affreschi perfettamente conservati, raffiguranti due anatre appese per i piedi, un gallo che pare dipinto in 3d, un cane al guinzaglio con sopra graffito un insulto omofobo.


Lo scavo si trova nella Regio V, all'angolo tra il vicolo dei Balconi e la via della Casa delle Nozze d'Argento, dove sono stati fatti gli ultimi lavori di consolidamento. In quella occasione era stata individuata la presenza del Termopolio ed era stata riportata alla luce una prima parte del bancone con uno splendido dipinto a tema mitologico (Una nereide che cavalca un ippocampo e porta con sé una cetra) oltre al balcone che ornava il piano superiore. I lavori delle ultime settimane hanno fatto riemergere l'intero ambiente riccamente decorato e i vasi con i resti dei piatti che i pompeiani usavano consumare per strada. A Pompei locali come questi erano diffusi, nessuno però così conservato. Nel locale sono stati trovati anche i resti di due uomini e di un cagnolino. Una delle vittime, un uomo intorno ai 50 anni, era disteso su un letto nel retro del locale e potrebbe essere morto schiacciato dal crollo del solaio. Le ossa dell'altro, forse un fuggiasco entrato alla ricerca di cibo, erano invece in un grande vaso, probabilmente infilate lì da scavatori del XVII secolo.


In un momento in cui l’emergenza sanitaria obbliga musei, cinema e teatri italiani a restare ancora chiusi, RAI Documentari invita il grande pubblico a seguire le grandi scoperte nel sito archeologico più importante d’Europa, quello di Pompei, attraverso un documentario che ricostruisce, grazie a una dettagliata fiction, le circostanze e gli ultimi momenti di vita delle vittime ritrovate durante i recentissimi scavi. Immagini esclusive che restituiscono, in soggettiva, gli eventi delle ultime ore di Pompei. Un’inedita fusione tra scienza ed emozioni.


Il docu-film, è uno straordinario progetto documentaristico co-prodotto da Gedeon Programmes e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con France Télévisions, RTBF Télévision belge, Unità Documentari EBU Coproduction Fund.

“Pompei ultima scoperta”, diretto da Pierre Stine - che ha appena vinto il premio come miglior progetto multi format al World Congress of Science and Factual Producers 2020 - non è solo un film ma un grande documento. Per due anni le telecamere hanno seguito gli ultimi lavori di scavo e messa in sicurezza del Parco Archeologico, raccontando la fatica, la dedizione, le emozioni, la gioia di tutti coloro che ogni giorno lavorano intensamente per ridare luce, identità e una nuova vita alla storia.


Ad accompagnare i telespettatori alla scoperta dell’antica Pompei una guida d’eccezione, Massimo Osanna, Direttore del Parco Archeologico di Pompei e Direttore Generale dei Musei del MIBACT. Il suo racconto in presa diretta e le testimonianze inedite della sua equipe di esperti (archeologi, vulcanologi, restauratori, paleografi, antropologi) svelano le ricchezze e i dettagli esclusivi degli ultimi ritrovamenti, facendo rivivere agli spettatori l'emozione degli archeologi ed immaginare, oltre le scoperte, la vita quotidiana della città romana e dei suoi abitanti. Gli scavi, iniziati nel 2018 dopo 70 anni di inattività, hanno portato alla luce un quartiere incontaminato della città romana ancora adagiato sotto le ceneri vulcaniche dell'eruzione del 79 d.C. Le informazioni precise raccolte dagli scienziati sul campo, inclusi i campioni di DNA dei corpi, consentono di risalire all’identità degli abitanti, ai loro legami familiari e alle circostanze esatte della morte.


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